Metano nella provincia jonica. I lavori dovrebbero essere finiti, e invece...

Metano nella provincia jonica. I lavori dovrebbero essere finiti, e invece…

Giusy Briguglio

Metano nella provincia jonica. I lavori dovrebbero essere finiti, e invece…

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venerdì 30 Maggio 2014 - 11:02

Un progetto tanto ambito quanto sfortunato. Doveva rappresentare una svolta per la provincia jonica, ma la Corte dei Conti non ha sbloccato il finanziamento da 54 milioni di euro ottenuto dal Bacino Jonico-Peloritano

Sarebbero dovuti esseri già terminati i lavori di metanizzazione nei 15 comuni della provincia jonica (Fiumedinisi, Alì, Alì Terme, Itala, Scaletta Zanclea, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Pagliara, Mandanici, Furci Siculo, Santa Teresa, Savoca, Antillo, Casalvecchio, Sant’Alessio). Secondo le intenzioni originarie, la riviera dovrebbe già godere del gas naturale e invece i lavori non sono neanche cominciati. L’ultima amara novità arriva dalla riunione che si è svolta nella giornata di ieri tra il dirigente generale dell’Assessorato regionale energia e servizi di pubblica utilità Pietro Lo Monaco e i 15 amministratori: la Corte dei Conti non ha ancora sbloccato i finanziamenti per dare il via ai cantieri. Stiamo parlando di 53,7 milioni di euro che il Bacino Jonico Peloritano ha ottenuto nel marzo 2013 per aver partecipato al progetto di investimento per la metanizzazione della Regione all’interno del programma operativo Fesr 2007-2013 obiettivo 2.1.3. Il finanziamento doveva garantire la copertura parziale dei lavori da 110 milioni di euro, il resto lo avrebbe integrato la ditta aggiudicatrice del progetto, la Fin-Consorzio di Roma. Ma c’è un vincolo ben preciso per ottenere quei soldi e rispettare gli obblighi imposti dalla Comunità Europea: completare la rete metanifera entro il 2015. Un obiettivo difficile da raggiungere visto che inizialmente i tempi lavorativi erano stati fissati in 850 giorni, due anni e quattro mesi circa. L’alternativa è che l’impresa faccia i lavori senza finanziamento, come da aggiudicazione iniziale. Nulla di certo, tranne che l’inizio dei lavori si procrastina ormai da tre anni mentre il sogno della metanizzazione sfuma e si prepara ad affiancare i progetti la cui realizzazione viene rimandata da oltre trent’anni nell’arco spazio-temporale indefinito del “prima o poi”.

Giusy Briguglio

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