Edilizia a Messina. Uil e Feneal: "Le istituzioni intervengano sul lavoro nero"

Edilizia a Messina. Uil e Feneal: “Le istituzioni intervengano sul lavoro nero”

Redazione

Edilizia a Messina. Uil e Feneal: “Le istituzioni intervengano sul lavoro nero”

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domenica 14 Agosto 2022 - 07:25

Un bilancio del primo semestre 2022: soddisfazione per lo sviluppo del settore ma senza nascondere i problemi

MESSINA – “Le istiituzioni intervengano sul lavoro nero e irregolare”. La Uil Messina e la Feneal (Federazione nazionale lavoratori edili affini e del legno) Uil Messina-Palermo hanno diffuso l’esito dell’analisi sull’edilizia nella città metropolitana di Messina.

“Un boom dell’edilizia”

“Già dai dati del primo semestre del 2022 – si legge nel documento firmato da Ivan Tripodi (nella foto) e Pasquale De Vardo, segretari generali delle due sigle – possiamo con soddisfazione affermare che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio boom che ha certamente positive influenze per l’intera economia del nostro territorio. Ma, onde evitare facili entusiasmi, dobbiamo affermare che non è tutto oro quello che luccica. Infatti, nel leggere ed analizzare i dati con la dovuta attenzione e con la giusta lente d’ingrandimento possiamo affermare che l’incontrovertibile aumento di tutti gli indicatori e dei numeri del comparto che, solo con i dati del primo semestre del 2022, portano ad Immaginare una chiusura dell’anno con cifre da record è da ascrivere esclusivamente alle molteplici previsioni legislative degli ultimi anni, vale a dire: il bonus 110, l’eco-bonus, il sisma bonus e il bonus ristrutturazioni”.

“Tutti provvedimenti – affermano i segretari – che hanno avuto impatti sull’edilizia privata poiché vi è assoluta assenza di cantieri e di occupazione nell’edilizia pubblica. Esprimiamo, pertanto, forte soddisfazione poiché, finalmente, dopo un lunghissimo trend negativo aggravato dall’emergenza pandemica che ha pesantemente decimato lavoratori ed aziende, possiamo certificare una forte ripresa dell’edilizia”.

“In mancanza di interventi strutturali, il rischio di un tonfo senza precedenti”

“Il nostro dettagliato e analitico studio – spiegano – è basato su un’articolata elaborazione ed incrocio dei report statistici prodotti dalla Cassa Edile, dall’Inps e dall’Inail che nel consegnare numeri decisamente positivi ci dice, contestualmente, che vi è il concreto e preoccupante rischio di assistere ad una ‘bolla’ del settore dell’edilizia che, in mancanza di interventi strutturali e duraturi, rischia di produrre, nei prossimi anni, un tonfo senza precedenti. Infatti, l’occasione è propizia per rilanciare con forza il tema della chiarezza e delle prospettive sul tema dei bonus edilizi che, al netto dei tantissimi cantieri aperti, rappresenta un nodo strutturale che, già oggi, investe e, per molti versi, sta paralizzando migliaia di aziende impantanate dalla scarsa chiarezza e dal blocco dei crediti già acquisiti, operato dalle banche e dagli istituti finanziari”.

“Maestranze irregolari e lavoro in nero”

“Una situazione appesantita – continuano – dalla sostanziale mancanza di interlocutori causato dall’assenza di un governo nella pienezza delle funzioni che possa dirimere la questione e mettere la parola fine a questa precarietà normativa. Si tratta di una questione non banale che sta causando forti fibrillazioni nel mondo dell’edilizia. Inoltre, nonostante l’incremento di tutti gli indicatori del comparto, altro tema dolente e preoccupante che emerge con pericolosa drammaticità dal nostro studio è rappresentato dall’ulteriore vergognoso ed ingiustificato aumento dei lavoratori in nero, nonché delle maestranze assunte in maniera assolutamente irregolare”.

Evidenziano i segretari: “Registriamo molteplici casi quotidiani di lavoratori che operano nell’edilizia ai quali viene applicato il contratto agricolo o quello metalmeccanico, ovviamente più convenienti per le sedicenti imprese che si distinguono per questa odiosa pratica e, contestualmente, vi sono casi limite rappresentati da lavoratori edili assunti addirittura con contratti part-time da pizzaiolo o cameriere. Insomma, una giungla inaccettabile e indecente che raggiunge l’apoteosi con la pratica dura a morire della manodopera in nero: lavoratori sfruttati e costretti per un tozzo di pane ad accettare condizioni da quarto mondo con le conseguenti problematiche legate all’applicazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“La politica prenda posizione”

“Esprimiamo, quindi, profonda soddisfazione per un oggettivo e tangibile sviluppo del settore edile e, soprattutto, per l’aumento del numero degli occupati nella provincia di Messina – conclude il documento -. Al contempo, desideriamo rilanciare con forza, specie in questa fase di campagna elettorale, la necessità che le forze politiche si esprimano con chiarezza sul dirimente tema che investe le prospettive del comparto dell’edilizia e, ovviamente, non sono ammesse chiacchiere inutili o patetiche promesse slegate dai programmi ufficiali. Si tratta di una questione dirimente che impatta sulla carne viva dei lavoratori e sulle prospettive economico-sociali di Messina e della sua provincia”.

Un commento

  1. ….ma questi sono dei mostri… accidenti… a saperlo li avremmo presentati a Monti, a Tremonti e pure a Draghi… ma queste analisi sono stupefacenti, come il richiamo perentorio
    “rilanciare con forza, specie in questa fase di campagna elettorale, la necessità che le forze politiche si esprimano con chiarezza sul dirimente tema che investe le prospettive del comparto dell’edilizia e, ovviamente, non sono ammesse chiacchiere inutili o patetiche promesse slegate dai programmi ufficiali”

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