Ecco perchè è davvero rarissimo poterlo osservare in natura
I “fulmini globulari”, (in inglese “ball lightning”) sono un misterioso fenomeno fisico elettrico che ha luogo nella troposfera. Mentre pioggia, fulmini, cicloni, sono relativamente ben compresi nelle loro linee essenziali il “fulmine globulare” è molto più misterioso. Il vero problema con i “fulmini globulari” è costituito dal fatto che non si è ancora trovata una teoria fisica soddisfacente in grado di spiegarli. Dopo essere stati trascurati come argomento di ricerca, negli ultimi 10 anni è prevalso un atteggiamento di “riscoperta” del fenomeno. Si sono tenuti 2 simposi internazionali uno nel 1988 e l’altro nel 1990, a seguito dei quali è nato un “Comitato Internazionale per lo studio dei fulmini globulari”. L’ultimo simposio internazionale sui “fulmini globulari” si è tenuto nei giorni 23-25 agosto 1999 ad Antwerp, Belgio.

Caratteristica dei Fulmini Globulari
Generalmente di forma sferica, il diametro di un “fulmine globulare” può variare dai 2 cm ai 10 m, ma la distribuzione ha un massimo attorno ai 20-50 cm. Purtroppo le foto di fulmini globulari sono rarissime, per questo motivo bisogna accontentarsi dei disegni fatti dai testimoni.
La durata di un “fulmine globulare” va da un secondo fino a diversi minuti. La scomparsa può essere accompagnata da un violento “bang”. Generalmente le sfere sono colorate: rosso, arancione, giallo, bianco e blu sono i colori più ricorrenti. La luminosità media di un “fulmine globulare” è paragonabile a quella delle lampade domestiche da 100 W e quindi sono quindi visibili anche in pieno giorno. Un’altra particolarità riguarda il fatto che i “fulmini globulari” possono materializzarsi all’interno di edifici ed aerei oppure semplicemente all’aperto, non necessariamente durante i temporali. In generale la superficie visibile di un “fulmine globulare” è priva di dettagli ma in alcuni casi i testimoni riferiscono di una differenza di luminosità fra bordo e interno, oppure riferiscono della presenza di dettagli tipo scintille o “corde” più luminose

La caratteristica che distingue un “fulmine globulare” da tutte le altre manifestazioni atmosferiche luminose (ad esempio i fuochi di Sant’Elmo) è l’estrema varietà del moto. Percorsi a zig-zag, stazionamenti e variazioni repentine di quota sono le caratteristiche salienti del fenomeno. Sfere luminose analoghe ai “fulmini globulari” possono essere create in laboratorio, tuttavia va detto che i tempi di vita medi sono in generale inferiori a quelli che si osservano in natura. Sono invece pochissime le foto che ritraggono dei veri “fulmini globulari”. In totale se ne contano poco meno di 30 in tutto il mondo.