Fondi per la protezione dalla pesca a strascico. Messina ha progetto pronto

"Nelle prossime settimane verrà pubblicato il bando per la misura 1 articolo 40 lettera b del fondo Feamp, che prevede la costituzione e l’installazione di elementi fissi o mobili per la protezione delle risorse biologiche marine". Lo ha assicurato il direttore generale del Dipartimento regionale della pesca mediterranea, Dario Cartabellotta, al consigliere della VI circoscrizione, Giuseppe Sanò, ed al presidente Orazio Laganà, in "trasferta" a Palermo. Sanò ha lanciato una petizione in difesa del pescato nell'area dello Stretto che ha già raccolto on line oltre 32mila firme ed ha organizzato un corteo di barche in protesta (VEDI IL VIDEO ALLEGATO).

"La pesca illegale – dice Sanò – danneggia intere comunità di pescatori locali e pone in serio pericolo le risorse ittiche. Si è discusso della biodiversità dello Stretto, che va tutelata con maggiore attenzione e con serietà, poiché volàno per l’economia locale, attraverso la pesca stessa e le varie forme di turismo contingenti".

Ci sono, quindi, fondi europei a disposizione e Messina ha un progetto pronto. "Questa misura – ha evidenziato Sanò – permetterebbe al Comune di Messina di poter accedere al bando con il progetto Master, che prevede la realizzazione di un’areale dedicato, attraverso l’immersione di moduli che contrastano la pesca a strascico illegale con “Unit Reef e gli stop net” posti entro le tre miglia dalla linea di costa ed ad una profondità tra i venti ed i quaranta metri. Oltre al posizionamento delle barriere che impediscono l’azione distruttiva delle reti, vengono previste anche delle piastre esagonali messe a piramide che riproducono le condizioni per il ripopolamento della fauna ittica. Il progetto avrebbe un’altissima percentuale di successo perché, come sottolineato durante l’incontro, è l’unico progetto cantierabile oggi presente in Sicilia insieme a quello delle Egadi, che ha già prodotto una riduzione dell’80% di pesca illegale". Il progetto è del dott. Guido Beltrami mentre il responsabile unico del procedimento è l'arch. Francesco Falcone.