Terremoto in aula, la presidente Barrile: “Mi auguro che si faccia completa chiarezza”. Le reazioni

Poche parole, un messaggio chiaro e scevro da ogni spunto polemico. La presidente Emilia Barrile ha scelto di commentare così l’inchiesta che ha letteralmente travolto il consiglio comunale, gettando tante ombre sul lavoro dei singoli consiglieri e scatenando inevitabili reazioni nei confronti del civico consesso. “Alla luce degli accadimenti, che non fanno altro che aggravare l’attuale situazione della città di Messina, e rispettosa del lavoro della Magistratura e delle Forze dell’Ordine inquirenti, ritengo sia doveroso nei confronti dei cittadini tutti che si faccia chiarezza il prima possibile su quanto accaduto. Mi auguro che tutti i colleghi coinvolti dimostrino la loro estraneità ai fatti contestati e, consci del ruolo istituzionale ricoperto, chiariscano il prima possibile la propria posizione. Nell’ottica del vero rispetto per l’interesse pubblico, questa Presidenza collaborerà in tutti i modi possibili con la Magistratura perché si faccia completa luce su una vicenda così destabilizzante per la città intera”.

Dalle forze politiche una presa di posizione arriva dal segretario cittadino del PDR-Sicilia Futura Salvo Versaci, partito che conta sei esponenti in consiglio, di cui tre coinvolti nell’inchiesta. Il Pdr esprime un plauso all'azione della Magistratura auspicando, nel contempo, che sia fatta piena chiarezza su una spinosa vicenda che offende la Città di Messina ed i Messinesi.
”Al di là delle considerazioni etiche e morali e della rilevanza penale dei fatti oggetto dell'inchiesta, quando ovviamente verranno accertate le singole responsabilità, vogliamo ribadire – con forza – che la classe dirigente del PDR-Sicilia Futura non intende fare sconti a nessuno, oggi come ieri: così come non li abbiamo fatti all'amministrazione comunale non ne faremo ai nostri consiglieri.
Chiunque ha sbagliato dovrà pagare e lo inviteremo a compiere i necessari atti conseguenziali a tutela dell'immagine del Movimento, così come, peraltro, previsto dal nostro codice etico” dice il segretario del partito che pochi giorni fa aveva annunciato in un’affollatissima conferenza stampa la mozione di sfiducia nei confronti dell’amministrazione Accorinti.

Durissimo il commento della deputata grillina all’Ars Valentina Zafarana. “La nuova 'gettonopoli' al Comune di Messina era ampiamente prevedibile. La vicenda dimostra come la nostra battaglia portata avanti contro il 'palazzo', per ottenere che quei verbali venissero considerati come atti pubblici e come tali messi a disposizione della cittadinanza, aveva fondamenta solide e importanti. Ci domandavamo all’epoca se volessero nasconderci qualcosa, oggi è arrivata una risposta, forte, deflagrante”.

“Sentiamo – continua la Zafarana – di dover ringraziare la Digos che, col suo lavoro certosino e con l'ausilio delle telecamere nascoste, ha anticipato i risultati di quello che era l’analisi dei documenti che sta portando avanti il meetup di Messina, verbale per verbale, e che già aveva portato alla scoperta di alcune 'chicche', come i consiglieri comunali che firmavano la presenza in occasione della prima convocazione, solo per constatare l’assenza dei colleghi e rinviare tutto alla seconda convocazione, salvo poi scomparire appena un’ora dopo, quando la seduta cominciava realmente”.

“Il malcostume che regna nei consigli comunali – sottolinea la Zafarana – è ormai diffuso, con fatti anche penalmente non rilevanti, ma eticamente censurabili. Presenze di dieci minuti in commissione sono inaccettabili. Equivale ad usare il Comune come una sorta di bancomat, e cioè è inammissibile”.