In piazza Pugliatti il fratello ha letto anche una lettera scritta da lei per un'amica e ha lanciato un appello: "Servono leggi ad hoc"
MESSINA – A distanza di quasi un mese dal femminicidio, Messina ha voluto ricordare Sara Campanella, uccisa a coltellate il 31 marzo scorso sul viale Gazzi. L’iniziativa dal titolo “Il silenzio uccide. Messina fa rumore” è stata organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e ha visto partecipare anche la famiglia della giovane. Un flash mob che ha rappresentato un momento di raccoglimento e che è passato dalle parole del fratello di Sara, Claudio Campanella, che ha voluto prima leggere una lettera della sorella dedicata a un’amica nel giorno del suo compleanno.
Nella lettera Sara scriveva: “Mi auguro tu possa avere sempre la forza di riconoscere le cose buone e quelle cattive, le cose giuste e quelle sbagliate. Spero tu possa accettare il bene che arriva e non aggrapparti al dolore. Vorrei tu smettessi di guardarti vedendo solo la parte sbagliata, vorrei la smettessi di addossarti in silenzio le colpe che nessuno ti dà, vorrei che ti vedessi come sei e non come ti convinci di essere. Vorrei che non perdessi i tuoi sorrisi, quelli felici, quelli che nei momenti belli hanno illuminato le persone che ti circondavano, vorrei che te li portassi dentro nei giorni senza sole, quelli che a te non piacciono per niente e ti rendono un po’ triste. Perché quando sei triste hai sempre gli occhi altrove, quasi ad aspettarlo, il sole. Sei speciale e non devi avere paura di esserlo. Sii sempre te stessa. Scegli la tua strada, combatti per le tue scelte. Ci saranno volte in cui perderai la speranza, la forza, i tuoi obiettivi, ma tu manda via le nuvole, ne hai il potere. Riprendi quello che conta, ama ciò che sei, cammina a testa alta, splendi, vola”.
Il fratello di Sara ha quindi detto: “Dalla lettura di queste righe, traspare tutto l’essere di Sara, ragazza solare, piena di vita che crede in sé stessa con grande determinazione e forza d’animo. Queste parole che lei ci lascia come testamento, rappresentano l’eredità più grande che ci dona. Un inno alla vita dove i cardini sono: il coraggio, il volersi bene e la capacità di gridare con fermezza le proprie emozioni e le proprie convinzioni. Queste però non erano solo parole verso una cara amica, ma sono testimonianza viva del suo agire quotidiano e dei suoi modi di fare verso sé stessa, verso tutti e verso tutto. In una società dove tutt’oggi il patriarcato trova ancora radici inestirpate, Sara, con la sua grande sensibilità e coraggio, ma anche gentilezza e nobiltà d’animo, si impone e ci impone il volersi bene l’un l’altro, il rispetto e l’amore per gli altri e per i più deboli. Oggi sarà avrebbe sicuramente iniziato con le sue parole che spesso
accompagnavano i suoi post sui social: LA DONNA È LIBERTA’. La libertà di Sara, quella che ha contraddistinto tutta la sua breve vita, quel suo carattere forte, deciso, ma sempre accompagnato dal sorriso, dalla buona educazione e dal rispetto delle regole. Sara era lo specchio dei suoi genitori, di una vita fatta di sacrifici, semplice, dove ogni giorno ognuno assumeva e assume i suoi compiti con profondo impegno ed umiltà, ragazza studiosa e rispettosa, trovava sempre un momento per tutti e trovava sempre parole di conforto per tutti: per i suoi familiari, per i suoi amici, per i compagni di scuola e per chiunque incontrava nel suo cammino di vita. La sua grande determinazione e il suo impegno nello studio le avevano fatto raggiungere grandi traguardi in poco tempo. Si era trasferita a Messina e nonostante i grandi sacrifici e rinunce che quotidianamente affrontava, era molto decisa a puntare verso gli obiettivi che si era prefissata, primo fra tutti quello della laurea. Era convinta della bontà della natura umana, credeva nei valori più belli e sinceri dell’animo umano, ignara della forza bruta che spesso si nasconde dietro esseri comuni, insignificanti, ma lucidi spietati e mostruosi, ed è stata travolta dal MALE. Lei cercava e voleva farcela da sola, senza dare preoccupazioni a noi che tanto la amavamo, l’amiamo e l’ameremo per sempre. I suoi sogni più belli, la sua gioia infinita che sprizzava ad ogni suo sguardo, ad ogni sorriso, la sua voglia di vivere, (aveva già programmato insieme alle colleghe e amiche universitarie le vacanze estive per il meritato riposo), i suoi colori sempre vivi come quello del mare e del cielo, le sue risate coinvolgenti, il suo amore verso tutti, soprattutto verso i più fragili ed indifesi, verso gli animali e il mondo intero, questi sogni, un mese fa, purtroppo, si sono spezzati, si sono frantumati a causa di una mano violenta che non ha accettato il suo NO”.
E ha concluso: “Oggi noi vogliamo anche lanciare un appello al governo, affinché vengano attenzionati questi crimini empi e scellerati con le forme più appropriate, cioè attraverso leggi ad hoc per questi femminicidi e reati di violenza contro le donne. Occorre mettersi subito ai tavoli per leggi e nuovi codici che prevedano riforme istituzionali con pene severe e restrittive. Noi chiediamo l’ergastolo a vita per questi essere immondi. Inoltre, alla luce della violenza di ogni genere, che dilaga sempre più nel nostro paese, è necessario che le iniziative per un nuovo sistema culturale provengano non solo partendo dal basso, ma dalla politica affinché vi sia un cambiamento radicale dell’intera comunità. Cara Sara, noi dal canto nostro, ricomporremo per te i tuoi sogni ed i tuoi ideali, li assembleremo come un puzzle e saranno sempre più forti e vivi che mai. Te lo promettiamo dolce Saretta, tutti noi saremo la tua voce che griderà sempre più forte per la tua giustizia: SARA VIVE!”

SARA VIVE!!! 🌹
Perchè non intitolare qualcosa a Sara, una scuola media o superiore qualcosa di visibile all’esterno, una piazza ……. anche questo giornale on line può fare da portavoce verso qualche istituzione, l’università potrebbe intestare una borsa di studio, qualcosa da non dimenticare.