La rete nel primo tempo confezionata dai due ex biancoscudati spiana la strada ai pugliesi, i peloritani falliscono un rigore e salutano il professionismo dopo quattro anni
FOGGIA – Al Messina serviva vincere al “Pino Zaccheria” per completare una splendida rimonta e cavalcata salvezza passando in mezzo a mille difficoltà sportive e societarie in stagione. Nella giornata più importante però la squadra affidata a mister Antonio Gatto non compie l’impresa, riuscita qualche settimana fa, di espugnare lo stadio foggiano e il risultato di 1-0 in favore dei satanelli al termine di 101 minuti di gioco condanna i biancoscudati alla Serie D. Una partita non certo di facile approccio in un ambiente ostile, ma alla rete subita, anche abbastanza presto nel match, è mancata la reazione con la squadra che ha dato l’impressione di aver mollato e anche l’arbitro, Calzavara che aveva precedenti favorevoli col Foggia, ci ha messo il suo a far uscire i biancoscudati dalla partita con tre ammoniti del Messina contro zero del Foggia nella prima frazione. Nella ripresa si sbilancia in avanti la formazione di Gatto che aiutata dal Var che annulla la rete del 2-0 e concede rigore ai biancoscudati potrebbe riaprirla ma Luciani, infallibile fin qui con cinque rigori trasformati su cinque calciati, si fa ipnotizzare da Perina. Nel finale chiude anche in inferiorità numerica il Messina per il cartellino rosso diretto rimediato dal subentrato Rocco Costantino.
La retrocessione è una notizia grave ma che sommata ad un futuro societario incerto, per usare un eufemismo, potrebbe far calare il sipario per diversi anni sul futuro del calcio in città. Con Sciotto che ormai se ne è lavato le mani e rischia a livello giudiziario con la procura che sta indagando sulla cessione delle quote di maggioranza. Aad Invest si è rivelata un grande bluff e anche le parole del presidente, le cui dimissioni non sono mai state comunicate ufficialmente, Stefano Alaimo riguardo a disimpegnarsi sembrano essere state disattese. Il punto è che senza il professionismo, la Serie C, la squadra ha decisamente meno appeal confrontando anche i debiti maturati che erano 2,2 milioni e saranno andati sicuramente a crescere negli ultimi mesi. In questo modo nessun imprenditore vorrebbe buttare i soldi, a meno di un amore sconsiderato per la maglia, per ripartire appunto e dover ricostruire tutto da un campionato non professionistico e con una penalizzazione che sicuramente arriverà.
Per la partita giocata quest’oggi a Foggia novità di formazione per mister Antonio Gatto che effettua un solo cambio rispetto all’andata con Haveri out e Chiarella titolare, ovviamente Garofalo si adatta a terzino sinistro e davanti, in trequarti con Petrucci e Tordini, ci va l’ex Catania. Nel primo tempo subita la rete di Emmausso però i biancoscudati iniziano ad apparire sfiduciati e un po’ fuori dal match, all’intervallo cambia l’allenatore peloritano che toglie Chiarella e Petrucci per mettere De Sena e Dell’Aquila. Nel finale spazio anche a Costantino, Vicario e Pedicillo. Delusione sia del gruppo squadra in trasferta a Foggia che dei tifosi, circa un migliaio, che hanno assistito alla sfida dal maxi schermo posizionato al “Franco Scoglio” di Messina.
Primo tempo
La sfida inizia con il Messina che non mostra paura e prova un paio di scorribande sulle fasce. Guadagna un angolo la formazione di mister Gatto, ma si espone anche in un’occasione al contropiede del Foggia che combina con Emmausso e Sarr. Proprio il numero dieci rossonero ed uno dei due ex Messina in campo crea la miglior occasione della partita al 15′ quando scappa via a sinistra a Garofalo e Dumbravanu e prova a freddare sul primo palo Krapikas, Gelli mura e salva in angolo.
Ci mettono pochi minuti i due ex biancoscudati e ripresentarsi pericolosamente davanti a Krapikas, Zunno vince il duello con Lia sulla fascia e mette forte al centro, Emmausso riceve palla si gira e incrocia rasoterra gonfiando la rete. Tarda ad arrivare la reazione del Messina che si affida ad attacchi individuali che non portano a nulla. Il Foggia potrebbe dare la mazzata finale al 29′ quando Gala arriva ancora sul fondo a sinistra, serve a centro area Sarr che gira nello specchio a botta sicura, Krapikas respinge miracolosamente e tiene in vita il Messina.
Nell’ultimo quarto del primo tempo il Messina sembra fuori dalla partita, il Foggia non affonda neanche ma tiene la palla lontana dalla propria porta. Fioccano i cartellini gialli tra le fila biancoscudate ma l’atteggiamento sembra decisamente arrendevole. Vengono concessi tre minuti di recupero allo scadere dei primi quarantacinque giri di orologio, Foggia che si fa vedere in avanti e Messina che non reagisce. Al duplice fischio faccia a faccia tra il capitano Petrucci e l’ex Emmausso.
Secondo tempo
Nell’intervallo mister Gatto cambia il suo undici titolare e opera dei cambi chiaramente offensivi visto che il Messina per salvarsi deve ora segnare almeno due reti. Fuori Chiarella e Petrucci, dentro Dell’Aquila e De Sena. Proprio i due neo entrati sono molto chiamati in causa dai compagni e provano a creare superiorità numerica il primo e maggior peso in attacco il secondo. Il Foggia però si chiude bene e non concede spazi, così si arriva all’ora di gioco con il Messina che crea una mischia in area con Buchel che non riesce a girarla in porta e neanche trenta secondi dopo palla sui piedi di Luciani, defilato ma solo, che incrocia col mancino e si vede il pallone respinto da una grande parata di Perina.
Nella mischia in area precedente si era fatto male Tordini, costretto a lasciare il campo in barella e che sarà sostituto da Vicario. Al 66′ si rivede una azione manovrata del Messina, chiusa però dal tiro cross di Garofalo che non crea problemi alla retroguardia pugliese. Doppio cambio per Gentile: fuori Tascone e Gala, dentro Mazzocco e Kiyine. Proprio loro due al 69′ sono protagonisti del raddoppio foggiano, tiro da fuori di Kiyine respinge corto Krapikas e Mazzocco insacca, che stenderebbe di fatto il Messina se non fosse che il Var annulla per fuorigioco dell’autore della rete sulla prima conclusione respinta. Colpo di scena praticamente a seguire ancora protagonista il Var che richiama l’arbitro per un contatto in area tra De Sena e Parodi, decretato il rigore che al 73′ Luciani si fa parare da Perina. Conclusione centrale per il capocannoniere biancoscudato che in stagione non aveva mai fallito dal dischetto, dal calcio d’angolo che segue De Sena colpisce di testa in area abbastanza isolato ma manda alto.
Cambia ancora l’allenatore del Messina che toglie Luciani al 78′ e manda in campo Costantino. Ai peloritani restano ancora un cambio e uno slot da utilizzare, ma i cambi di peso offensivi sono terminati con quattro attaccanti praticamente in campo da inizio ripresa. L’ultima mossa di Gatto a poco più di tre minuti dalla fine più recupero è fuori Lia, l’unico terzino di ruolo in campo, per Pedicillo. Si arriva al recupero monstre di otto minuti senza che il Messina abbia ancora concluso nulla. Nel primo minuto di recupero va vicino alla rete che chiuderebbe di fatto la partita Zunno, si salva in angolo la formazione biancoscudata. Occasione Buchel-Garofalo al 94′ con quest’ultimo che manda alto, risponde Sarr che quasi beffa Krapikas con ormai gli schemi completamente saltati lato biancoscudati. Espulso Costantino quando mancano meno di due minuti di recupero, colpo proibito ad un avversario.
Foggia – Acr Messina 1-0
Foggia (3-5-2): Perina; Salines (dal 82′ Camigliano), Parodi, Dutu; Zunno, Gala (dal 67′ Kiyine), Pazienza, Tascone (dal 67′ Mazzocco), Felicioli; Emmausso (dal 82′ Orlando), Sarr.
In panchina: De Simone, Testa, Silvestro, Santaniello, Marzupio, La Porta, Da Riva, Touho, Brugognone, Spanò.
Allenatore: Antonio Gentile.
Acr Messina (4-2-3-1): Krapikas; Lia (dal 87′ Pedicillo), Gelli, Dumbravanu, Garofalo; Buchel, Crimi; Chiarella (dal 46′ Dell’Aquila), Petrucci (dal 46′ De Sena), Tordini (dal 63′ Vicario); Luciani (dal 78′ Costantino).
In panchina: Meli, Ingrosso, Gyamfi, Marino, Haveri, Mameli, Anzelmo, Morichelli.
Allenatore: Antonio Gatto.
Marcatori: Emmausso 18′ (F).
Ammoniti: Chiarella 7′ (M), Gelli 36′ (M), Luciani 44′ (M), Mazzocco 70′ (F), Emausso 82′ (F), Kiyine 85′ (F).
Espulso al 97′ Rocco Costantino, cartellino rosso diretto per lui.
Calci d’angolo: 5-4. Recupero: 3’ + 8’.
Arbitro: Andrea Calzavara di Varese.
Assistenti: Francesco Romano di Isernia & Matteo Taverna di Bergamo.
Quarto ufficiale: Giuseppe Maria Manzo di Torre Annunziata.
Immagine in evidenza di Francesco Saya,
dalla pagina Facebook Acr Messina

Al di là della prestazione bisogna fare in ogni caso un plauso ai calciatori, che pur qualche responsabilità ce l’hanno. Nessuno avrebbe ipotizzato che si potesse disputare uno spareggio e quindi la possibilità di salvezza. Ovviamente spiace ma con una situazione a dir poco ancora indecifrabile e senza certezze è forse meglio la retrocessione. Non si può affrontare la serie C con acquirenti virtuali e con una situazione ingarbugliata e senza spiegazioni.
Siamo una città da serie D………..altro che bandiere blu!!!!
Condivido il commento dei 7 Nani. Siamo una città di serie D in tutto e per tutto! Mai vista una situazione surreale come quella che è maturata a Messina! Una squadra acquistata con un atto notarile senza l’ombra di un euro! Increbibile! Spero che sia fatta luce su quanto è avvenuto e che i responsabili di questa farsa paghino come è giusto che sia. Quanto alla precedente società lasciamo perdere! Per il Comune di Messina non posso che esprimere una grande vergogna per la mancata manutenzione del San Filippo e per lo stato miserabile in cui si trovano interi quartieri della città senza servizi con strade piene di buche e di voragini che fanno precipitare la città nell’abisso del terzo mondo! Vergogna agli amministratori e vergogna per tutti quelli che continuano nonostante tutto il degrado che c’è in giro a sostenere e votarli! Continuate così. Niente squadra di calcio, niente servizi, niente pulizia dei tombini, strade allagate e nulla di nulla! Città perduta senza speranza!
Delusione comprensibile ma le vicende calcistiche sono esclusivamente private e non hanno nulla a che vedere con tombini, le buche nelle strade o le condizioni dei quartieri. D’altronde si può avere la squadra in serie A e la città zeppa di problemi o viceversa avere una città efficiente in tutto e una squadra nelle categorie minori. Ben diverso è invece esprimere il proprio dissenso dal sapore esclusivamente politico su opere che il messinese non digerirá mai a meno che si trovi in vacanza e quindi sarà il primo a pagare per parcheggiare e usare le piste ciclabili. Il calcio è un’altra cosa
LOGICA CONCLUSIONE DELLA GESTIONE SCELLERATA DI SCIOTTO. AVREBBE DOVUTO CONFERMARE RACITI ALTRO CHE MODICA.
Seguo il calcio e mi dispiace. Ma non più di tanto. Ci sono cose ben più importanti nella vita. Non mi sento e non sono cittadino di serie D come qualcuno invece si sente. Pur avendo la squadra di calcio in serie D e forse neanche in quella. Chi dice che la città è di serie D probabilmente contribuisce quotidianamente con i suoi modi di fare ossia non differenziare nei modi e tempi giusti, parcheggiare in doppia fila e sopra le strisce pedonali e i marciapiedi solo per fare alcuni esempi. Inoltre le bandiere blu portano magari qualche turista e muovono l’economia cosa che il calcio non fa. Forza Messina.
A parte la società, anche i calciatori deludenti nelle ultime due partite, si devono salvare e giocano così.