I dati della Cgia di Mestre registrano quasi 3 milioni in meno di occupabili in Italia tra 10 anni. E per fortuna ci sono i migranti. Altrimenti, il disastro sarebbe maggiore
di Marco Olivieri
Lo hanno chiamato “Sos occupazione” per l’Italia del futuro. “Le proiezioni demografiche indicano che, entro i prossimi dieci anni, la popolazione in età lavorativa presente in Italia diminuirà di quasi 3
milioni di unità (precisamente 2.908.000), pari a una riduzione del 7,8 per cento. All’inizio del 2025 questa fascia demografica contava 37,3 milioni di persone. Si prevede che la platea nel 2035 scenderà a 34,4 milioni”. I dati della Cgia di Mestre, Associazione degli artigiani e delle piccole imprese, vedono il sud in caduta libera da qui a dieci anni, mentre crescono i pensionati. E per forturna ci sono i migranti. Altrimenti, il disastro sarebbe maggiore.
Nella città metropolitana di Messina cinquantamila persone occupabili in meno nel 2035
“Dei 3 milioni di persone in meno che occuperanno la fascia anagrafica tra i 15 e i 64 anni, la metà interesserà le regioni del sud”, si legge nello studio. Per le province dell’Isola, Caltanissetta ed Enna si piazzano rispettivamente al terzo e quarto posto dopo Nuovo e Sud Sardegna. La città metropolitana di Messina è al 14esimo posto: 372.505 nel 2025, 322.605 lavoratori occupabili nel 2035 come previsione; -49.900 e -13,4 come percentuale. In sostanza, quasi cinquantamila lavoratori in meno e in Sicilia circa 350mila ci saranno nel 2035.

Nel sud sempre meno persone in età lavorativa
Ecco i dettagli: “Lo scenario più critico investirà la Sardegna che entro il prossimo decennio subirà una riduzione di questa platea di persone del 15,1 per cento (-147.697 persone). Seguono la Basilicata con il -14,8 per cento (-49.685), la Puglia con il -12,7 per cento (-312.807), la Calabria con il -12,1 per cento (-139.450) e il Molise con il -11,9 per cento (-21.323). Per contro, le regioni meno interessate da questo fenomeno saranno il Trentino Alto Adige con il -3,1 per cento (-21.256) la Lombardia con il -2,9 per cento (-189.708) e, infine, l’Emilia Romagna con il -2,8 per cento (-79.007). A livello provinciale, invece, la flessione più importante si verificherà a Nuoro con il -17,9 per cento. Seguono la Sud Sardegna con il -17,7, Caltanissetta con il -17,6, Enna con il -17,5 e Potenza con il -17,3. In valore assoluto la provincia che
subirà la perdita più importante è Napoli con -236.677 persone”.
Lo abbiamo sottolineato più volte: il territorio messinese è da rivitalizzare in termini d”occupazione. E deve trovare la sua vocazione. Come evidenzia Messina in cifre, edizione 2024, il territorio risulta terzo per inattivi in Italia. E, “in città, nell’anno 2023, si ha avuto una decrescita degli occupati:-1,78% rispetto al 2022, con un tasso di occupazione pari al 38,4%. Nel 2023 era del 39,2%”. E ancora: “Il 23% circa della popolazione ha più di 65 anni e solo l’11,8% è meno di 14 anni. I residenti con più 85 anni rappresentano il 3,16% della popolazione, in prevalenza residenti nel centro storico. A Messina nel 2023 si segnala un indice di dipendenza pari al 56,48% ad indicare che 100 individui in età attiva oltre a mantenersi essi stessi ne “mantengono” altri 56 circa”.
2mila messinesi in meno all’anno, quasi ventimila dal 2013
La sfida è come creare occupazione stabile. E riguarda tutto il sud. A contrastare la fuga dei giovani dal Meridione non ci pensa quasi nessuno, a parte slogan e propaganda. Dati alla mano del settembre 2024: rispetto al 2013, Messina perde, in base all’Ufficio statistica del Comune, fino al 31 dicembre 2023, 19.847 unità (-8,20%). Quasi ventimila abitanti. E andrebbe considerato chi mantiene la residenza ma di fatto studia e lavora fuori. E, nel mese di gennaio 2025, gli abitanti risultano non più 222.150 ma 217.113. Insomma, l’emorragia non si ferma.
2mila messinesi in meno all’anno. Ecco perché lavoro e sviluppo sono le priorità. Sarà banale ripeterlo ma è necessario.

Non c’è bisogno che lo faccia presente la cgia di Mestre , a occhio nudo si vede già .
Ma come…con questi nuovi politici non era stato risolto il problema disoccupazione?
Hanno fatto migliaia di assunzioni nelle partecipate….
ma con i centomila di Salvini, Germana, Siracusano cioe quelli del Ponte nel 2035, dovremmo avere un avanzo di 50 mila o no….Le Partecipate a parte