Furci. Riapre al culto la Chiesa Madre: sostituito l'altare in marmo e realizzato un nuovo ambone

Furci. Riapre al culto la Chiesa Madre: sostituito l’altare in marmo e realizzato un nuovo ambone

Carmelo Caspanello

Furci. Riapre al culto la Chiesa Madre: sostituito l’altare in marmo e realizzato un nuovo ambone

giovedì 30 Luglio 2020 - 07:30

Ultimati i lavori interni progettati e diretti dall'ingegnere Alessandra Giordano. Quelli esterni, finanziati dalla Regione, erano stati consegnati ufficialmente a maggio

FURCI SICULO (nella foto l’ingegnere Giordano e il maestro Domenico Enico Salemi) – Completati i lavori all’interno della Chiesa dedicata alla Madonna del Rosario, che vanno ad aggiungersi a quelli inerenti la messa in sicurezza del tetto e del prospetto. Questi ultimi sono stati realizzati grazie ad un finanziamento della Regione e consegnati ufficialmente il 30 maggio scorso alla presenza degli assessori regionali alle Infrastrutture e ai Beni culturali, Marco Falcone e Alberto Samonà. Per volere del parroco, padre Massimo Briguglio, sono stati realizzati l’ambone ed un nuovo altare, che va a sostituire quello esistente, in marmo, donato dai fedeli e posato nel 1991 in occasione del 50° anniversario di sacerdozio del compianto padre Francesco Donsì. Quell’altare sarà quanto prima collocato nella chiesetta della Lettera che sorge sulla Statale.

L’altare e l’ambone nuovi sono stati realizzati in marmo bianco di Carrara proveniente dalle cave Michelangelo. Per l’altare, nei pannelli del fusto a sostegno della Mensa, all’interno degli archi a sesto acuto, sono stati previsti dei bassorilievi in terracotta rivestiti in foglia d’oro, realizzati dal maestro Domenico Salemi detto Enico. Le scene rappresentano Melchisedek, Abramo ed Abele. Nella parte posteriore dell’altare vi è un reliquiario il cui coperchio realizzato in marmo bianco di Carrara ha inciso il Crismon rivestito il foglie d’oro.

Per l’ambone, anch’esso in marmo bianco di Carrara, nei pannelli del fusto a sostegno della cornice superiore degli archi a sesto acuto, al cui interno sono stati apposti dei bassorilievi in terracotta rivestiti in foglie d’oro, sono state previste delle scene bibliche. Il maestro Salemi forgerà in seguito un’aquila a sostegno del leggio marmoreo anch’essa rivestita in foglie d’oro. La progettazione e la direzione dei lavori è stata curata dall’ingegnere Alessandra Giordano, contestualmente alla realizzazione del fonte battesimale già benedetto dal vescovo ausiliare, mons. Cesare Di Pietro la prima domenica di ottobre del 2018.

Il rito di dedicazione

Domani sera (venerdì) il sacro luogo sarà riaperto al culto dopo un nanno di chiusura e l’arcivescovo, mons. Giovanni Accolla, presiederà il rito della dedicazione della Chiesa e del nuovo altare.

“Insieme all’ambone e al fonte battesimale – spiega il parroco, don Massimo Briguglio – questi costituiscono, infatti, i fuochi liturgici di una chiesa che nella chiesa di Furci andavano realizzati o ripensati. Il progetto di adeguamento liturgico pensato in armonia con lo stile neo gotico della chiesa, per dare al suo interno una forma rispondente alle esigenze della liturgia indicate dal Concilio Vaticano II infatti, era una necessità”.

Alla celebrazione presieduta da mons. Accolla potranno partecipare solo 90 persone in virtù delle misure anticovid. “Dovremo quindi assicurare la partecipazione ai sacerdoti, ai ministri che svolgono un servizio all’altare, alle autorità, al coro, ai membri dei consigli parrocchiali. A quanti – dice il parroco – in prima persona sono stati impegnati nei lavori per l’adeguamento liturgico e per la ristrutturazione della chiesa”. (Carmelo Caspanello)

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