Carreri: “Nessuna proroga per la rada San Francesco. A settembre va chiusa”

Carreri: “Nessuna proroga per la rada San Francesco. A settembre va chiusa”

Carreri: “Nessuna proroga per la rada San Francesco. A settembre va chiusa”

Tag:

giovedì 11 Aprile 2013 - 08:33

Il consigliere comunale lancia un appello che presenterà al presidente della Regione, al prefetto, all’Autorità Portuale ed al Commissario del Comune di Messina per chiedere con forza di giungere all’approvazione da parte della Regione del Piano Regolatore Portuale

La concessione della rada San Francesco scade a settembre di quest’anno, tra cinque mesi. L’Autorità Portuale ha già avviato i primi incontri propedeutici al rinnovo. Un rinnovo contenuto, di due o tre anni, in attesa dell’ampliamento del porto di Tremestieri, ancora neppure iniziato poiché sull’appalto pesa un ricorso della seconda classificata. Ricorso già discusso al Consiglio di Stato pochi giorni fa e del quale si dovrebbe conoscere l’esito entro il mese di aprile.

Secondo il consigliere Nino Carreri, però, non va concesso alcun rinnovo. Carreri ha tentato più volte di ricostruire quanto accaduto dall’8 settembre 2006, data del conferimento dei “poteri speciali” per l’emergenza traffico a Messina, sino al 30 settembre 2012, termine dell’ultima proroga.

Nel febbraio 2012, un’interrogazione all’ex sindaco e commissario per l’emergenza traffico Buzzanca non ha ricevuto risposta. Un secondo appello, in aprile, all’ex prefetto Alecci, non ha sortito gli effetti sperati.

Ancora un’interrogazione, lo scorso 2 febbraio, al commissario Croce, in merito ai proventi dell’ecopass: “Ad oggi – scrive Carreri – a parte un’inchiesta della Corte dei Conti in merito, poco si sa sull’effettivo ricavato delle società di navigazione e sulle cifre trasferite al Comune di Messina. Ho richiesto al commissario Croce di valutare l’eventuale rimodulazione del ticket ai mezzi pesanti, marcando la differenza tra il costo dell’attraversamento dalla Rada San Francesco e gli approdi di Tremestieri, rendendo più conveniente l’uso di questi ultimi. Ma ho ottenuto solo silenzio”.

Il consigliere spiega i motivi che lo hanno portato alla richiesta di non prorogare la concessione della rada: “E’ sotto gli occhi di tutti ciò che è ridiventato il traffico veicolare e dei mezzi pesanti in città. Messina è di nuovo assoggettata ad un rilevante flusso di tir e autoveicoli in conseguenza delle attività di imbarco e sbarco esercitate dalle compagnie di navigazione in diversi punti del nostro territorio. Attività che hanno prodotto e continuano a produrre danni incalcolabili sul territorio cittadino in termini di inquinamento acustico ed atmosferico, in termini di congestione del traffico e di usura dei più importanti assi viari e soprattutto in termini di vite umane. La polizia municipale stenta a controllare questi flussi disordinati di tir che arrivano per errore pure in pieno centro a causa delle carenze di organico denunciate dal comandante Ferlisi in tutti i modi e recentemente anche dal consiglio comunale nella sua interezza. Ed infatti l’impietoso report pubblicato in data 13 aprile 2012 e gli ultimi dati sul monitoraggio ambientale presentati in conferenza stampa dallo stesso commissario Croce nel mese di marzo 2013 ci consegnano ancora l’immagine di una città distrutta dai tir e dal rumore, una città ancora in piena emergenza traffico, dove il servizio pubblico è ai minimi storici e il caos regna sovrano ma soprattutto dove a nessuno ancora è permesso di sapere quanto e come si sono spesi i soldi pubblici trasferiti dallo Stato. E’ necessario invertire la rotta, stravolgendo abitudini, usi e costumi ed interessi”.

Carreri fa sapere poi che tra pochi giorni presenterà un appello al presidente della Regione, al prefetto, all’Autorità Portuale ed al commissario del Comune di Messina per chiedere con forza di giungere all’approvazione da parte della Regione del Piano Regolatore Portuale: “Esiste uno studio di fattibilità pagato dall’Autorità Portuale che in linea con il Prp prevede la trasformazione dell’area di Rada San Francesco in porticciolo turistico e lo spostamento di tutto il traffico gommato a Tremestieri. Tra l’altro, se corrispondesse al vero che attualmente Rada San Francesco offre la disponibilità di due soli invasi, quanti sono quelli di Tremestieri, non si comprende quale sia l’effettiva esigenza di tenere sotto scacco una città”.

A Tremestieri, invero, bisogna dire che al momento, purtroppo, lo scivolo attivo è solo uno poiché sono in corso i lavori di consolidamento della diga. Lavori che sono giunti solo al 50 % della realizzazione e non saranno completati, ben che vada, prima della fine dell’anno.

“Se si vuole veramente invertire rotta restituendo ai messinesi un minimo di qualità della vita – conclude Carreri – bisogna dire con forza no alla proroga ed a qualunque ipotesi di gara. Il prefetto, l’Autorità Portuale e l’amministrazione comunale che verrà debbono puntare sulla liberazione dalla schiavitù del traffico ed il presidente Crocetta dovrà dare immancabilmente il proprio fattivo contributo”.

7 commenti

  1. va chiusa subito ,basta con questo scempio della mia citta,togliamo queste brutture,da questo servizio di attaversamento doveve guadagnare tutto la citta di messina, via subito,è ora di cambiare tutto sindaco e via dicendo
    viva5 stelle e crocetta,stefania e il bassotto

    0
    0
  2. concordo, basta regali

    0
    0
  3. invelatosempre 11 Aprile 2013 12:33

    Vediamo se ho ben capito:
    Tra pochi mesi un messinese per raggiungere il continente potrebbe non poter utilizzare la rada San Francesco; potrebbe trovare inagibile Tremestieri o per il cattivo tempo o per l’insabbiamento. Inoltre dovrebbe ormai aver perso anche le speranza per il futuro, visto che ormai l’idea Ponte è stata definitivamente eliminata (essendo servita in passato sia alla destra che alla sinistra solo per accantonare capitali da riversare nella costruzione della Tav, sulla quale sono entrambi concordi).
    Per cui ci dovremo rassegnare o all’aereo (Etna e servizio pulman permettendo) o traghettare da Catania o da Palermo.
    DEtto questo, bisogna avere proprio il pelo sullo stomaco per avere ancora il tempo da perdere ed andare a Votare.

    Ps.: Appello per il M5S: Vi prego non fatevi infiltrare. A Messina qualunque partito può perdere le elezioni, ma cè sempre un’Istituzione che non le perde mai e vince sempre: Qual’è? Se lo scoprite avrete anche capito da dove comincia a puzzare il pesce.

    0
    0
  4. capiranno cosa hanno costruito in 70 anni di anarchia, grazie ai politicanti votati.

    0
    0
  5. dopo 60 anni di anarchia adesso si paga dazio

    0
    0
  6. E’ tutto inutile. Ricordatevi chi è Francantonio Genovese; Crocetta lo ostacolerà? A proposito di ciò, abbiamo chiesto lumi sul pedaggio oltre i tre giorni , Mi spiegate perchè si devono pagare tutti quei soldi in più? Nessuno risponde e intano noi i soliti “BUDDACI” paghiamo e stiamo zitti.

    0
    0
  7. Pur con qualche disagio sarebbe semplice….. adattare il porto storico all’arrivo delle bidirezionali , visto che è sotto utilizzato dalle FS…… e mentre si costruisce la vera via del mare con un paio di interventi tampone (nodo viale europa e gazzi) rendere obbligatorio scendere all’ex zir DI gAZZI per i tir in attesa di Tremestieri !! risultato : RADA libera… no via La Farina …. inizio lavori Maregrosso … aree di stoccaggio in Zir e lo svincolo di Gazzi e il meno ripido e potrebbe essere messo in sicurezza con pannelli etc in poco e pedoni al centro città!! Se è un emergenza si inizia con provvedimenti di emergenza … o non si risolve mai nulla IN ATTESA di opere lunghe e costose!! BASTA TIR in Via lA fARINA E bOCCETTA

    0
    0

Rispondi a Napoleone Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007