I rincari colpiscono Messina: ad agosto aumenti del 6 per cento

I rincari colpiscono Messina: ad agosto aumenti del 6 per cento

Redazione

I rincari colpiscono Messina: ad agosto aumenti del 6 per cento

sabato 16 Settembre 2023 - 07:55

Si va dagli aumenti dell'11 per cento per prodotti alimentari e alcol a quello dell'8,9 per ristoranti e servizi. Cresce il costo anche per abbigliamento, tabacchi e cultura

MESSINA – Con l’inflazione alle stelle e una situazione economica che diventa sempre più difficile per tutte le famiglie italiane, anche Messina fa registrare un aumento dei prezzi non da poco. Nel solo mese d’agosto, secondo i dati rilevati dal Comune di Messina, si è registrato un incremento congiunturale dello 0,6 per cento, e uno tendenziale del 6,1.

Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente prodotti alimentari e bevande analcoliche (+11%), bevande alcoliche e tabacchi (4,4%), abbigliamento e calzature (5,2%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,5%), mobili, articoli e servizi per la casa (+5%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,5%), trasporti (+1,4%), comunicazioni (+1,2%), ricreazione, spettacoli e cultura (+2,7%), istruzione (+1,5%), servizi ricettivi e ristorazione (+8,9%) e altri beni e servizi (+4,2%).

I prodotti per fumatori mostrano un lieve aumento congiunturale di sigari e sigaretti (+0,3%; +2,0 il tendenziale), a causa dell’aumento di alcune marche di sigaretti, a fronte di una diminuzione degli articoli per fumatori (-1,5%).

Diminuisce il costo dell’energia elettrica. Nel mercato libero diminuiscono, a livello congiunturale, i prezzi dell’energia elettrica (-0,4%; -8,1% il tendenziale) e del gas di città e gas naturale (-7,7%; -3,6% il tendenziale), risultando su livelli inferiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel mercato tutelato aumenta, sempre a livello congiunturale, il prezzo del gas di città e gas naturale (+2,3%; -33,1% il tendenziale).

Si registra un leggero aumento congiunturale dei medicinali di fascia C – SOP OTC (+0,2%; +7,2% il tendenziale) e degli integratori alimentari (+0,3%; +4,6% il tendenziale). Si è poi rilevato un aumento in termini congiunturali e tendenziali, dei servizi di telefonia fissa a banda larga (+0,8%; +2,6% il tendenziale), a fronte di una diminuzione dei servizi di telefonia mobile (-0,5%; -0,5% il tendenziale).

Si registra un aumento generalizzato dei prezzi dei servizi di trasporto, dovuto al picco della stagione turistica. Per quanto riguarda il trasporto aereo, il maggiore aumento congiunturale è registrato dai voli europei (+9,6%; -9,3% il tendenziale), seguiti da quelli intercontinentali (+6,6%; -44,7% il tendenziale) e da quelli nazionali (+2,0%; +22,0% il tendenziale). Nei voli europei l’incremento di prezzo interessa sia il settore low cost sia, in modo più marcato, quello tradizionale, nei voli nazionali l’incremento è dovuto esclusivamente al settore tradizionale, mentre il settore low cost registra un lieve calo, nei voli intercontinentali la marcata flessione tendenziale è dovuta all’incremento congiunturale più elevato registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda i trasporti ferroviari, aumentano quelli nazionali (+3,9%; +3,9% il tendenziale), a causa della minore disponibilità di offerte commerciali per il servizio di alta velocità. Si registra, inoltre, un aumento dei prezzi del trasporto marittimo (+27,1%; -3,3% il tendenziale), dovuto sia alle destinazioni verso l’estero sia soprattutto a quelle verso l’interno, in particolare in direzione delle isole maggiori.

Tra le attività turistiche si rileva un aumento in termini congiunturali e tendenziali dei pacchetti vacanza sia a livello nazionale (+7,6%; +17,0% il tendenziale) sia a livello internazionale (+1,4%; +3,7% il tendenziale). Aumentano anche i prezzi di villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (+2,0%; +5,6% il tendenziale) e degli agriturismi (+1,6%). Tra le attività ricreative, registrano un aumento congiunturale gli stabilimenti balneari (+5,8%; -5,5% il tendenziale) e i parchi di divertimento (+0,9%; +11,3% il tendenziale).

Diminuisce, a livello congiunturale, il prezzo dei giornali quotidiani, sia a diffusione locale (-0,7%; +0,8% il tendenziale) sia a diffusione nazionale (-0,4%; +0,0% il tendenziale) e quello dei periodici (-0,8%; +5,3% il tendenziale). Le variazioni congiunturali di giornali quotidiani e periodici sono legate ad una diversa distribuzione degli allegati.

Un commento

  1. Dati statistici sostanzialmente slegati dall’economia che una famiglia a reddito fisso deve affrontare per sopravvivere.
    L’aumento reale di spesa per queste famiglie, rispetto all’anno scorso, è di almeno il 20% che si traduce, perché non affrontabile, in un ulteriore abbassamento della qualità della loro vita, con tutte le conseguenze sociali che questo comporta!!!!!

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