Federconsumatori chiede soluzioni alternative per le frane a Capo Schino

Federconsumatori chiede soluzioni alternative per le frane a Capo Schino

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domenica 17 Luglio 2016 - 22:02

Una nota di Federconsumatori mette in risalta la preoccupazione per i disagi per le ultime due frane del marzo scorso in località Capo Schino sulla strada statale 113 rischiano di penalizzare non solo i cittadini di Gioiosa Marea, da tempo già provati dai disagi, ma anche l'andamento della stagione estiva che attraverso la presenza dei turisti genera un importante indotto economico per la piccola cittadina nebroidea che da anni attende uno svincolo autostradale e soluzioni alternative nei collegamenti con i centri limitrofi.

Con una nota diffusa alla stampa, Federconsunmatori denuncia lo stato di irrisolta criticità e precarietà che condizione la vita degli abitanti del centro costiero di Gioiosa Marea a causa delle ultime frane sulla statale 113 in un momento cruciale come quello dell'avvio della stagione estiva e l'arrivo nel centro di quei turisti che costituiscono una linfa economica per molte attività.

Una vicenda complessa per l'orografia del territorio e di quelle frequenti frane dei costoni rocciosi che hanno colpito la strada di transito principale in più punti anche l'assenza di uno svincolo autostradale che immetta nella cittadina che vive lo stato di accerchiamento, pagando inevitabile dazio negli spostamenti sia in direzione Est verso Patti, ma ancor di più in direzione Ovest verso Piraino e Brolo.

Questo il testo diffuso da Federconsumatori in un documento denominato "Gioiosa Marea non può aspettare" ed in cui si ripercorrono le tappe di una vicenda che ciclicamente tende a ripetersi senza soluzioni apparenti e lancia alcune proposte per ovviare ai perduranti disagi in attesa degli opportuni lavori.
"Era il 27 Maggio 2011 quando, con proclami eclatanti, si inaugurava l’apertura della statale 113 in località Schino di Gioiosa Marea. Nessun pensiero per i danni arrecati ai cittadini, all’economia, ai lavoratori, ai commercianti, alle attività imprenditoriali e turistiche del territorio che per anni avevano visto il paese spaccato in due. Da allora sembrava che tutto fosse stato risolto.Non si è più pensato alla necessità di una manutenzione costante al fine di prevenire altre frane e smottamenti che puntualmente sono arrivati il 13 marzo 2016 con nuova immediata chiusura".
"Il 18 marzo veniva annunciato che in 75 giorni si sarebbe riaperta la S.S. 113. 75 giorni, come se fossero poche ore! Il 26 marzo arriva una nuova frana. Ad oggi sono passati circa 120 giorni e non sono ancora iniziati i lavori della seconda frana.Siamo nel pieno della stagione estiva ed i danni per il territorio dal punto di vista turistico sono incalcolabili.
Una domanda viene spontanea: è possibile che nel 2016 non ci siano sistemi di intervento in emergenza più celeri per aprire subito la strada anche a senso unico alternato?"
"Sarebbe utile su temi come questi di interesse generale, fare uno sforzo unitario tutto il paese, con tutte le forze presenti, per fare aprire la strada. Mi risulta che ci siano imprese disponibili ad intervenire anche costo zero, ma serve il coinvolgimento di chi deve autorizzare, e di chi ha fatto i sopralluoghi. Credo che sarebbe necessario convocare un consiglio comunale aperto perché questo potrebbe essere il luogo dove si prendono le decisioni se anche questo non diventa motivo di divisione".
"Bissogna capire che su queste cose non esiste il salvatore ma è necessario invece il coinvolgimento di tutti a tutti i livelli. Di questo ha bisogno Gioiosa Marea. La Federconsumatori dei Nebrodi ha dato mandato ai legali competenti di valutare, se ci sono gli estremi per esperire una class action e chiedere il risarcimento dei danni provocati ai cittadini, agli imprenditori, ai commercianti e alle attività turistiche".
(Giuseppe D'Amico)

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