Giardini Naxos. Centro di aggregazione globale ancora chiuso, mancano i soldi per gli arredi

Giardini Naxos. Centro di aggregazione globale ancora chiuso, mancano i soldi per gli arredi

Enrico Scandurra

Giardini Naxos. Centro di aggregazione globale ancora chiuso, mancano i soldi per gli arredi

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martedì 29 Marzo 2016 - 11:24

L'Amministrazione comunale naxiota non ha ancora aperto l'edificio, che ospitava anni fa la locale Polizia stradale. Si attende l'impegno di spesa per acquistare i mobili, dopo che da circa due mesi sono stati eseguiti gli allacci alla conduttura fognaria e all'acquedotto.

I soldi sono pochi. E così il centro di aggregazione globale del rione di Chianchitta, a Giardini Naxos, potrebbe rimanere chiuso ancora per un po’ di tempo. Almeno fino a maggio. Perché, dopo che la ditta realizzatrice dei lavori alla struttura naxiota (che prima ospitava la sede locale della Polizia stradale) hanno provveduto ad effettuare gli allacci alla rete fognaria comunale e alla conduttura dell’acquedotto, la rimozione e il ripristino del nuovo marciapiede e la sistemazione dei parapetti esterni, l’Amministrazione comunale del sindaco Nello Lo Turco sta prendendo tempo per acquistare gli arredi interni. Tutte le ultime operazioni sono state eseguite nell’arco di poche settimane e con un impegno di spesa pari a 11 mila 744 euro, inserito nel relativo capitolo di spesa, ma adesso che tutto è stato messo a posto per Palazzo dei Naxioti è arrivato il momento per il taglio del nastro. Gli interventi sono stati effettuati già da due mesi, dopo quasi due anni di lavori, volti a rimettere in sicurezza la struttura degli anni ’50, dove l’impresa vincitrice della gara d’appalto ha realizzato nuove pareti per separare gli spazi, oltre ad opere di efficientamento energetico. Interventi che hanno portato l’edificio allo splendore di tanti anni fa, prima che fosse individuato dalla prima Amministrazione del sindaco Nello Lo Turco per essere destinato a luogo di ritrovo sociale. La popolazione della frazione giardinese potrà, infatti, trascorrere il proprio tempo libero in un edificio, dove molto probabilmente verranno sistemati (come era stato stabilito già mesi addietro) anche i reperti etno-antropologici, collocati per il momento nel Museo civico di Storia naturale. Cimeli che verranno dislocati in delle teche che ancora devono, appunto, essere acquistate dall’Amministrazione comunale, intenzionata a rendere fruibile lo stabile il più presto possibile.

Enrico Scandurra

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