Servizi sociali, la UilFpl: "Anomalie sempre denunciate, ma no ai tagli"

Servizi sociali, la UilFpl: “Anomalie sempre denunciate, ma no ai tagli”

Servizi sociali, la UilFpl: “Anomalie sempre denunciate, ma no ai tagli”

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sabato 20 Ottobre 2018 - 09:11

Il sindacato di categoria evidenzia di avere in passato denunciato storture nel sistema nel contempo ribadisce il no ai tagli nel servizio

“In una città come Messina che per i servizi sociali già spende una quota tra le più basse d’Italia, non è accettabile fare bancomat a discapito delle fasce di popolazione più deboli”. Lo scrivono in una nota stampa Pippo Calapai e Laura Strano, rispettivamente segretario generale e responsabile Terzo Settore della Uil-Fpl di Messina.

“Comunicare alla città che si tagliano ingenti somme e poi affermare che nessun posto di lavoro si perderà – aggiungono i sindacalisti – equivale semplicemente a dire che, nella migliore delle ipotesi, stipendi e servizi saranno dimezzati, in un quadro sempre più desolante e che di chiaro ad oggi ha solo il taglio di risorse. Quali sono in dettaglio i servizi da tagliare e qual’ è il progetto e cosa accadrà il 31 dicembre 2018, termine di scadenza della maggior parte dei servizi? Che fine faranno dal 1° gennaio 2019 tutti gli operatori che saranno licenziati o avranno stipendi da fame nel caso in cui si proceda al taglio delle ore di lavoro? E dove andranno gli anziani ospiti di Casa Serena? E gli asili comunali che andavano aumentati? L’Amministrazione De Luca ha ben valutato i gravi disagi che questi tagli arrecheranno agli utenti dei servizi, alle loro famiglie, ai numerosi lavoratori impiegati nei servizi che perderanno il posto di lavoro o si vedranno dimezzata la retribuzione e alle rispettive famiglie?”

Calapai e Strano poi affrontano il tema dei soldi spesi da Palazzo Zanca per Casa Serena. “La struttura non solo non va chiusa ma va potenziata proprio per efficientarne i costi integrandovi in loco anche altri servizi socio assistenziali. Quali sono i servizi sociali che salverà il ‘Piano Ammazza Messina’ non è chiaro. L’unica cosa chiara è il taglio e che ad oggi manca un censimento dei bisogni, manca la nuova programmazione e nel frattempo non vi è alcuna garanzia di continuità dei servizi, che vanno indubbiamente razionalizzati, migliorati, organizzati, comunicati alla cittadinanza in modo chiaro, uniforme e trasparente, perché tutti sappiano, ma certamente non eliminati. La UILFPL che non ha scheletri negli armadi ha più volte denunciato in passato i bandi di gara mal redatti, la mancata attuazione di misure anticorruzione e trasparenza, la mancanza di disposizioni organizzative che avrebbero dovuto evitare al Dipartimento la commistione di interessi che hanno sicuramente nuociuto negli anni all’efficacia e all’efficienza dei servizi, limitando i doverosi controlli sull’osservanza delle disposizioni dei capitolati e sulla qualità dei servizi. Le nostre proposte di rotazione dei funzionari, di modifica dei bandi, le richieste di pubblicazione dei procedimenti dei servizi sociali ad oggi inevase, sono state e rimangono costanti e non comportano costi aggiuntivi. Ci risulta siano state inspiegabilmente sospese due gare d’appalto finanziate con Fondi PAC: l’ “assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti” (importo di gara euro 1.163.550,40) e l’“assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata con servizi sanitari del Distretto D26” (importo a base d’asta euro 3.779.085,45).

Queste risorse provenienti dai Fondi PAC ci risulta non possano essere utilizzate per altre finalità e quindi senza una celere conclusione delle gare rischiano, se non spese, di andare perdute, con una assurda perdita di servizi e perdita di occupazione per gli operatori già licenziati, già penalizzati, recentemente riqualificatisi e per i quali è stata prevista nel bando la clausola sociale. Trovi l’Amministrazione la soluzione per garantire la continuità ai servizi, ottimizzando sì ma non riducendo queste risorse già scarse e attingendo altrove, perché il baratro economico in cui versa la città deve pagarlo chi ha sbagliato e chi ne può sopportare l’onere, perché di questo baratro c’è gente che si è arricchita.In data 31 ottobre alle ore 10 a Piazza Municipio , lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali, utenti dei servizi e rispettive famiglie, siete invitate/i a partecipare all’assemblea CGIL e UIL per protestare contro i pesanti tagli alla spesa sociale e per difendere continuità dei servizi sociali e piena occupazione per gli operatori”.

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