L’ulteriore beffa: nuovamente a rischio i fondi Fas per il post-alluvione

Otto giorni. E’ questo il periodo trascorso tra il 4 agosto scorso, giorno dell’annuncio dello stanziamento di 160 milioni di euro, provenienti dai fondi Fas, per Giampilieri (e dintorni) e San Fratello, e il 12 agosto, ieri, giorno della manovra correttiva “anti-crisi” del governo Berlusconi, che ha fatto dire al premier: “Il cuore mi gronda sangue”. E questo perché, dopo anni di annunci del tipo “non metterò mai le mani nelle tasche degli italiani”, adesso nelle tasche il Governo ci si tufferà dentro. La vera beffa è che la manovra “lacrime e sangue” (lacrime da coccodrillo, verrebbe da dire) rischia di colpire direttamente proprio quei fondi appena stanziati per le aree alluvionate. «Oggi Tremonti – ha detto l’assessore regionale Mario Centorrino, che su delega di Lombardo ha partecipato al vertice di Palazzo Chigi con Regioni ed enti locali – ci prospetta persino il taglio dei Fondi Fas destinati al risanamento del dissesto da rischio idrogeologico». Un assurdo, che fa dire a Centorrino che questa è una manovra «da stato di guerra»: «Il governo – dice Centorrino – ha illustrato una serie di ipotesi di lavoro, ma non ci ha fornito alcun documento che consenta di valutare nel merito le misure che intende varare per anticipare il pareggio di bilancio al 2013. Le iniziative ipotizzate sono solo una serie di tagli lineari che incideranno in particolare sulle regioni del sud e sulle fasce deboli della popolazione, e non c’e’ traccia di alcuna previsione di sviluppo».

Non meno severo l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao: «La manovra bis, prospettata alle regioni e agli enti locali dal governo nazionale, conferma la scelta di far pagare al Mezzogiorno e soprattutto alla Sicilia, la sua incapacità di affrontare tempestivamente una crisi che era ed è sotto gli occhi di tutti»