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Emergenza povertà a Messina, l’osservatorio Caritas tra ascolto e risposte

MESSINA – Oltre la freddezza dei dati, persone in carne e ossa che chiedono aiuto. Emergenza povertà a Messina e a in ambito nazionale: c’è un osservatorio speciale che analizza la realtà e fornisce risposte. Da questo punto di vista la Caritas diocesana rappresenta un avamposto prezioso per comprendere un fenomeno in crescita, acuito dalla pandemia e poi dalla crisi economica in tempo di guerra. Grazie a lavoro della rete dei Centri d’ascolto, è stato presentato a Messina, nella sede in via Emilia, il “Report Povertà 2021-22 Comunità educanti. Le relazioni educative per uscire dalla crisi”. I Centri d’ascolto Caritas sono sempre più investiti da richieste d’aiuto: nel primo semestre 2020 si sono registrati 186 accessi, 253 nel 2021 e 214 già nel 2022. Con una particolare attenzione all’aiuto alle persone escluse dal mercato del lavoro.

Dai problemi abitativi a quelli familiari aumentano le difficoltà: utenze e generi alimentari le prime necessità

Se l’83,6% delle richieste ricevute, nel 2021, ha riguardato il pagamento delle utenze e la fornitura di generi alimentari alle famiglie, è chiaro che il quadro allarmante emerge in maniera evidente. Di certo, misure come reddito e pensione di cittadinanza rappresentano un aiuto significativo, anche se non essauriscono l’elenco di necessità e urgenza, consentendo negli anni precedenti una flessione nel numero di richieste. Ma l’attività dei Centri d’ascolto non si è fermata, anzi è stata potenziata, e le richieste sono in crescita, svolgendo sempre di più un ruolo di armonizzatore sociale, in un contesto nel quale le politiche sociali statali dovrebbero essere molto più incisive. Ma questo è un altro discorso e investe la debolezza della politica e dei partiti.

Oltre alle domande di beni e servizi materiali e di sussidi economici, c’è anche chi si rivolge ai Centri per ottenere “ascolto” e attenzione: intorno al 13 per cento nel 2021. Restano confermati i bisogni economici e la madre di tutte le emergenze: la mancanza di lavoro.

Giornalisti e addetti ai lavori in via Emilia

In sostanza, si registra nel Messinese un aumento dei problemi abitativi (sull’emergenza sfratti questo giornale ha più volte richiamato l’attenzione, n.d.r.): 7,3% nel 2020, 8,1% nel 2021 e 10,5% nel primo semestre 2022; dei problemi familiari: 9,6% nel 2020, 8,7% nel 2021 e 12,3% nel primo semestre 2022; dei problemi di salute: 10,2% nel 2020, 10,9% nel 2021, 13,3% nel primo semestre 2022.
Stabili le problematiche relative al tema immigrazione: 3,4% nel 2020, 3,4% nel 2021, 3,5% nel primo semestre 2022, e quelle relative alla già precaria occupazione/lavoro: 23,9% nel 2020, 21,0% nel 2021 e 23,4% nel primo semestre 2022.

“Mettiamo in luce gli stereotipi sulla povertà e lo stigma sociale nei confronti di chi percepisce il reddito di cittadinanza”

Sottolineano padre NIno Basile, direttore della Caritas diocesana di Messina, ed Enrico Pistorino, coordinatore dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse Caritas: “Il nostro Report si compone di due parti: la prima descrive principalmente gli aspetti socio-economici delle povertà e racconta l’impegno della Chiesa diocesana, nel tentativo di stare accanto alle persone escluse dal mercato del lavoro, di cui si prova a mettere in luce stereotipi e limiti strutturali. La seconda parte è, invece, dedicata essenzialmente alla povertà educativa, al ruolo della scuola, delle istituzioni pubbliche e del Terzo settore nei processi di crescita e sviluppo della comunità locale (comunità educante). All’interno della prima parte è contenuta una ricca analisi del mercato del lavoro, dell’economia messinese e la lettura dei dati diocesani raccolti dai Centri di ascolto Caritas, inquadrata nel contesto dei dati nazionali resi noti da Caritas Italiana”.

Enrico Pistorino e padre Nino Basile alla conferenza stampa di venerdì 11 novembre nella sede in via Emilia

Completano la prima parte del Report la restituzione sociale dei progetti “Lavoro è dignità”, realizzato in venti parrocchie della Diocesi nel corso del 2021 e del progetto di housing first, che mette in luce lo stigma sociale nei confronti dei percettori di reddito di cittadinanza. “Una prima parte che, quindi prova a osservare le povertà attraverso la lente del lavoro e degli strumenti di sostegno al reddito e alla formazione professionale, previsti dalla normativa e utilizzati dalla Caritas”, osservano padre Basile e il responsabile Pistorino.

“In ascolto delle povertà”

Mette in risalto il direttore della Caritas: “Già dallo scorso anno il lavoro è stato impreziosito grazie all’apporto qualificato del Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche della nostra Università di Messina attraverso la partecipazione dei docenti del Corso di laurea in Scienze del servizio sociale. Un ringraziamento va a tutti coloro che s’impegnano in questo settore: le tante Case d’accoglienza
gestite dalla Cooperativa S. Maria della Strada, dai Padri rogazionisti e dai Padri orionini, le mense, gli ambulatori medici, i servizi per le dipendenze, i Centri d’ascolto e i servizi di strada a bassa soglia restano luoghi luminosi di accoglienza e ascolto delle fragilità”.