"Una giornata di lotta" nelle note e i dati di Cgil, Cisl e Uil. Tra precariato, disoccupazione, occupazione femminile e sicurezza, tante le emergenze
Primo maggio: festa dei lavoratori. Ma anche occasione per rilevare i tanti e troppi problemi su questo versante. Lavoro precario. O con bassi redditi. O che non c’è, soprattutto al sud. “I salari reali troppo bassi. intollerabile l’indifferenza per le morti sul lavoro. Scandaloso il caporalato. Da contrastare il trattamento ingiusto degli immigrati”. Sono solo alcune delle osservazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Di seguito le note di Cgil, Cisl e Uil.
La Cgil: “Un lavoro povero, precario e poco sicuro”
La Cgil Messina evidenzia “come il primo maggio sia una giornata di lotta, oggi più che mai contro il lavoro povero, precario e poco sicuro. I temi del lavoro e della sicurezza che sono al centro di questa giornata riguardano molto la condizione del territorio. “Vogliamo guardare a questa giornata come ad un altro momento per affrontare importanti questioni – dice il segretario generale della Cgil Messina, Pietro Patti – dalla sicurezza in ogni luogo di lavoro, a rendere il lavoro più dignitoso, più stabile e che possa dare prospettive ai giovani. Parteciperemo alle iniziative che si terranno per ribadire queste priorità, che riguardano lavoratori, lavoratrici, giovani, cittadini e cittadine”.
Cgil: “Dati 2024 drammatici per il territorio messinese”
La Cgil Messina si sofferma sui dati sull’occupazione per il 2024 per il territorio messinese: il tasso di occupazione nella fascia di età 15-64 anni è pari a 46,7%, oltre 15,5 punti sotto la media nazionale, che è la più bassa d’Europa; e il divario tra uomini e donne è del 23%, 5 punti in più rispetto alla media nazionale. Anche la fascia giovanile è in sofferenza: il tasso di occupazione tra i 15 ed i 34 anni è pari a 33,1%, quasi 12 punti percentuali sotto la media nazionale. Diminuisce in maniera considerevole la percentuale di donne under 35 che lavorano. “Inoltre – osserva la segretaria confederale della Cgil Messina, Stefania Radici – se analizziamo i dati di flusso relativi alle attivazioni dei rapporti di lavoro, registriamo che circa il 90% dei contratti che si avviano è temporaneo, di breve e brevissima durata (tempo determinato, collaborazioni, lavoro a chiamata, stagionale, somministrazione). Al tempo indeterminato si arriva, quando si arriva, dopo anni di incertezza ed instabilità. Spesso ci si rassegna a non trovarlo, finendo per rimpolpare il bacino dei Neet, giovani che non studiano e non lavorano e che alle nostre latitudini superano il 30% della popolazione tra i 15 e i 34 anni. Inoltre il tempo indeterminato di oggi non è quello tradizionalmente inteso, sia nelle piccole imprese che in quelle più grandi. Si tratta di un tempo indeterminato che di fatto non dà alcuna garanzia di stabilità nel tempo”.
Morti sul lavoro nel Messinese e in Sicilia
“Guardando alle differenze di genere si rileva che nella fascia 15-64 anni a fronte di un 58,3% di uomini che lavorano, la percentuale di donne si ferma al 35,4%, il divario raddoppia in presenza di figli anche a causa della carenza di servizi pubblici per l’infanzia. Al divario occupazionale si aggiunge il divario retributivo: a parità di mansioni, le donne guadagnano mediamente il 30% in meno”.
Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, la Cgil Messina sottolinea “come sia una priorità, come condizioni di precariato incidano anche su questa inaccettabile piaga e come sia necessario aumentare le responsabilità nella catena degli appalti. I morti nel 2024 sono stati in Sicilia 81. 9 nel territorio messinese dove sono stati 3.123 gli infortuni. Dall’inizio del 2025 nella regione 11 morti sul lavoro. Per il sindacato, un primo maggio all’insegna della battaglia per maggiore sicurezza sul lavoro”.
Cisl Messina: “Sicurezza nei luoghi di lavoro e nuove opportunità per il nostro territorio le priorità”
Ed ecco la nota della Cisl di Messina. “Lavoro e sicurezza che si uniscono allo sviluppo. Sono i temi del Primo maggio 2025 che vedrà una delle tre manifestazioni nazionali in Sicilia, dalle 10 in piazza Matrice a Casteldaccia”. La delegazione della Cisl Messina, che all’alba di oggi è partita verso la cittadina palermitana, è composta da oltre 300 lavoratori, giovani, anziani. “Il Primo Maggio, quest’anno, viaggia sotto l’insegna della sicurezza nei luoghi di lavoro, delle opportunità per il territorio, del lavoro di qualità, della partecipazione, ma soprattutto della coesione – sostiene il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi – Solo attraverso la coesione questa terra può trovare nuovamente quello slancio per dare opportunità ai nostri giovani, ai nostri anziani, ai nostri lavoratori che perdono il lavoro all’interno dei canali tradizionali. Da qui necessità di un fronte comune che parta dalla piazza di Casteldaccia, diventato luogo simbolo della sicurezza sul lavoro, dove si terrà una delle tre manifestazioni nazionali con la presenza e le conclusioni della nostra segretaria generale Daniela Fumarola”.
Passaggio anche sul territorio. “Il Primo Maggio, per Messina – afferma Alibrandi – deve significare avere la capacità di rendere attrattiva tutta la nostra provincia partendo dalle tante potenzialità, dalle aree che in questo in questo territorio operano da tanti anni nel comparto industriale e che vanno riammodernate, riqualificate e accompagnate alla transizione ecologica come industria, ma soprattutto sociale per i lavoratori. Attorno a questo bisogna creare una infrastrutturazione del territorio che metta al centro anche la grande opera del ponte sullo Stretto, che per noi e diventa volano e attrattore di opportunità per il territorio, per le imprese locali, per le aree interne, per le startup dei giovani, per i grandi investitori che possono creare economia e creare reddito nuovo sul territorio”.
Uil Messina: “Zero morti sul lavoro l’unico obiettivo possibile ma manca una seria azione legislativa”
E, infine, la nota della Uil di Messina. Il punto di partenza è “Uniti per un lavoro sicuro”, lo slogan scelto da Uil, Cgil e Cisl per la celebrazione del Primo Maggio. “Uno slogan che sintetizza una precisa e voluta opzione politica finalizzata a considerare dirimente e fondamentale il tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro nella piena consapevolezza che la tutela della vita dei lavoratori, poiché di questo si
tratta, non può essere considerato un aspetto secondario o un banale costo da ridurre. Alla luce del numero pauroso delle vittime di lavoratori che ogni anno perdono la vita sul posto di lavoro è finito il momento delle chiacchere vuote e della mancanza di risposte concrete”.
Scrive Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, in una riflessione per la ricorrenza: “Nel 2024, in Italia, sono morti sul lavoro 1.090 innocenti. Numeri assurdi ed inaccettabili che provocano lutti strazianti e distruggono intere famiglie: una mattanza inaccettabile ed indegna per un Paese civile e democratico in pieno terzo millennio” .
Continua Tripodi: “Siamo stanchi delle reiterate frasi di circostanza e delle ripetute attestazioni di cordoglio espresse dai vertici delle istituzioni alle quali non segue alcuna azione legislativa o normativa
seria e credibile finalizzata a fermare questa strage quotidiana e a punire i responsibili di condotte criminogene. L’obiettivo inderogabile è soltanto uno: Zero morti sul lavoro. Uno slogan che, tra l’altro, è anche il titolo della pemanente campagna di denuncia sociale e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica lanciata dalla Uil su felice intuizione del nostro leader nazionale Pie Paolo Bombardieri. Pertanto, le condoglianze e le lacrime di coccodrillo che sistematicamente seguono gli incidenti mortali lasciano il tempo che trovano poichè in merito all’emergenza nazionale riguardante la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro si sta facendo poco o nulla. Si tratta di una tematica che, peraltro, è strettamente connessa con i drammi della precarietà, del lavoro povero, del dumping contrattuale e del lavoro nero che investono un vero e proprio esercito di quelli che definiamo lavoratori fantasma”.
Conclude il segretario della Uil di Messina: “Su queste tematiche sfidiamo le associazioni datoriali ad esprimere la loro scelta di campo poiché, purtroppo, molto spesso appaiono afone e silenti. Anche le recentissime condivisibili parole del presidente della Repubblica on. Sergio Mattrarella vanno nella giusta direzione sia riguardo la sicurezza nei luoghi di lavoro che in merito alla necessità di garantire salari dignitosi in quanto tutti gli indicatori ci dicono che in Italia gli stipendi e le pensioni sono basse con le pesantissime conseguenze sociali che ne derivano. Per tutti questi motivi, noi non arretriamo e nel ribadire l’importanza della giornata del Primo maggio intendiamo esercitare il nostro ruolo fino in fondo e, come abbiamo sempre fatto, senza concedere sconti a nessuno. Nel chiudere ci piace ricordare, anche quest’anno, la sempre attuale frase che, nel 1981, in occasione del massaggio di fine anno, disse Sandro Pertini, senza alcun dubbio il presidente della Repubblica più amato dagli italiani. Infatti, egli affermò: “Io credo nel popolo italiano . E’ un popolo, generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dein suoi cari, Non chiede quindi il paradiso in terra”.
