Il Teatro dei Due Mari propone "‘Nta ll’Aria" di Tino Caspanello

Il Teatro dei Due Mari propone “‘Nta ll’Aria” di Tino Caspanello

Redazione

Il Teatro dei Due Mari propone “‘Nta ll’Aria” di Tino Caspanello

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martedì 30 Luglio 2019 - 07:55

Martedì 30 luglio lo spettacolo ‘Nta ll’Aria di Tino Caspanello prosegue la programmazione del Teatro dei due Mari nell’ambito della sezione “Palcoscenici Aperti” del 63° Tindari Festival. La rappresentazione avrà luogo nella suggestiva cornice dei giardini di Villa Pisani, a Marina di Patti.
In scena Cinzia Muscolino, Tino Calabrò e Alessio Bonaffini. Costumi: Cinzia Muscolino.

Lo spettacolo

Due operai, un balcone da dipingere e parole senza peso per fare scorrere il tempo. Potrebbe essere l’eternità, così per sempre, con la sua logica, le sue certezze, la sete, la fame e la solitudine.
Potrebbe essere così per sempre, se non arrivasse qualcuno fuori dal disegno, fuori dalla perfezione. Qualcuno che non sa dove andare, perché trovare un posto, nel cuore, è ormai quasi impossibile. Qualcuno che però ha molto da offrire, tra un caffè e l’altro, tra un bicchiere di vino e un sogno rubato all’immaginazione; qualcuno che ancora guarda il mondo e lo ascolta, oltre i suoi rumori, oltre il suono delle sue parole, per scoprirne i segreti che viaggiano sotto la sua pelle.

L’importanza di raccontare


‘Nta ll’aria, spettacolo del Teatro Pubblico Incanto, vuole raccontare. Semplicemente. Mettendo la lente di ingrandimento su fugaci percezioni quotidiane e ingrandendole fino a trasfigurarle in storie in cui si riflette tutto il macrocosmo, perché la vicenda dei due imbianchini, intersecata a
quella della donna che irrompe all’improvviso nella loro routine, è una riflessione sui condizionamenti che, troppo spesso, ci impediscono di accettare l’altro, il diverso da noi, solo perché la sua diversità rappresenta una minaccia alla nostra presunta normalità.po,

Il linguaggio


La lingua del testo è il dialetto della parte messinese della Sicilia: semplice, scarnificato, ridotto, a volte, a puro suono. E la scrittura, ispirata al parlare quotidiano, senza alcuna intercessione stilistica, evita di scendere in profondità, per lasciare al pubblico spazi per interventi personali,
luoghi di vuoto da colmare con la propria partecipazione.

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