La solitudine dei cittadini tra aumento delle tariffe autostradali e crisi politica a Palermo

La solitudine dei cittadini tra aumento delle tariffe autostradali e crisi politica a Palermo

Marco Olivieri

La solitudine dei cittadini tra aumento delle tariffe autostradali e crisi politica a Palermo

giovedì 01 Febbraio 2024 - 08:45

Quest'isola, in termini di servizi e infrastrutture, non è l'Europa del nord e si fa di tutto per alimentare il populismo

MESSINA – La solitudine e la rabbia dei cittadini mentre assistono, impotenti, a decisioni prese dall’alto. Scelte che spesso appaiono incomprensibili. Se il populismo non è mai la strada giusta, anzi una scorciatoia sbagliata e pericolosa, c’è da dire che chi ha responsabilità dovrebbe non alimentare la distanza, bensì mettersi nei panni di chi vive i quotidiani disagi. No, questa non è l’Europa scandinava, e nemmeno il nord Italia, in termini d’infrastrutture e servizi.

Di conseguenza, quando il cittadino scopre il nuovo “regalo” di febbraio, e non si tratta di un pesce d’aprile, si può immaginare la reazione. In linea con l’aumento delle tariffe su tutta la rete nazionale, infatti, il costo della Messina – Taormina passa da 2 euro a 2.10. Aumento di 20 centesimi anche sulla Messina – Palermo, tra Messina Nord e Buonfornello. No, l’annuncio del Cas, Consorzio Autostrade Siciliane, non è stato proprio tra i più graditi.

“Ci stiamo sbagliando, ragazzi”, cantava Luca Carboni nei lontani anni Ottanta. E, qui, ora, nei non meno problematici anni Duemila, per gli aumenti, non si potrebbe aspettare che gli annunciati cambiamenti in meglio vengano finalmente realizzati? O bisogna sempre alimentare la rabbia, legittima, e la frustrazione?

Le bandierine politiche nella scelta dei manager nella sanità e la crisi della maggioranza alla Regione

Quanto al risiko delle bandierine politiche, nel caso delle scelte dei manager che guideranno la sanità siciliana, frutto degli equilibri della fragilissima maggioranza di centrodestra, anche lì ci si attende solo una cosa. Sarà banale ma è un’esigenza prioritaria. Chi vive i problemi quotidiani s’attende un cambio di passo nel segno dell’efficienza e della vicinanza a chi soffre. La politica deve dare gli indirizzi e chi ha competenze tecniche li deve tradurre sul piano operativo.

È troppo pretendere un cambiamento nell’anno di grazia 2024? Un cambio di passo nella mentalità: dalla logica del potere a quella del servizio? Chi vivrà vedrà ma le attuali fibrillazioni politiche nella maggioranza di centrodestra, alla Regione siciliana, non sembrano ispirate a lotte per migliorare la qualità della vita dei siciliani.

La giornata di ieri, con la maggioranza sotto per il cosiddetto disegno di legge “salva-ineleggibili”, voluto da Fratelli d’Italia, dovrebbe ricordare alle forze politiche che si interviene sulle regole in una visione di prospettiva. E non per esigenze nell’immediato, legate alla sorte di alcuni deputati. Alla politica si chiede una visione differente nel segno dell’interesse generale. Altrimenti, è inutile poi condannare il populismo, alimentato da una politica priva di ali e senso della misura.

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