Il costoso "look" di via Goito (pubblica o privata?) nel mirino del IV quartiere: «Si faccia chiarezza»

Il costoso “look” di via Goito (pubblica o privata?) nel mirino del IV quartiere: «Si faccia chiarezza»

Il costoso “look” di via Goito (pubblica o privata?) nel mirino del IV quartiere: «Si faccia chiarezza»

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lunedì 12 Marzo 2012 - 23:18

La circoscrizione diffida palazzo Zanca dal procedere nell’iter degli interventi considerando che ad oggi non si conosce ancora la natura giuridica della strada e chiede perché impegnare una tale cifra per appena 40 metri di spazio

Progettazione e riqualificazione stradale, costo complessivo 113 mila euro. Per quante e quali strade? Una sola, via Goito, strada, anzi stradina, di appena 40 metri, che collega Largo Seggiola con via Cernaia, ma che evidentemente l’amministrazione comunale considera di importanza fondamentale nell’ottica della viabilità cittadina. Sempre se, e l’arcano è ancora da svelare, sia possibile considerarla di pertinenza comunale o se, invece, sulla base di quanto potrebbero far pensare i due cancelli che ne delimitano gli accessi, non sia privata. Una vicenda “tortuosa”, per rimanere in tema viario, e decisamente paradossale, finita nel mirino della IV circoscrizione che sulla vicenda ha convocato una conferenza stampa conclusasi con il fuori programma dell’assessore Isgrò, direttamente, o per meglio indirettamente coinvolto nella vicenda.

A dispetto delle competenze, infatti, Isgrò ha avuto ben poca voce in capitolo nella decisione di effettuare una perizia (stimata in 113 mila euro) per il progetto di riqualificazione e progettazione della strada in questione. E d’altra parte è lo stesso rappresentante di giunta ad ammetterlo quando, “interrogato” sull’effettiva utilità di una spesa di tale portata in un momento economico così precario, afferma: «Il mio giudizio è influente, io faccio quello che il sindaco mi ha chiesto di fare». Proprio così, perchè a riservare un occhio di riguardo per il “look” di via Goito, è stato proprio Buzzanca che con una nota datata 30 novembre 2011 inviata al dipartimento Urbanizzazioni primarie e secondarie, indagini geognostiche e arredo urbano, diretto dall’ing. Amato, scrive: “Si dispone di procedere agli adempimenti necessari alla progettazione per la riqualificazione di via Goito, strada compresa fra via Cernaia e Largo Seggiola, parallela alla via Cesare battisti. A tal fine si nomina quale progettista e Rup, il perito industriale Di Mauro Stefano”. Nota seguita da ulteriore sollecito, stavolta a firma del capo di Gabinetto Antonio Ruggeri.

E a questo punto però che entra il gioco in quartiere, che delle criticità del territorio, con tutto il rispetto per la potenzialmente graziosa, ma non certo fondamentale, via Goito, interviene prima con un’interrogazione poi con una successiva delibera in cui si “diffida l’amministrazione a procedere senza aver preventivamente sciolto qualsiasi riserva sulla natura giuridica della suddetta strada e (si diffida) a impegnare 113 mila euro considerate le numerose e più gravi criticità presenti sul territorio cittadino”. E si giunge così al secondo paradossale punto della questione: ma si tratta di strada pubblica o privata? Questo il dilemma ancora senza soluzione. Lo conferma la risposta, assolutamente soggettiva, data da Isgrò «Per me è pubblica» e la richiesta, avanzata dallo stesso rappresentante di giunta, di poter acquisire tutta la documentazione raccolta dal quartiere. Carte che non permettono però di dare una risposta certa, che, come spiegato dal presidente Quero, dovrebbe invece essere fornita dal dipartimento patrimonio o, nel caso specifico, dal Rup nominato per la perizia, ovvero l’ing. Di Mauro. Allo stato dei fatti, l’ultimo parere rispetto alla natura giuridica della strada, è datato 2009: a fornirlo l’ing. Castronovo che, come spiegato dal quartiere “non ha asserito né che essa sia pubblica, né privata”. A precederlo, nel 2007, l’arch Schiera, a propria volta preceduto dall’ing. Rando che invece ne ha evidenziato la natura pubblica “perché la via era indicata nello stradario comunale”. Ancora diversa, nella ricostruzione del quartiere, la posizione emersa da un verbale di condominio del 1964 (redatto dal notaio Fleres) in cui si confermava invece la natura privatistica della strada. Ad oggi, dunque, ancora nessuna certezza.

Una ragione in più che spinge inevitabilmente il quartiere a ritenere scriteriata e priva di alcun senso la decisione dell’amministrazione: «È assolutamente necessario – afferma il presidente Quero – che la questione venga chiarita adesso, per evitare, nel caso in cui via Goito risulti privata, che il Comune incorra in un danno erariale. Anche noi riteniamo importante un eventuale intervento di bitumazione della strada, ma nulla di più, considerando le tante altre criticità che insistono sul territorio ma che evidentemente sono diverse da quelle “viste” dall’amministrazione, che ancora una volta dimostra di ignorare gli indirizzi che giungono dal quartiere». Affermazioni quest’ultime, supportate anche dal consigliere Hyerace che non manca di far riferimento alla mancata attuazione di quella politica di decentramento «che avrebbe sicuramente impedito il verificarsi di un fatto di questo tipo, perché le priorità e gli interventi sarebbero stati gestiti sul territorio anche sulla base delle reali esigenze dei cittadini. Come non pensare ad esempio alla decine di incidenti che quotidianamente si verificano sulla circonvallazione proprio a causa del manto dissestato». Tante, troppe, incongruenze che trovano ulteriore conferma se confrontati ai 103 mila per l’appalto di manutenzione strade di tutta la città, ai 70 mila euro da impiegare per gli interventi di manutenzione della rete di raccolta delle acque piovane, o al rischio isolamento dei 30 nuclei familiari di Puntale Arena. Paragoni sufficienti a far pensare che i costosi interventi di via Goito, almeno finché non ne venga accertata la “natura”, sarebbe proprio il caso di fermarli o se preferite di “interromperli”. (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)

4 commenti

  1. MA PERCHè NONN ATTUPPA LE BUCHE STRADALE,INVCE DI FARE FAVORI A QUALCHE POTENTATO CHE VUOLE VALORIZZARE L’IMMOBILE.

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  2. L’articolo di Elena De Pasquale,così ricco di particolari,spinge ad intrufolarsi.PIAZZA DEL POPOLO,si inserisce magnificamente nella storia delle rotatorie,la più antica fu certamente quella ideata dai Romani di fronte alle terme di Diocleziano,oggi Piazza Esedra,mentre la prima rotatoria in Inghilterra fu, molti secoli dopo,Piccadilly Cyrcus,realizzata nel 1819.Ma fu la sistemazione a rotatoria del rond-point dell’Etoile di Parigi,di Eugène Hénard,famoso urbanista francese,che si diffuse rapidamente in Europa.Già in quel sito,quello di PIAZZA DEL POPOLO,nel 1872,si allestisce un mercato rionale,alla confluenza tra la via PORTA IMPERIALE,che collegava il PORTALEGNA(via cannizzaro)con la fiumara di via S.CECILIA,asse viario,utilizzato molto tempo dopo,per portare al cosiddetto curvone GAZZI.L’altra confluenza fu via SANTA MARTA,per collegare lo ZAERA (oggi viale europa) sempre con il PORTA LEGNA,all’altezza di palazzo Piacentini e Università.
    Osservando il disegno in pianta della rotatoria,le altre confluenze,secondarie,alle due storiche già esistenti,sono via CERNAJA,via PELLEGRINO,via REFUGIO DEI POVERI,via CONTI.Questi RAGGI hanno delle delle vie di intersezione adiacenti,come via GIURBA,BATTISTI,MADDALENA,ma non la “via GOITO”,che fu lo spazio libero fra due fabbricati,nessuno si sarebbe sognato,allora, di costruire strade di quelle dimensioni.Negli anni 60 o 70, i proprietari lo chiusero con i due cancelli.La prova provata è,che tutte le vie citate,furono lastricate in pietra lavica,lavorata sotto il sole dai nostri bisnonni,sotto il cemento di via GOITO,non c’è ne traccia o memoria storica, c’è TERRA.

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  3. MessineseIncallito 13 Marzo 2012 13:10

    Concordo perfettamente con burrascanu. Si capisce palesemente che qualche AMICO ha esplicitamente chiesto un FAVUREDDRU al caro sindaco. Tanta attenzione per una stradina di poco conto, rispetto a tutto quello che c’è da sistemare a Mesina non si spiega altrimenti.
    Forse i sindaco non legge il Vostro sito ed in particolar modo non ha letto in merito a quel tratto di strada che unisce Camaro a Bordonaro che è quasi sommersa da una serie di frane e che rischia prima o poi di causare qualche vittima.

    cose da pazzi…anzi cose messinesi

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  4. Se osservate la mappa allegata,scala 15mm = 10m, noterete che le vie confluenti sulla piazza e quelle di intersezione adiacenti, sono tutte => a 10 metri, tranne la cosiddetta via GOITO, la cui larghezza è circa 5,5 metri, che era la distanza minima,allora prevista fra i palazzi,spazio destinato per gli ingressi secondari. Dall’alto si vede benissimo,che la via GOITO non fa parte dello stradario disegnato dal Borzì.
    CLICCA SUL LINK
    http://img696.imageshack.us/img696/3133/mappau.png

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