Università, «Unidea» nuova parte dagli studenti

Università, «Unidea» nuova parte dagli studenti

Università, «Unidea» nuova parte dagli studenti

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sabato 20 Aprile 2013 - 18:48

L’associazione studentesca, presentata lo scorso 16 Aprile, si pone l’obiettivo di essere «catalizzatore di idee e di energie» e far capire che ogni studente può far molto per il miglioramento del proprio Ateneo

Non aspettare che le cose calino dall’alto, ma agire. Questa, in estrema sintesi, la parola d’ordine che la nuova associazione universitaria studentesca “Unidea” si pone davanti. Essere «catalizzatore di idee e di energie» e far capire che ogni studente può far molto per il miglioramento del proprio Ateneo. Nata dalla volontà di alcuni studenti, in particolar modo di Giurisprudenza, “Unidea” è stata presentata Martedì 16 Aprile presso l’Aula “Ex-Chimica” del Dipartimento di Piazza Pugliatti. Dopo aver ricordato, attraverso un minuto di silenzio, le vittime dell’attentato a Boston, ha preso la parola il presidente, Massimo Parisi. «Molte associazioni universitarie ─ha detto─ si preoccupano soprattutto di organizzare feste e banchetti, sicuramente importanti per gli studenti, e invece non si combatte per la mancanza delle aule, o per le loro disagiate condizioni, per avere biblioteche aperte e maggiori spazi di cultura». Alla perdita di credibilità da parte di queste associazioni fa da sfondo la «degradante situazione in cui versa la nostra Università» che, dice Parisi, è un’Università chiusa, che non guarda a quello che c’è fuori. Occorre uno scatto di orgoglio da parte di tutti, perché solo tutti insieme possono far sentire alta la voce che richiede di investire sui giovani in un Paese, l’Italia, che secondo le ultime ricerche Eurostat, è fanalino di coda in Europa per la spesa pubblica in cultura e formazione. Sempre di più i paesi cosiddetti “emergenti”, cioè India, Cina e Brasile, ha sostenuto Cosimo Lotta, stanno investendo in istruzione e ricerca, mentre in Italia il diritto allo studio, sancito dall’articolo 34 della Costituzione, viene calpestato. Dal 2009 ad oggi, i fondi destinati alle borse di studio si sono ridotte di più del 90 %, passando d 246 milioni a 15 milioni e dei 180.000 studenti autorizzati a ricevere una borsa di studio, nel corso del’ultimo anno, ben 27.000 sono stati dichiarati “idonei non beneficiari”.

Di «situazione paradossale» ha parlato Domenico Grillo, presentando la prima proposta dell’associazione, denominata “Abbassa la tassa”, facendo riferimento ad una realtà in cui lo studente da’ molto, in termini di tasse, ma riceve poco o nulla in quanto a servizi. L’iniziativa consiste nella diffusione di una petizione che chiede la modificazione dell’importo della tassa regionale universitaria, prevedendo una fascia minima più bassa e una più ampia segmentazione delle successive fasce in base alla dichiarazione ISEE. La petizione, che si può leggere consultando la pagina facebook dell’associazione, sarà fatta girare per i vari dipartimenti fino al 5 maggio e ha già raggiunto oltre 700 firme.

È toccato poi ad Anna Laura Ammendolia presentare il punto di vista di una matricola. Studentessa del primo anno ad Economia, ha raccontato delle sue aspettative, in parte realizzatesi, ma in gran parte più grandi di quella che poi si è rivelata essere la realtà. Ha parlato di «occasioni ed opportunità di conoscenza mancate» e di molti suoi colleghi che hanno preferito ritirarsi dagli studi. Al di là di quello che potremmo definire una rinuncia “fisiologica”, Ammendolia intravede anche il peso delle spese da affrontare come concausa scatenante questa scelta. Emerge cioè il rischio di un’Università meno democratica e più settaria e ciò viene confermato dal dato delle immatricolazioni che, in tutto il paese, sono bruscamente scese.

Vinzi Calandruccio In conclusione dell’incontro ha letto un estratto del discorso ai giovani di Milano pronunciato, nel 1955, dal giurista Piero Calamandrei, che fu anche docente di Procedura civile presso la nostra università, che ha rimarcato il valore della partecipazione come strumento essenziale per rendere operativi i principi della carta costituzionale. Ha moderato l’incontro Antonio Crisafulli.

(CLAUDIO STAITI)

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