Uccise Domenico Comandè in un bar di viale San Martino: inflitti 14 anni a Ferdinando Vadalà

Quattordici anni di reclusione sono stati inflitti oggi dalla
Corte d’Assise di Messina a Ferdinando Vadalà nel processo per l’omicidio del netturbino incensurato Domenico Comandè. Vadalà è ritenuto l’esecutore materiale di quel delitto compiuto il pomeriggio del 31 agosto 1995 mentre Comandè si trovava seduto in un bar di viale San Martino a pochi metri da Villa Dante. Il killer fece irruzione nel locale e sparò cinque colpi di pistola con una pistola automatica calibro 7.65. L’ arma si e’ poi inceppata e il killer e’ fuggito, allontanandosi a bordo di una Vespa, che secondo alcuni testimoni era guidata da una donna. In un primo momento gli inquirenti privilegiarono la pista passionale ma nel corso delle indagini gli inquirenti optarono per il messaggio trasversale. L’eliminazione di Domenico Comandè, secondo l’accusa, potrebbe essere stato un messaggio lanciato ad un suo familiare in procinto di diventare collaboratore di giustizia.