Istituto Minutoli. La Tona: “Distanziamento non solo in classe. Didattica a distanza e doppi turni le soluzioni”

Istituto Minutoli. La Tona: “Distanziamento non solo in classe. Didattica a distanza e doppi turni le soluzioni”

Emanuela Giorgianni

Istituto Minutoli. La Tona: “Distanziamento non solo in classe. Didattica a distanza e doppi turni le soluzioni”

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mercoledì 22 Luglio 2020 - 07:02

Come far ripartire la scuola a settembre. L’intervista a Pietro La Tona, dirigente dell’Istituto Minutoli e Presidente della V Commissione Consiliare. Tra le difficoltà del distanziamento, il problema dei banchi e le ipotesi risolutive.

Le ultime settimane sono state piene di monitoraggi e ricognizioni per permettere alla scuola di ripartire a settembre. Le scuole chiedono gli interventi edilizi, si provvede a trovare i locali, il Miur affronta la questione organici aggiuntivi. La situazione non è semplice, a spiegarla è Pietro La Tona, dirigente dell’Istituto Minutoli e Presidente della V Commissione Consiliare.

Il distanziamento in classe, nei trasporti e negli ingressi

La principale necessità è il distanziamento, 2 m² a separare ogni studente. L’Istituto Superiore G. Minutoli aspetta la Città Metropolitana per svolgere interventi edilizi necessari ad abbattere delle pareti, create anni fa per aver più aule, mentre adesso risulta necessario il procedimento inverso per aumentare gli spazi. Lo stesso avviene per molti Istituti Comprensivi a carico del Comune.

Ma il distanziamento non va mantenuto soltanto in classe, per questo se non verrà fatta attenzione si rischia di cadere in una grossa ipocrisia, evidenzia La Tona: “dividiamo in classe ragazzi che magari, prima, hanno viaggiato ammassati nei pullman, o che entrano ammassati a scuola. È necessario raddoppiare le corse, se prima in un autobus poteva entrano 50 persone, ora soltanto 25. Così, anche, per l’ingresso a scuola che va frazionato. Il mio Istituto, per esempio, ha 1400 studenti; ipotizzando l’ingresso di 1000 studenti con un metro di distanza l‘uno dall’altro, e una differenza più o meno di 3 secondi, se il primo entrasse alle 8,30, l’ultimo varcherebbe la porta alle 10,30. E così all’uscita, in pratica mentre il primo esce, l’ultimo entra. Ma come tenere fermi bambini di 7 e 8 anni? O come evitare che quelli di 15 o 16 non arrivino insieme in classe, non si avvicinino alla fidanzata, non vadano in bagno. Ho 78 classi, se uno studente per classe si reca ai servizi igienici, pur avendone diversi, 10 ragazzi possono andare a trovarsi lì insieme. Come sempre, al dirigente spetteranno non poche responsabilità”.

I banchi

Il Ministero avrebbe disposto 3 milioni di banchi monoposto a livello nazionale, che dovrebbero arrivare entro il 7 settembre in ciascuna scuola, ma non si sa bene ancora come. Mentre resta il problema dei banchi biposto, occupano troppo spazio nelle aule, non permettono di gestire al meglio gli spazi, ma dove andranno a finire? Sono quasi del tutto in legno, posso costituire anche un pericolo, fa notare il dirigente.

La didattica a distanza e i doppi turni

La didattica a distanza e i doppi turni sembrano essere le più probabili soluzioni. “Con i fondi del ministero speriamo di acquistare tutti gli strumenti necessari alla didattica a distanza, è una pratica che in maniera parziale è d’ausilio continuare. Con essa, anche se un problema per le famiglie, per i ragazzi e per i docenti stessi, vi è l’ipotesi della turnazione. Purtroppo, i doppi turni sembrano non essere evitabili. Non abbiamo alternativa, la necessità è contenere il contagio” conclude.

2 commenti

  1. santino raffaele 22 Luglio 2020 08:34

    Tutta questa polemica sulla scuola è solo demagogia.
    La notte nella i ragazzi sono appiccicati come sardine, finiamola!!!!!!

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    1. Il fatto è che se si ammalano per loro divertimento, i responsabili sono solo loro, ma se succede a scuola, purtroppo ne dovrà rispondere la scuola!
      Capisce la differenza???

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