I vescovi calabresi: il 21 marzo, tutti in preghiera per l'Ucraina e per le vittime dei clan

I vescovi calabresi: il 21 marzo, tutti in preghiera per l’Ucraina e per le vittime dei clan

Redazione

I vescovi calabresi: il 21 marzo, tutti in preghiera per l’Ucraina e per le vittime dei clan

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domenica 20 Marzo 2022 - 06:55

In concomitanza con la Giornata in memoria delle vittime di mafia. Riprendono le processioni: invito a vivere questi momenti all'insegna della sobrietà

REGGIO CALABRIA – La notizia della fine dello stato di emergenza che il Governo italiano si appresta a decretare il prossimo 31 marzo 2022 è stata accolta come segno di speranza dai vescovi delle Diocesi della Calabria. Nell’attesa prudente di nuove indicazioni dalla Segreteria generale della Conferenza episcopale italiana, essi hanno vissuto un momento fraterno di confronto per decidere alcuni orientamenti pastorali comuni.

Il cuore dei Pastori si è inizialmente rivolto al particolare momento storico, segnato dal doloroso conflitto in Ucraina e ha unanimemente espresso completa adesione all’atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina da parte del Santo Padre Francesco, il prossimo 25 marzo.

I vescovi calabresi: il 21 marzo, in preghiera comune

Essi esortano vivamente i fedeli calabresi ad unirsi in preghiera al Santo Padre, invocando la fine del conflitto che da settimane miete vittime innocenti dall’uno e dall’altro fronte.
I Vescovi invitano tutti i calabresi a unirsi in comuni intenti il prossimo 21 marzo, nella Giornata nazionale della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie.

Processioni all’insegna della sobrietà

In vista delle celebrazioni pasquali e delle feste religiose che si svolgeranno nei prossimi mesi, è vivo desiderio dei Vescovi della Calabria ridare vita a tali momenti, così importanti per il cammino delle comunità ecclesiali, da vivere tenendo sempre presente i percorsi di catechesi, i momenti celebrativi e uno stile caratterizzato da scelte di sobrietà e carità. Tali caratteristiche dovranno qualificare soprattutto la ripresa delle processioni.
In chiesa e nei luoghi chiusi, fino a nuove disposizioni, rimarranno invariate le vigenti disposizioni anti-contagio.
Che la serenità, ravvivata dal rallentamento delle restrizioni, possa contribuire a una nuova primavera ecclesiale e sia lievito di autentica fraternità cristiana.

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