Politica

Decoro urbano, la Fiamma esalta il neoattivismo dei reggini

A Reggio Calabria, in materia di verde e decoro urbano, si sta facendo tanto. Dettaglio, non è l’Ente locale (il Comune di Reggio Calabria) ma i reggini a star facendo tanto, argomentano dalla Fiamma tricolore.

Inerzia dell’Ente?

Un esempio di cittadinanza attiva, come gli stessi amministratori comunali ammettono. Ma la Fiamma, che pur coglie positivamente quelli che definisce «timidi segnali di risveglio» del consigliere delegato al settore Massimiliano Merenda, afferma che in realtà a Reggio «parlare di “decoro urbano” suona come la peggiore presa in giro da perpetrare ai danni di chi la abita».
Secondo il portavoce provinciale della Fiamma Peppe Minnella, «non esiste oggi angolo della città (non parliamo della periferia, dei torrenti o delle zone pedemontane oggetto di quotidiani sequestri di discariche abusive) che possa essere definito accettabile dal punto di vista della pulizia» e gli amministratori «hanno dato il peggio di sé in assoluto».

Cittadinanza attiva

Ma i lordazzi esistono, o sono un’invenzione? La Fiamma si limita a bollare negativamente un’espressione del genere da parte di un sindaco se indirizzata ai suoi concittadini. E la città, per parte sua, ha sfoggiato «una reazione importante si è rimboccata le maniche, sostituendo completamente l’Istituzione nell’opera di pulizia di spiagge, piazze, interi quartieri». Tutto questo, per «prestare la loro opera in un ritrovato senso di comunità, al fine di ridonare alla fruizione pubblica angoli di città da tempo abbandonati». Vari gli esempi citati da Minnella, dalle azioni plastic free alla rinascita della scalinata di via Giudecca che vedete in foto.
Potrà sembrare strano, ma su questo tema da parte della Fiamma tricolore si colgono solo accenti collaborativi rispetto a «un’Amministrazione che speriamo, per una volta, possa tramutare in fatti quanto annunciato». Purché al contempo si tenga conto che l’ondata turistica è alle porte e Reggio si merita d’esser presentata al meglio ai vacanzieri; e di come «non si possa fare sempre riferimento esclusivamente alla meritoria opera di volontariato dei cittadini».