Falsi medici derubano un'anziana. Ai domiciliari tre giovani di Melilli

Falsi medici derubano un’anziana. Ai domiciliari tre giovani di Melilli

Falsi medici derubano un’anziana. Ai domiciliari tre giovani di Melilli

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giovedì 09 Agosto 2018 - 12:32

Due giovanissime, di 18 e 20 anni, si fingevano medici, mentre un terzo complice, un 23enne, faceva da palo

Furto aggravato in concorso con modalità fraudolente. E' l'accusa nei confronti di tre giovani di Melilli, il 23enne Antonino Bona, la 18enne Giuseppina Fiaschè e la 20enne Angela Sesta, arrestati, ai domiciliari, dai carabinieri dei Comandi provinciali di Messina e Siracusa, su ordinanza del giudice del Tribunale di Patti e richiesta del procuratore Angelo Cavallo.

Le indagini, sviluppate dai carabinieri di Barcellona e coordinate dal sostituto Giorgia Orlando, hanno documentato l'attività dei tre truffatori, attivi in tutta la Sicilia orientale, che a maggio scorso hanno derubato a Falcone una 80enne, adescata alla fermata del bus. Si sono presentati come medici della previdenza sociale, inventando la possibilità di usufruire di sgravi fiscali sull'acquisto dei medicinali, dopo un'apposita visita domiciliare. L'hanno convinta a salire in macchina, simulando una telefonata con un parente della donna.

Le due false dottoresse sono entrate in casa con l'anziana, mentre il terzo complice faceva da palo a bordo della macchina. Una delle due le ha tolto i gioielli indossati per farle una falsa visita medica, mentre l'altra rubava altri gioielli in casa, compresa la fede nuziale, e 700 euro in contanti. Poi, con la scusa di aver dimenticato in auto il misuratore di pressione, sono andate via e fuggite. Non vedendole tornare, la donna ha capito il raggiro e ha chiamato i carabinieri.

Con i filmati della videosorveglianza dei vari negozi del paese, l'ascolto di alcuni testimoni e l'acquisizione dei tabulati telefonici, i militari hanno identificato i tre truffatori.

I carabinieri stanno vagliando il coinvolgimento dei tre anche in altri reati avvenuti negli ultimi mesi nella fascia tirrenica messinese ed invitano le eventuali vittime di analoghi episodi a rivolgersi presso una delle 93 Stazioni dei Carabinieri distribuite sul territorio della Provincia di Messina per sporgere denuncia.

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