Messina e la protezione "INcivile......."

Messina e la protezione “INcivile…….”

Messina e la protezione “INcivile…….”

martedì 22 Maggio 2012 - 16:15

Il signor Sebastiano Pino racconta i disagi e la paura vissuti a Gesso durante la notte a causa di un incendio. I vigili del fuoco infatti, sono stati costretti ad effettuare il percorso per rifornire le autobotti per ben due volte........a causa della disorganizzazione della Protezione civile.

Un incendio di vaste proporzioni ha interessato la contrada Castello di Gesso minacciando da vicino diverse abitazioni e distruggendo decine di alberi e macchia mediterranea.
L’incendio sviluppatosi intorno alle 23.15 di Domenica 20 maggio, ha impegnato fino ad oltre le 4 del mattino i Vigili del fuoco di Messina ed una squadra di Milazzo.
La disavventura vissuta questa notte da alcune famiglie di Gesso ci induce a riflettere sullo stato della struttura organizzativa che dovrebbe proteggere l’incolumità dei Cittadini e che – nei paesi civili – si chiama protezione civile.
I vigili del Fuoco sono intervenuti prontamente ed hanno spento il primo incendio, ma nel frattempo altri focolai alimentati dalle forti raffiche di scirocco, si sono estesi rapidamente minacciando alcune abitazioni. In questa drammatica situazione i Vigili del fuoco hanno esaurito rapidamente l’acqua della prima autobotte ed hanno dovuto attendere l’arrivo della seconda autobotte dalla caserma di Messina.Durante questa inoperosa attesa il fronte del fuoco si è ingigantito diventando incontrollabile.L’assurdo di questa situazione è che mentre si attendeva con trepidazione l’arrivo dell’autobotte, i Vigili del fuoco si trovavano a poche decine di metri da centinaia di tonnellate di acqua contenute nella grande cisterna di Gesso, dell’Amam E’ mai possibile che in un paese che vuol dirsi civile i Vigili del Fuoco per rifornirsi di acqua per interventi di emergenza debbano essere costretti a trasportarla da oltre 20 km.?E’ mai possibile che i grandi consulenti ed esperti dell’Amministrazione comunale e della protezione civile, non sappiano copiare quello che in tutti i paesi del mondo è la normalità?In tutti i paesi civili, in ogni frazione, se non in tutte le strade, esiste un punto di rifornimento di acqua per i pompieri.Basterebbero poche centinaia di euro per creare dei punti di prelievo nelle cisterne dell’acquedotto, da utilizzare esclusivamente per le emergenze.Soprattutto nei villaggi collinari la disponibilità di un punto approvvigionamento di acqua è indispensabile per poter fronteggiare con successo l’avanzare di un incendio.
Soprattutto in condizioni di forte vento la tempestività dell’intervento è condizione indispensabile per controllare e domare un incendio.Il ritardo dovuto all’attesa dell’arrivo della seconda autobotte ha fatto vivere a dei giovani ragazzi la terribile esperienza di essere letteralmente buttati dal letto, nel mezzo della notte, e vedere la propria casa minacciata a pochissimi metri da lingue di fuoco alte 4 – 5 metri che divoravano gli amati pini e cipressi e… solo per fortuna, questa volta non si è andati oltre.Vi racconto questa terribile ed indimenticabile nottata solo con la speranza che qualcuno, che riveste incarichi di responsabilità, provi un minimo di rossore e faccia quello che…… normalmente….. gli amministratori nei paesi civili fanno.
Sebastiano Pino

2 commenti

  1. puzza di bruciato 22 Maggio 2012 20:44

    Sono disorganizzati nei servizi? Io posso dire che spesso incontro, fase 1, auto e jeep e mezzi vari della protezione civile fiammanti e con a bordo impiegati vestiti in modo impeccabile, piccoli bertolasi, con un parlare molto forbito: abbiamo fatto, abbiamo risolto, abbiamo tutelato ecc.. ecc.. Forse il capitolo dell’organizzazione (sicurezza cittadini) fa parte della fase 2!!!!

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  2. questo genere di organizzazione dovrebbe essere curata e prevista dalle strutture di protezione civile comunale e soprattutto provinciale. che mi risulti la provincia ha ancora (nel 2012!!!!) il piano di protezione civile nel cassetto.

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