Attesa e desiderata sin dallo scorso anno โ in cui era prevista originariamente la programmazione- la Tosca, prodotta dal ๐.๐.๐. ๐๐๐๐ญ๐ซ๐จ ๐๐ข ๐๐๐ฌ๐ฌ๐ข๐ง๐, riempie finalmente il Vittorio Emanuele.
Dopo il successo delle prove generali di giovedรฌ aperte agli studenti, rimasti colpiti ed emozionati, lโopera lirica si dona a tutto il suo pubblico.
Lโopera in 3 atti di Giacomo Puccini, ispirata al dramma di Victorien Sardou, dal 1900 continua a conquistare gli animi di appassionati e non, per la modernitร delle sue atmosfere musicali, sempre arricchita, perรฒ, dalle numerose citazioni classiche, soprattutto a Verdi e al suo Otello.
La storia della Tosca a Messina รจ lunga, inizia al Teatro Vittorio Emanuele nel 1900, quando entra, sin dalla sua prima rappresentazione, nel cuore dei messinesi. Nel 1904 sarร proprio una nuova messa in scena della Tosca ad inaugurare la stagione del Vittorio. Lโultima rappresentazione prima del terremoto del 1908, sarร , invece, sempre al Vittorio Emanuele, il 9 ottobre 1907, alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
Dal 1913 in poi, in una cittร che ancora risorge pian piano dalle sue ceneri, gli appuntamenti con la Tosca saranno sempre piรน numerosi: anche al Teatro Mastroieni; al Teatro Savoia; o ancora recite allโaperto, nella stagione lirica del Cine-Teatro in fiera, in Piazza Municipio, allโEx-Gil, nellโarena della Libertร (ex Gasometro). Nel 1999 torna, infine, al Teatro Vittorio Emanuele, con una produzione dellโE.A.R. Teatro.
La nuova produzione del Teatro di Messina, con lโallestimento di Opera Production C.D. GmbH โ Austria, affidato alla regia di Carlo Antonio De Lucia, si pone, quindi, su una strada importante, alla quale, perรฒ, sa restituire e aggiungere grande onore.
Carlo Antonio De Lucia valorizza pienamente lโanima dellโopera, mantenendone la sua identitร precisa ed evidenziandone la modernitร , per mezzo del lavoro attento del video designer Matthias Schnabel, del light designer Giuseppe Calabrรฒ e delle di scene di Daniele Piscopo.
Sentiamo e vediamo in scena, poi, quello stesso vigore che ha sempre caratterizzato lโopera, per merito della direzione musicale del maestro Carlo Palleschi (di ritorno al Vittorio Emanuele dopo il successo de โLa Traviataโ), capace di esaltarne tanto lโenergia quanto la sua dolcezza melodica.
Il Maestro Carlo Palleschi dirige lโ๐๐ซ๐๐ก๐๐ฌ๐ญ๐ซ๐ ๐๐๐ฅ ๐๐๐๐ญ๐ซ๐จ ๐๐ข๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐ข๐จ ๐๐ฆ๐๐ง๐ฎ๐๐ฅ๐, il ๐๐จ๐ซ๐จ ๐๐ข๐ซ๐ข๐๐จโ๐ ๐ซ๐๐ง๐๐๐ฌ๐๐จ ๐๐ข๐ฅ๐๐โ diretto da ๐๐ซ๐ฎ๐ง๐จ ๐๐ข๐ซ๐จ๐ญ๐ญ๐ (presente anche nella produzione della Tosca messinese del 1999) e il ๐๐จ๐ซ๐จ ๐๐ข ๐๐จ๐๐ข ๐๐ข๐๐ง๐๐ก๐ โ๐๐ข๐๐ง๐๐จ ๐๐ฎ๐จ๐ง๐จโ diretto da ๐๐ ๐ง๐๐ฌ๐ ๐๐๐ซ๐ซ๐ฎ๐๐๐ (anche loro di nuovo sul palco dopo la โCarmenโ, prodotta dal Teatro nel 2018).
Ci raccontano la passione, il dolore, la tenerezza e il dramma di Tosca insieme a un cast dโeccellenza: unโimpeccabile Diana Lamar nel ruolo di Tosca; Stefano Secco, protagonista della lirica internazionale, nel ruolo di Mario Cavaradossi; il baritono ucraino Vitaliy Bilyy come barone Scarpia. Insieme a loro Lorenzo Barbieri nei ruoli di Cesare Angelotti e di un carceriere; Davide Scigliano come Spoletta, Alessio Verna il sagrestano/Sciarrone, e Sofia Ciuffo nel ruolo di un pastorello.
Un insieme vincente di parti che magistralmente esprime lo spessore da protagonista di ciascun personaggio, il lirismo dellโopera, la sua veritร priva di ornamenti e lโintensitร veloce e scandita della sua forma espressiva.
Come dichiarava il regista in conferenza stampa, la Tosca รจ un โprodotto sfericoโ, non si basa sulla singola performance o su un elemento rispetto allโaltro. La sua forza sta nella sinergia fra le parti che la compongono, nella loro unione varia e piena di sfumature.
Questa circolaritร virtuosa si sviluppa su due livelli diversi. Da una parte, vi รจ lโomaggio allโopera classica, nel pieno rispetto della scrittura di Puccini e dellโintenzione dei librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica; dei codici e dei significati di Tosca; dei suoi temi, dal rapporto Stato e Chiesa al gioco della Storia e del potere, su tutti i quali, perรฒ, la primazia รจ sempre quella del sentimento, dellโaspetto emozionale.
Dallโaltra parte, la materializzazione concreta di quanto espresso nello spartito, di tutti i suoi aspetti e della potenza dei loro sentimenti, attraverso il lavoro di video mapping.
Due livelli che mettono idealmente in moto la rappresentazione e che, nel contempo, ne costruiscono concretamente lโallestimento. Nellโavanscena, infatti, la vicenda avanza fedelmente alle indicazioni del libretto e alle sonoritร pucciniane; da metร palco, invece, la narrazione musicale รจ riempita da video e immagini. Lโausilio dei mezzi tecnologici di video mapping dร materia e forma alle emozioni, ai sentimenti dei personaggi e al loro sviluppo.
La lettura classica di tutti gli elementi tradizionali che compongono lโopera (tra lโaltro fortemente facilitata dalla naturale perfezione creativa della Tosca) trova il suo perfetto contraltare nello strumento tecnico, in uno scambio reciproco nel quale tradizione e innovazione camminano di pari passo.
Il risultato finale รจ una creazione quasi cinematografica capace di attirare un pubblico variegato, che affascinato si lascia trascinare da quelle stesse emozioni fatte di immagine e suono. ร raggiunto in pieno lโobiettivo di De Lucia: la sua Tosca non รจ una semplice rivisitazione, quanto piuttosto una vera e propria materializzazione dellโidea pucciniana.
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regiaย Carlo Antonio De Lucia
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Decoratrici Giulia Moschella, Asia Ruggeri
Collaboratore alla sovratitolazioneย Giuseppe Minolfi
Collaboratore per campionatoreย Roberto Chiricosta
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