Cultura

Grande successo per la Badiazza tra “I Luoghi del Cuore”

Nella Sala Ovale di Palazzo Zanca si è tenuta la conferenza stampa per illustrare gli esiti della IX edizione de “I Luoghi del Cuore”, promossa dal Fondo Ambiente Italiano (FAI), e i brillanti risultati raggiunti in gara dalla nostra Badiazza, la chiesa di Santa Maria della Scala.

Come il titolo stesso del censimento dimostra, i luoghi del cuore sono quei siti speciali, il cui valore simbolico supera ancor di più quello paesaggistico, per ciò che costituisce per la nostra identità, la nostra cultura e la nostra tradizione. Sono, però, luoghi, troppo spesso abbandonati e trascurati, bisognosi di una maggiore attenzione e valorizzazione, per non essere lasciati andare al degrado.

È questo il fine del censimento che, ormai da 15 anni, permette agli italiani di votare liberamente il loro luogo del cuore, sul sito www.iluoghidelcuore.it, mettendo a disposizione grazie al FAI e Intesa Sanpaolo un budget di 400mila euro. Parte di esso è destinata ai primi tre classificati, mentre la cifra restante viene assegnata nel bando leLinee Guida per la selezione degli interventi“, cui partecipano tutti i luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2000 voti.

Il 6 Febbraio 2019, è stata resa pubblica la classifica, con un traguardo, mai prima raggiunto, di 2 milioni di voti. Eccezionali sono stati i risultati per la nostra Badiazza: con 9006 voti, si è posizionata 42esima sui 37200 luoghi oggetto di segnalazione, 5ª in Sicilia e 1ª a Messina e provincia; dimostrando quanto forte sia il senso di appartenenza del messinese alla sua terra, l’orgoglio, il desiderio di valorizzarla e la capacità di difenderla. Tutta la città e le sue forze culturali si sono riunite per sostenerla, grazie anche al fondamentale aiuto degli assessori alle Attività Produttive e Promozionali Dafne Musolino, allo Spettacolo e Tempo Libero Giuseppe Scattareggia, alla Cultura Roberto Vincenzo Trimarchi e all’Arredo e Spazi Pubblici Massimiliano Minutoli; ottenendo un riscontro fortemente positivo in un solo mese e mezzo di sensibilizzazione.

A maggior ragione, però, rattrista constatare le condizioni di degrado che un sito, così a cuore della sua cittadinanza, sia costretto a vivere. Matteo Allone, presidente delle Associazioni “Il Centauro” e “Il Centro Diurno Camelot”, collaboratrici del censimento, attenziona, infatti, come questo debba essere solo un punto di partenza per la rinascita necessaria della Badiazza di cui tutti possiamo prenderci carico. “Dobbiamo interrogarci su un quesito particolare: si è responsabili solo quando ci occupiamo di qualcosa? Se nessuno se ne occupa non vi è alcun responsabile del comune disimpegno?”, basterebbe, già, intervenire sul restauro delle finestre per lanciare un segnale di speranza e di crescita.

Gli assessori Trimarchi e Scattareggia si ritengono orgogliosi per i risultati raggiunti, testimonianza dell’amore dei cittadini per la propria terra e si impegnano a sostenere ancora l’iniziativa, sposata, sin dal principio, con grande ardore. “Abbiamo coinvolto associazioni e scuole, per trasmettere l’entusiasmo a quanti condividono la nostra visione della città” afferma Trimarchi, “restituire la città alla sua comunità è un risultato importante ed è ciò che ci prefiggiamo, scegliendo come primo passo il rendere fruibile la chiesa di Santa Maria della Scala” continua Scattareggia.

È un impegno concreto, un’iniziativa significativa, che va sfruttata in pieno. Il Fai, fa notare Giulia Miloro, capo delegazione FAI di Messina, “è molto attento e sensibile alla Sicilia e la risposta della Sicilia è notevole, inferiore solo alla Lombardia. Tutto questo va usato come incentivo per iniziare i lavori, anche se non si possono economicamente completare, ma va messa fine a questa tela di Penelope”.

Tempostretto ha, da subito, accolto in pieno l’iniziativa, impegnandosi attivamente nella sua promozione. Come affermato, difatti, da Pippo Trimarchi, nostro editore, “un giornale deve raccontare la città ma ha, anche, il dovere di mettere a disposizione i suoi mezzi per i buoni propositi e noi l’abbiamo fatto sfruttando la popolarità di Tempostretto e la sua forte presenza su internet e sui social. Quando sarà necessario, continueremo a farlo”. Quello che è un risultato assolutamente soddisfacente, simbolo della solidarietà di tutti i messinesi per un unico obiettivo, si spera – continua Trimarchi – che non resti un episodio isolato ma diventi espressione di un atteggiamento stabilmente condiviso, atto a far rinascere tutti i tesori della nostra città. C’è tanto lavoro da fare in questa direzione a cominciare dal recupero di Forte Gonzaga, che vive una forte condizione di degrado.

Pippo Previti, presidente Urbano dell’associazione Antonello da Messina, estende la medesima speranza per tutti i luoghi del cuore della nostra terra, bisognosi di attenzione e maggiore fruibilità. “L’auspicio è che il restauro della Badiazza faccia da playmaker per una nuova sfida complessiva, per dare un segno tangibile che le cose che si vogliono fare si possono fare e siamo in grado di farle”.

A partecipare in prima persona anche padre Giovanni Lombardo, che con la sua diocesi e le rassegne culturali organizzate, ha sostenuto la Badiazza in un crogiolo tra arte, spiritualità e cultura, o ancora Rosario Lo Faro, presidente dell’associazione Onlus L’Aquilone, il cui impegno sarà, ora, quello di diffondere il più possibile i filmati raffiguranti quanto fatto e fino ad oggi raggiunto, e l’Archeoclub di Messina che contribuirà, con gli altri club della consulta, ai nuovi progetti per i beni culturali.

Quanto compiuto è un’eccezionale strategia a rete, in cui ogni nodo è sciolto dal coinvolgimento e l’adesione di ciascun membro del sistema reticolare, che sia la scuola, le associazioni che operano sul territorio o l’amministrazione, legati dalla consonanza di intenti, “per superare il disconoscimento reciproco e la marginalità mentale”, sottolinea Mario Sarica, curatore del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani di Gesso.

D’accordo con lui lo storico Nino Principato, il quale non risparmia, anche in questa occasione, i toni d’accusa nei confronti del mancato adempimento dei compiti da parte della precedente sovraintendenza. “La storia della Badiazza” afferma “è una storia di straordinario e ordinario degrado”. Principato racconta come, 42 anni fa, Salvatore Boscarino, grande restauratore, fu incaricato di redigere il progetto, con un lavoro di altissimo livello. Ma il progetto, poi, gestito da mani altrui, fu stravolto del tutto, impoverendo l’architettura della chiesa, tradendo la sua origine aragonese e intaccando il tutto con l’intonaco. “Adesso va restaurato il restauro”. Ma gli errori, secondo Principato, continuano. La sovrintendenza di Messina, con una decisione inspiegabile, ha tolto la concessione della chiesa ad Allone, che l’ha tenuta aperta per 4 anni, permettendo a tutti i messinesi di entrarvi gratuitamente con grandi eventi culturali. Un lavoro immenso, interrotto per iniziare dei lavori di restauro finanziati dalla Regione ma mai iniziati.

È ancora lungo, quindi, il tragitto, e tanto il da fare, ma la possibilità concreta di far rinascere la Badiazza c’è e l’hanno dimostrato quei 9006 voti, segno della forte partecipazione, cooperazione e attaccamento dei messinesi alla loro meravigliosa terra. Già solo sistemare i vetri della chiesa è il primo obiettivo da proporci, a partire dal quale l’impegno è far rinascere, poi, tutti quei luoghi ai quali affidiamo la nostra identità, i nostri ricordi, le nostre aspirazioni; tutti quei luoghi che custodiscono il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro, nei quali troviamo risposta alle nostre domande e scopriamo chi siamo davvero.

Luoghi che meritano di essere floridi come lo sono per i nostri cuori. Questi devono essere i luoghi del cuore.

Emanuela Giorgianni