Sturniolo: «L’illegalità non è la mafia e le campagne per la legalità non sono lotta alla mafia»

Sturniolo: «L’illegalità non è la mafia e le campagne per la legalità non sono lotta alla mafia»

Danila La Torre

Sturniolo: «L’illegalità non è la mafia e le campagne per la legalità non sono lotta alla mafia»

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lunedì 19 Agosto 2013 - 08:53

Il consigliere comunale di “Cambiamo Messina da Basso” si mostra stupito per le polemiche sorte intorno alla «vicenda della Vara» e non risparmia critiche ai «tanti colti e benpensanti, specie se di sinistra», che «guardano alla Vara con tanta sufficienza»

Il dibattito post- Vara non lascia indifferenti neanche i consiglieri comunali. Gino Sturniolo di “Cambiamo Messina dal Basso” interviene con una nota e, in polemica con quanto sostenuto dai ragazzi di “Addio Pizzo” scrive: «ciò che mi rimane oscuro di tutta la vicenda della Vara e del dibattito che l’ha attraversata quest’anno è la motivazione per la quale il culto dell’Assunta e la conseguente partecipazione all’esercizio di tirare la Vara debba essere riconosciuto solo a coloro che hanno la fedina penale pulita».

Sturniolo sottolinea di parlare da «non credente, anzi, tecnicamente, da cattolico che ha perso la fede» e si domanda: «per quale motivo una persona coinvolta in problemi con la giustizia debba avere minori diritti nel chiedere Grazia alla Madonna di uno ligio al rispetto della legge non lo riesco a capire. Dovrebbe, caso mai, essere al contrario. Non bisognerebbe, secondo il pensiero cristiano, spalancare le porte a chi ha peccato? Non bisognerebbe, forse, aprire le braccia a chi ha abbandonato la retta via?».

Sulla scia di quanto affermato dall’assessore Todesco, che ha individuato nella gratuità della “prestazione” dei componenti del Comitato Vara l’elemento discriminante in senso positivo, l’accorintiano aggiunge: «non parlo, naturalmente, della gestione delle risorse economiche. Quella deve avvenire secondo meccanismi di partecipazione e di controllo in modo tale da impedirne una appropriazione indebita. Parlo della partecipazione ad un evento collettivo legato all’esperienza religiosa di una comunità».

«Dopo tanti anni – continua Sturniolo – quest’anno sono tornato ad assistere alla Processione della Vara. L’ho fatto forse perché, da consigliere comunale, mi sono sentito investito dal senso di responsabilità per le voci di tensioni che gravavano intorno all’evento. Oppure, semplicemente, ho voluto accompagnare moglie e figli che non c’erano mai stati. Mi sono riconfermato nel giudizio, che ne avevo sempre dato, di fenomeno che mescola elementi di religiosità forte con comportamenti che lo sono meno e che affondano le radici nell’identità di un popolo. Quando si dice che la Vara è del popolo non ci si discosta molto dal vero. La Vara è fortemente popolare. La Vara appartiene al popolo, ad un popolo non diviso in classi sociali. In mezzo ai canaponi non c’è distinzione di ceto ed è forse per questo, per la capacità di fare insieme una cosa (tirare la Vara con competenza e perizia fino al Duomo), che tutti ne vanno orgogliosi. Per un giorno tanti di quelli che negli altri giorni assistono da spettatori impotenti allo spettacolo del potere sono protagonisti. Non è il prima o il dopo che contano. E’ il durante. L’essere là in mezzo a tirare, ad urlare, ad applaudire e a farsi applaudire».

Nella sua nota, Sturniolo non risparmia attacchi alla sinistra, schieramento ideologico che, per la verità lo ha visto sempre in prima linea ed anche candidato, come ad esempio alle ultime elezioni regionali nella fila di Sel. Particolare questo che non gli impedisce di ritenere che «forse è per questo che tanti colti e benpensanti, specie se di sinistra, guardano alla Vara con tanta sufficienza. Perché per una volta una moltitudine cittadina, popolare, non colta, con la fedina penale non sempre intonsa prende il sopravvento. Si appropria della strada. Dura un paio d’ore, ma tanta irregolarità, tanta sfrontatezza, basta ad urtare i cultori dell’ordine e della disciplina. Della legalità. Urta, forse, chi nel resto dei giorni, nella piena legalità, prende possesso della ricchezza e dei posti di potere. E quando questo avviene oltrepassando i vincoli della legge (ad esempio attraverso raccomandazioni o evasioni fiscali) nella stragrande maggioranza dei casi non viene sanzionato. Ma il più delle volte questi, quelli nella legge, vanno avanti così, perché è normale. Perché se sei figlio di avvocato farai l’avvocato e se sei figlio di docente universitario sarai di certo un ricercatore brillante».

«Insomma – conclude Sturniolo – l’illegalità non è la mafia e le campagne per la legalità non sono lotta alla mafia. La lotta alla mafia è la lotta contro il potere criminale. La lotta alla mafia è la lotta contro chi si appropria delle risorse pubbliche, del territorio, delle reti sociali. La legalità è terreno di scontro politico. La storia è piena di legalità ingiuste che sono state modificate attraverso la disobbedienza e la rivolta. La legalità è il modo in cui un sistema sociale fissa gli equilibri tra le proprie componenti. La legalità è questa fissazione di norme ed è sottoposta al variare degli equilibri sociali. La legalità non è di per sé la giustizia».

L’opinione del consigliere comunale di “Cambiamo Messina dal Basso” è assolutamente rispettabile e sui social network è stata condivisa da molti e particolarmente apprezzata. Chissà però quale giudizio se ne sarebbe dato, se la stessa, identica opinione fosse stata espressa da uno qualunque dei consiglieri de Pdl o del PD durante l’amministrazione Buzzanca o Genovese…

24 commenti

  1. Egregio consigliere, se a sinistra avessimo più persone come lei e molto meno “ortodossi”, oggi non staremmo alla frutta. Condivido OGNI parola delle riflessioni qui esposte.

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  2. ma questo signore ha letto il comunicato di addiopizzo?? ovviamente no, altrimenti saprebbe che il riferimento all’esclusione di chi ha la fedina sporca non riguardava i “tiratori”, ma i partecipanti ai vari comitati…

    temo molto questo atteggiamento superficiale… forse sarebbe meglio che dopo due mesi queste persone (che malauguratamente e controvoglia ho anche votato per assenza di alternative) cominciassero a lavorare e ad occuparsi di questioni serie.

    la città è un immondezzaio, la viabilità fa schifo, di lavoro neppure proviamo a parlare…

    un minimo di decoro e di onestà intellettuale. per favore.

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  3. puzza di bruciato 19 Agosto 2013 10:05

    Ragazzi un’altro genio pensante….
    Possibile che appena aprono bocca decine di votanti si allontanano dalle urne….
    Sarei curioso di vedere il curriculum e che esperienze ha in tema “mafia”…

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  4. Tutti questi discorsi,interventi, articoli pro e contro la Vara, contro la presenza del sindaco, su addio pizzo, servono solo ed unicamente a una cosa, distrarre il cittadino.
    Sveglia, Messina ha problemi molto più seri ed urgentissimi da risolvere e non si andrà avanti certo continuando a perder tempo in discussioni puerili.
    La VARA è una e sola e il 15 Agosto la protagonista è lei con quello che rappresenta per la fede e la speranza di chi crede in quanto appunto essa rappresenta. Tutto il resto è e deve di rimanere di contorno.
    Il sindaco e i suoi assessori comincino veramente a pensare come risolvere i problemi della città.

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  5. Da uomo di sinistra non sono affatto d’accordo con queste affermazioni, che possono avere un senso in astratto, ma cozzano duramente con la realtà specifica di questo territorio, e del meridione in generale. Una delle cause della nostra arretratezza è proprio la mentalità diffusa del fare quel che ci pare, in barba alle regole, al bene pubblico, ai diritti e alla libertà altrui. Dall’evasone fiscale al lavoro nero istituzionalizzato alla cultura della raccomandazione al ridurre la città un immondezzaio al disprezzo del codice stradale, c’è un filo rosso che lega ogni comportamento deviante e antisociale: l’illegalità come stile di vita e di educazione dei propri figli, tipica di ubna società premoderna e semifeudale come la nostra. Non a caso le vittime di questa mentalità sono proprio i più deboli, gli esclusi e gli emarginati.
    La legalità vera è quella che non guarda al censo o alla classe sociale ma impone indistintamente il rispetto delle regole di convivenza e benessere civile laddove non funzionano gli altri strumenti educativi. Di fronte alla legalità l’imprenditore evasore e il piccolo criminale comune uguali sono e ugualmente vanno puniti e perseguiti.
    E’ dove manca la legalità che il morto di fame va in galera e l’affamatore che dichiara meno dei suoi dipendenti scorazza impunito col suo suv, regolarmente scaricato dalle tasse…

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  6. La stupidità non è la demenza e le campagne per l’uso della ragione non sono una lotta alla demenza.

    Siamo ancora al capitolo Vara. Questa amministrazione continua ad arrampicarsi su specchi e dietrologie per non ammettere la superficialità e la faciloneria. Si sarebbe detto che continuando a rimestare nel fango ci si sporca di più.

    No il “senso etico” di questi signori è così “indignato” per “non essere stati compresi” che non la finiscono mai.
    E’ anche ovvio che è preferibile continuare una polemica in cui si ha torto che voltare pagina ed imparare dagli errori fatti, ma andare avanti e fare finalmente qualcosa.

    Esaminando l’ennesima perla di dietrologia leggiamo una frase ch farebbe rivoltare nella tomba persino Andreotti:

    “L’ILLEGALITA’ NON E’ LA MAFIA”
    Bravo bene bis. Infatti la mafia, ai livelli politici, riesce a legalizzare la propria illegalità e, non è solo il caso delle leggi ad personam.

    Il signor Todesco che non ha “tempo” per analizzare le fedine penali di due o tre persone è un principiante. Ogni volta tra candidati e spesso anche tra gli eletti in parlamento se ne trovano ben più di tre, fedine penali non immacolate.

    La mafia non sta nell’illegalità, la svista non è “mafia” e neanche “illegale”. E’ svista, poco tempo, “coincidenza volle”.

    MA LA MAFIA E’ ILLEGALE, E COMBATTENDO L’ILLEGALITA’ SI COMBATTE LA MAFIA, .. all inclusive.
    Ma forse Sturniolo non ha studiato gli insiemi alle elementari.

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  7. SaltaLaMacchia 19 Agosto 2013 13:24

    Mi associo!

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  8. Giacomo primo continua imperterrito con lo stesso argomento: fare di tutta un’erba un fascio. La logica degli insiemi, parafrasando i suoi argomenti, non si applica “matematicamente” ai fenomeni sociologici: l’insieme illegalità contiene tanti sottoinsiemi, fra cui quello mafia, che a sua volta contiene molti altri sottoinsiemi. Non si possono e non si devono combattere tutti allo stesso modo, lo sa pure un bambino, ma qualcuno fa finta di non capire

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  9. Sono rimasta sconvolta dalle parole di questo signore! << L'illegalita non e' la mafia e le campagne per la legalità non sono lotta alla mafia..... La storia e' piena di legalità ingiuste che sono state modificate attraverso la disobbedienza e la rivolta>. Le sue parole manifestano una scarsissima conoscenza del fenomeno mafioso e sono infarcite da un intellettualismo utopico e miope.
    Trovo, inoltre, il riferimento alla “disobbedienza” e alla “rivolta” fuori luogo e pericolosissimi da introdurre nel dibattito politico; figli di una cultura che mostra un sottile confine tra l’anarchia ed il relativismo culturale-politico.
    La mafia, caro Sturniolo, e’ una cosa seria che si combatte non con gli intellettualismi poco concreti ma sporcandosi le mani contro ogni violazione della legge. Venga Lei ad insegnare ai ragazzi che commettono reati che l’illegalita’ non ha niente in comune con la mafia. Venga a visitare e conocere il lavoro di recupero che viene svolto tutti i giorni da operatori coraggiosi che si sono trovati con auto bruciate per i loro ‘no’ educativi. Ho paura che nelle sue parole ci sia qualcosa di sovversivo e pericoloso. Spero ancora in una rettifica o precisazione delle sue dichiarazioni e mi aspetto una presa di posizione del Sindaco su quanto da lei dichiarato.
    E dire che anche io avevo votato Accorinti!!!

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  10. Ma ci é o ci fá???

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  11. Credo che sia molto difficile imparare a leggere “tra le righe”, molti di voi hanno giudicato questo messaggio come blasfemo ma in realtà racconta chi siamo noi e chi sono gli altri, solo che non vogliamo accettarlo perché la verità fa male spesso e volentieri….

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  12. “Cattolico che ha perso la Fede” – Evidentemente il consigliere Sturniolo non è mai stato cattolico. Un cattolico, se tale è, non perde la Fede….il discorso sarebbe molto lungo. Mi auguro, a questo punto, che qualcuno gli abbia chiarito che la Madonna Assunta era quella che stava in alto sorretta dal braccio d
    i Gesù e non quello che stava in basso sorretto dagli applausi della folla.

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  13. “Cattolico che ha perso la Fede” – Evidentemente il consigliere Sturniolo non è mai stato cattolico. Un cattolico, se tale è, non perde la Fede….il discorso sarebbe molto lungo. Mi auguro, a questo punto, che qualcuno gli abbia chiarito che la Madonna Assunta era quella che stava in alto sorretta dal braccio d
    i Gesù e non quello che stava in basso sorretto dagli applausi della folla.

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  14. “Cattolico che ha perso la Fede” – Evidentemente il consigliere Sturniolo non è mai stato cattolico. Un cattolico, se tale è, non perde la Fede….il discorso sarebbe molto lungo. Mi auguro, a questo punto, che qualcuno gli abbia chiarito che la Madonna Assunta era quella che stava in alto sorretta dal braccio di Gesù e non quello che stava in basso sorretto dagli applausi della folla.

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  15. liliana parisi 19 Agosto 2013 16:46

    Il discorso è piuttosto contorto,ma una cosa mi pare chiara:la condanna dell’ipocrisia di coloro che guardano gli altri dall’alto in basso e poi si fanno i propri interessi in modo poco pulito:anche questo è un modo di agire “mafioso”

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  16. Nelle parole di Sturniolo non è da “trovare”, ma c’è qualcosa di sovversivo e pericoloso.
    Ad iniziare dall’affollarsi dei “ruffiani” in difesa di cose che mi aspetterei di sentire da chi voleva depenalizzare reati come il falso in bilancio.
    Parole che mi sarei aspettato di sentire da chi voleva condonare ogni abusivismo edilizio.. tarallucci e vino, scurdammucie u passatu eccetera.
    Parole che mi sarei aspettato da qualche volpino bipolare democristiano della DC più affarista che si ricordi.
    Non mi aspettavo un “logoramento” cosi repentino.

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  17. Sei tu che non hai seguito.
    Supponendo che la mafia sia soltanto un sottoinsieme dell’illegalità, (anche se questo talvolta è opinabile) allora combattendo l’illegalità si combatte anche la mafia.
    Anzi te lo spiego ancora più semplice così glielo spieghi a Sturniolo.
    Supponiamo che ci sia una bambina Renata (nome di fantasia) che raccatta per la strada due gatti neri, tre gatti tigrati e un siamese nocciola perché ama gli animali e vuole fare una festa a casa con le amichette per tutti gli animali del vicinato.
    Lillina e Peppina portano i loro cagnolini ma Renatina non le vuole fare enrare alla festa perché dice “Ma io vi avevo detto festa per animali! Che cosa c’entrano i cani con gli animali?

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  18. Illegalità: essere contro gli ordinamenti di legge.
    Contro gli ordinamenti di legge sono attivi giornalmente: giudici corrotti, avvocati corrotti, poliziotti corrotti, evasori fiscali, chi scarica oli combusti nei canali di scolo, chi pesca di frodo, chi caccia fuori stagione e specie protette, chi si costruisce la casa abusiva, chi corrompe, chi chiede e ricambia un favore per snellire le pratiche, saltare una lista d’attesa, chi butta la spazzatura dove capita o al di fuori degli orari stabiliti, chi dissemina le strade di lavatrici, frigoriferi, televisori, mobili, materassi, chi compra le materie all’università e chi li vende, chi esercita una attività senza licenza, chi paga collaboratori domestici in nero, chi sfrutta la prostituzione, chi approfitta dei minori, chi truffa lo Stato con corsi di formazione fasulli, chi timbra il cartellino di presenza ed esce dall’ufficio, chi usa gli strumenti ed i mezzi pubblici per fini privati, chi parcheggia in seconda fila. Dove ci si gira c’è illegalità, appena aprendo la porta di casa o forse anche dentro. E’ tutto assimilabile alla mafia? Cos’è mafia, l’uso della violenza fisica e psicologica? L’intimidazione? Ed il resto?
    Dopo quasi 70 anni alcuni articoli della Costituzione sono rimasti lettera morta o lo sono diventati, grazie a Governi inefficaci, subalterni, se vogliamo corrotti…non è il massimo dell’illegalità?

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  19. caro signore lei vive sulla luna, anzi a messina, terra in mano a quelli che lei per beceri motivi di convenienza politica, difende alla faccia della gente onesta!!

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  20. Chiama la digos….. ma per cortesia

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  21. Ecco un altro unto dal Signore che si è attaccato alla poltrona e fa poesia invece di impegnarsi a risolvere i problemi dei cittadini. Il “signor” Sturniolo che fino a ieri ammazzava la noia borghese organizzando effimeri cortei no ponte, oggi si guadagna il gettone di presenza battibbeccando su cattolicesimo e fede, venga al villaggio cep, a giostra, a santa lucia e si renda conto di cosa è il vivaio della mafia… la sua difesa a prescindere circa le posizioni impopolari intraprese dal Sindaco che doveva partire dal basso è molto simile alla difesa di Alfano per Berlusconi, senza se e senza ma, Il Capo ha ragione a prescindere. Consigliere, invece di campare con due consistenti entrate mensili mentre la gente muore di fame e si dedica all’illegalità, devolva il suo gettone di presenza ai centri di recupero minori e faccia meno poesia… La campagna elettorale è finita, i nodi vengono al pettine, se la gente vi sgama poi non potrete organizzare neanche i cortei contro tutto e contro tutti per non ottenere niente… Lei non è diverso da quelli che lo hanno preceduto, incassa soldi della collettività e per la collettività non ha fatto nulla ad esclusione di sterili comunicati a difesa del Padrone che le ha consentito di sedere nella poltrona da consigliere. Se il post non viene censurato gradirei accademica risposta.

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  22. di tutto l’articolo apprezzo solo le sacrosante deduzioni di Danila La Torre. Sturniolo cambia mestiere… trovati un altro passatempo dopo il ponte, la politica è una cosa seria

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  23. La verità non può essere tale e riconosciuta a seconda che venga da una parte politica o dall’altra. Ho avuto modo di non condividere e di criticare aspramente le posizioni di Sturniolo per esempio sul Ponte nelle quali intravedevo una sudditanza forse inconsapevole a poteri forti ed a” biechi interessi di bottega” . Questa volta bisogna dargli atto idi una valutazione profonda lucida e coraggiosa del fenomeno Vara Mafia Addio Pizzo. In un contesto povero culturalmente e allineato sulle appartenenze e sugli schieramenti di parte l’intervento di Sturniolo disturba e agita le acque stagnanti del conformismo reazionario.

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  24. Addiopizzo è un temibile clan mafioso sovvenzionato dalla CIA e dal MOSSAD per tenere occupato il Tibet

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