L'assessora Cannata e l'esperto Vadalà hanno tracciato un primo bilancio e parlato di un possibile coinvolgimento di più scuole e istituti comprensivi
MESSINA – Il progetto di educazione sessuale e affettiva fortemente voluto dall’amministrazione comunale, con in testa l’assessorato alle Politiche giovanili e alle Politiche scolastiche di Liana Cannata e l’esperto alla Scuola del sindaco Basile, l’ex provveditore Stello Vadalà, non solo prosegue ma punta a ingrandirsi. L’avvio a fine marzo con l’incontro al Liceo Maurolico e il secondo incontro all’Ainis hanno già certificato il successo dell’iniziativa, com’è stato illustrato dai due diretti interessati durante la seduta odierna della quinta commissione consiliare presieduta da Raimondo Mortelliti. Entro la fine dell’anno toccherà al liceo Archimede, poi al La Farina-Basile e all’Antonello. Ma l’obiettivo è di aprire l’iniziativa anche agli istituti comprensivi, adeguando l’approccio in base all’età di studentesse e studenti.
Cannata: “Giusto parlare anche di temi ancora considerati tabù”
Lo ha spiegato bene l’assessora Cannata: “Questo progetto era stato annunciato lo scorso anno ed è partito da qualche settimana. I ragazzi e le ragazze che abbiamo incontrato in questo percorso ci hanno fatto capire la necessità di essere ascoltati. Un progetto che nasce proprio incontrando loro, chi vive le scuole ma anche la nostra città. C’è la necessità di portare all’interno delle scuole quelle che sono viste come tematiche tabù. È normale che certi argomenti possano sembrare più imbarazzanti da affrontare coi genitori, ma è giusto parlarne anche con esperti del settore che possono fornire informazioni corrette. In questa fase sperimentale abbiamo coinvolto studentesse e studenti delle superiori coinvolgendo un medico e una psicologa”.
Alcuni dirigenti scolastici hanno chiesto di poter partecipare
E il supporto di due professionisti è fondamentale per il corretto svolgimento del progetto stesso, com’è stato spiegato più volte: “Vogliamo informare sia sugli aspetti scientifici, come le malattie sessualmente trasmissibili e l’importanza di proteggersi e conoscere il corpo umano, sia sul come relazionarsi con gli altri, non sentirsi turbato davanti a orientamenti sessuali diversi, sottolineando l’importanza del consenso o del segnalare la discriminazione. Quello scolastico è un mondo complesso ma lo è anche la società che viviamo. Siamo già stati al Maurolico e all’Ainis, domani saremo all’Archimede, ma parliamo di un progetto sperimentale perché abbiamo voluto colmare questo vuoto a livello nazionale, un bisogno non ascoltato nonostante le tante richieste di docenti e studenti. Vogliamo creare un ambiente sicuro in cui dare la possibilità di rivolgere queste domande. I ragazzi e le ragazze hanno sottolineato questa necessità di potersi rapportare con qualcuno. E alcuni dirigenti scolastici ci hanno chiesto di poter essere inseriti in questo progetto e noi adegueremo il linguaggio al target di riferimento. Ma ripeto che l’esigenza più grande ci è stata testimoniata da studentesse e studenti”.
Vadalà: “Un primo passo di un discorso più ampio”
Vadalà ha aggiunto: “Mi piace sottolineare che abbiamo iniziato a livello sperimentare perché abbiamo voluto testare la qualità di questo prodotto offerto ai ragazzi e ricevere un feedback preciso da loro. Questo assessorato ha proposto un progetto prima ancora del ministero che invece ci sta pensando. Lo abbiamo portato nelle scuole, con coraggio e convinzione, proposto in 5 scuole superiori ma l’anno prossimo sarà ulteriormente sviluppato con l’aggiunta di ulteriori figure professionali. Ma è un primo passo che è l’embrione di un discorso più ampio. Insieme all’assessora Cannata vogliamo portare avanti questo lavoro sempre in più scuole e tende al rispetto della donna. Inizieremo nelle classi dei più piccoli e lo andremo a sviluppare via via. Quello che abbiamo vissuto negli ultimi giorni ci ha toccato molto. Il silenzio della fiaccolata ha testimoniato l’estremo dolore della città. Dobbiamo essere presenti al fianco dei nostri giovani. L’educazione sessuale accanto a quella affettiva rappresenta un momento di crescita essenziale, fondamentale per ragazze e ragazzi. Pensate che a fine intervento dei relatori ci piace raccogliere i pareri di studentesse e studenti per capire cosa ne pensano, i loro commenti. E abbiamo già mille altre cose a cui stiamo pensando. Questo è un momento formativo che devono vivere con la convinzione di far parte di una comunità sana”.

Genitori senza autorevolezza e giovani anestetizzati
Oltre vent’anni fa, già si denunciava la crisi dei modelli educativi. Oggi, quei ragazzi sono diventati genitori i peggiori della storia, basta ascoltare i TG, un bollettino di guerra. La colpa? Una competizione assurda con i figli, che li spinge a imitarli nei vestiti, nei social, persino nel linguaggio. Quale autorevolezza può avere un genitore che chiede tutto a un robot? adesso ci mettono anche l’intelligenza artificiale!!!! Intanto, i giovani sono anestetizzati dalla comodità, abituati a pretendere servizi a costo zero senza rendersi conto dello sfruttamento che nascondono. La soluzione? Una rivoluzione culturale che parta da nonni, genitori e ragazzi insieme. La scuola viene dopo, I GENITORI FACCIANO I GENITORI!!!!!
Ah, ecco ! Mai piu’ senza !