5 ore in aula, nessuna polemica, un unico obiettivo: l'Agenzia risanamento

5 ore in aula, nessuna polemica, un unico obiettivo: l’Agenzia risanamento

Francesca Stornante

5 ore in aula, nessuna polemica, un unico obiettivo: l’Agenzia risanamento

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giovedì 30 Agosto 2018 - 05:50

Lunga e ricca commissione bilancio, al centro la costituzione dell'Agenzia che il sindaco vuole creare per avviare l'operazione sbaraccamento. De Luca ha risposto a tutti gli interrogativi dei consiglieri. Cifre, obiettivi, strategie, scelte.

Un confronto serrato, lungo e ricco di spunti, botta e riposta. Al centro dell’attenzione l’Agenzia comunale per il risanamento, quello strumento che l’amministrazione De Luca punta a costituire nel più breve tempo possibile per dare il via all’operazione sbaraccamento. Il dibattito è andato in scena durante una seduta straordinaria della II commissione Bilancio che ieri pomeriggio ha impegnato consiglieri, sindaco, vicesindaco ragioniere generale e Revisori dei Conti per diverse ore. Tutte impiegate per sviscerare i contenuti di una delibera che rappresenta la prima sfida politica per amministrazione e consiglio.

Il sindaco De Luca si è presentato in aula puntuale, ha parlato per oltre 40 minuti per spiegare il perché di un’Agenzia per il risanamento, ha risposto a molti interrogativi che dalla commissione si erano già palesati durante la seduta di lunedì. Niente polemiche, nessun attacco, come invece era avvenuto con quel post Facebook che aveva fatto infuriare l’aula e aveva portato ad una replica del presidente del consiglio Cardile. Un De Luca che ha parlato rispondendo punto su punto, preparato su ogni quesito posto dall’aula, convincente, pacato, collaborativo ma deciso ad arrivare all’obiettivo. Mettendo in chiaro, in più passaggi, la grande responsabilità del consiglio comunale e allo stesso tempo l’assoluta libertà di scegliere quale strada seguire. Mettendo sempre in primo piano che in ballo c’è la possibilità di eliminare le baracche.

«L’Agenzia comunale di risanamento rappresenta una rivoluzione di approccio. La Legge 10 del 1990 ha visto assegnare quasi 600 immobili in 28 anni. Questo conferma il grande fallimento del risanamento basato su questa legge che ha diviso le competenze tra Comune e Iacp. E’ questo il peccato originale. Sulla scorta di questa valutazione si è arrivati a individuare come soluzione esemplificativa la creazione di un unico ente che accorpasse le competenze. Anche per evitare differenze tra soggetto attuatore (Iacp) e soggetto beneficiario (Comune). Questa anomalia viene risolta con l’agenzia».

FOCUS SULLE CIFRE

«La Legge assegnava 500 miliardi di lire che oggi sarebbero circa 260 milioni di euro. La Regione ha impegnato 177 milioni rispetto ai 500 miliardi iniziali. C’è una ricognizione in corso sull’effettiva spesa di questo budget, al 9 agosto abbiamo individuato 59 milioni ancora disponibili che però dovrebbero salire a 70. Mancano però all’appello almeno 81 milioni di euro. Purtroppo alla Regione questi fondi che per troppo tempo sono rimasti fermi sono stati usati come un bancomat da molti gruppi parlamentari. E questa dev’essere una battaglia della città di Messina».

Quindi volontà di battere i pugni per avere ciò che spetta di diritto a Messina, ma anche garanzie all’aula sui quesiti posti sotto i profili più disparati: economico, finanziario, legislativo. De Luca ha risposto alla raffica di domande poste da Interdonato, Bramanti, Antonella Russo, Calabrò, Gennaro, Vaccarino, Parisi, Sciacca, Sorbello.

PERCHÈ È FONDAMENTALE AVERE LA NUOVA AGENZIA?

«Siamo di fronte ad una possibilità che la Regione ci dà con la Legge Finanziaria. Dovete decidere se accettare questo regalo, o questo pacco a seconda di come volete vederla, o rifiutare. L’Agenzia però è l’unico strumento che sblocca una situazione che altrimenti rimarrà ferma alla Legge 10. Per questo abbiamo cercato di essere celeri, altrimenti si rischia di rimanere bloccati su tutta la strategia. Ci vuole uno strumento esclusivo con una squadra e una governance che si occupa esclusivamente di questo. La questione del risanamento è un tema esclusivamente messinese per questo è necessario lo strumento dell’agenzia. Lo Iacp tornerà ad essere istituto normale».

PERCHÉ SCEGLIERE DI ACQUISTARE CASE SUL MERCATO?

De Luca ha spiegato anche questo: «In città ci sono circa 30 mila immobili sfitti e quasi 9 mila hanno le caratteristiche di edilizia popolare. La strategia di acquisto è compatibile con lo spirito della Legge 10.

QUALI SARANNO IN FONDI A DISPOSIZIONE?

«Intanto ci sono 500 mila euro la costituzione che si sbloccano solo dopo la costituzione perché sono già impegnati con la finanziaria regionale e devono solo essere stornati. Poi ho fatto inserire nell’articolo 99, che nasce come compromesso parlamentare per arrivare all’approvazione della finanziaria, 40 milioni di fondi Poc che la Regione doveva riprogrammare. E’ vero che il governo ha impugnato questo articolo ma è anche vero che il parlamento regionale si è impegnato in questa direzione e ho già chiesto al presidente Musumeci di procedere alla riprogrammazione dei fondi extra regionali tenendo conto dei 40 milioni per il risanamento di Messina e degli altri 60 milioni che ho inserito per area ex Sanderson ed emergenza idrica. Sul fronte comunale, da settimane lavoriamo sulla riprogrammazione dei fondi extra comunali. Sui Pon Metro abbiamo avuto l’ok dal Ministero ma condizionato ad atti che dobbiamo produrre. Contiamo di spendere 10,7 milioni per le spese correnti come l’attuazione dei contenuti ordinanza sindacale di sgombero, fitti per le famiglie, trasferimenti, Altri 12 milioni per l’acquisto di immobili. Poi ci sono anche 30 milioni fermi dei fondi Poc, da cui contiamo di attingere altri 25 milioni sempre destinati all’acquisto di case».

COME FUNZIONERÀ L’AGENZIA?

«Ho scelto la formula dell’azienda speciale perché ho ritenuto fosse la più consona. Non sarà un ente economico perché non fa compravendite di unità abitative, ma sarà un braccio operativo del Comune, un ente strumentale sottoposto a volontà del comune. Non è stata una scelta fatta a caso. Ci sarà un Cda perché ritengo sia più utile un organo collegiale che dovrà essere nominato dal sindaco, così come prevede lo statuto. Siamo pronti, in una fase successiva, a fare anche un contratto di servizio tra Agenzia e Comune per fissare in modo netto rispettivi impegni e compiti».

L’unico rilievo più politico che tecnico è stato invece sollevato dal consigliere La Tona che ha chiesto al sindaco di essere chiaro nei rapporti con il consiglio: «Abbiamo avuto un candidato sindaco che abbiamo visto nei comizi che una volta diventato sindaco che ci ha accolto lanciando messaggi di collaborazione. Poi abbiamo il sindaco di Facebook che ci toglie il sonno. E poi il sindaco che viene in consiglio e che noi plaudiamo per competenza. Ne vogliamo uno solo di cui poterci fidare. Non mi posso fidare di un sindaco che ci addita come criminali».

Ma De Luca ha risposto pacatamente anche a questo: «Dopo aver consegnato a tutti i consiglieri la delibera ho registrato su giornali e social posizioni sconvolgenti. Dichiarazioni pesantissime e un clima che non ho creato io. Non ho aperto io il fronte. Nel post ho fatto un ragionamento legittimo sulla scorta di tutto quello che si era verificato ed esternato e ho ipotizzato quei tre scenari».

Alla fine del lungo confronto, durato cinque ore, alcuni interrogativi sono rimasti, ma ci sarà ancora modo di dialogare. Oggi si torna in aula per una seduta aperta del consiglio comunale fissata alle 18. Sono stati invitati tutti gli attori di questa operazione, compreso l’assessore regionale alle Infrastrutture e tutta la deputazione messinese regionale e nazionale.

Francesca Stornante

Un commento

  1. L’unico modo modo per funzionare è eliminare una baracca per volta iniziando da quelle più visibili dalla strada principale. Vi risparmierete tanto tempo e lavoro in più. In questo modo dopo l’eliminazione della prima baracca si innesca una reazione a catena e un democratico dibattito socio-politico che sarà ogni volta sempre più facile eliminare le altre.

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