Frode all'Ue e alla Regione, 3 denunce e sequestro di beni per 400mila euro

Frode all’Ue e alla Regione, 3 denunce e sequestro di beni per 400mila euro

Redazione

Frode all’Ue e alla Regione, 3 denunce e sequestro di beni per 400mila euro

giovedì 12 Agosto 2021 - 07:29

Indagine della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. Denunciati imprenditore e ingegnere messinesi

I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno scoperto una strutturata frode ai danni del bilancio dell’Unione europea e della Regione siciliana, dando esecuzione ad una misura cautelare personale, nonché al sequestro del profitto illecito pari a 180 mila euro e di un impianto fotovoltaico, del valore oltre 230 mila euro. L’operazione “Fondo agricolo” è il frutto di articolate indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinate dal procuratore capo Emanuele Crescenti.

Nel dettaglio, le Fiamme gialle della Tenenza di Patti, coordinate dal sostituto procuratore Emanuela Scali, hanno sviluppato complesse investigazioni rispetto ad una articolata frode internazionale, finalizzata ad intercettare indebitamente contributi pubblici, comunitari e regionali, nell’ambito del Programma di Sviluppo rurale regione Sicilia 2007-2013, in relazione alla realizzazione di un impianto fotovoltaico nel territorio di Montalbano Elicona.

In tale ambito, secondo l’ipotesi investigativa, sarebbero emerse responsabilità penali nei confronti di tre persone, un imprenditore ed un ingegnere, messinesi, ed una imprenditrice catanese, quest’ultima dimorante a Enna, indagati a vario titolo per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed autoriciclaggio. Anche all’esito di perquisizioni locali e complesse analisi documentali e bancarie, sarebbe emerso come un ingegnere messinese, L.F.S. 44 anni, gestisse, di fatto – attraverso un trust amministrato da una società fiduciaria – una società maltese, secondo ipotesi investigativa esistente solo cartolarmente, in quanto del tutto priva di personale dipendente e di una reale struttura operativa, e come tale schermo giuridico estero fosse stato utilizzato per consentire ad un imprenditore messinese, A.A., 44 anni, operante nella coltivazione di frutti oleosi, non solo l’evasione delle imposte, ma soprattutto di beneficiare di un contributo Agea per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

A tal fine, sarebbe stata accertata l’emissione di fatture fittizie per oltre 130 mila euro, asseritamente per l’acquisto di materiali e prestazioni d’opera. Analogamente, le indagini documentali, integrate da ulteriore attività istruttoria, hanno consentito di attribuire analogo comportamento anche all’imprenditrice catanese, C.M. 81 anni, la quale, con le medesime finalità, avrebbe emesso nei confronti di A.A. fatture in tutto o in parte false per oltre 70 mila euro, per la compravendita di due mezzi agricoli.

In altri termini, la fittizia documentazione così prodotta veniva annotata nel computo metrico allegato alla domanda per l’ottenimento del pagamento del contributo, presentata dall’A.A. cl. 81 all’Assessorato Regionale all’Agricoltura della Regione Sicilia, inducendo pertanto in errore i relativi funzionari e così ottenendo l’ingiusto profitto, peraltro corrisposto, di circa 180 mila euro sui 237 mila euro di spesa ammessa. All’ingegnere messinese è stata applicata la misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale di ingegnere e l’attività imprenditoriale, per 12 mesi.

Con il medesimo provvedimento, inoltre, il Giudice, su richiesta della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, ha disposto anche il sequestro finalizzato alla confisca dei circa 180 mila euro che sarebbero stati ottenuti indebitamente. Sempre i Finanzieri della Tenenza di Patti hanno altresì sottoposto a sequestro, con separato provvedimento del Giudice del Tribunale e su richiesta della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, anche l’impianto fotovoltaico con annesso biotrituratore, del valore di oltre 230 mila euro.

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