Aumento rette asili nido. Gioveni tuona: “Sono illegittime”

Anche il settore degli asili nido comunali rischia di entrare nella manovra “lacrime e sangue” del commissario Luigi Croce. E’ in corso di valutazione, in seno al dipartimento servizi sociali, la sempre più concreta possibilità di aumentare al massimo previsto dalla legge le rette per il mantenimento dei bambini aventi diritto nei tre asili nido comunali (Camaro, San Licandro e Giostra).

A lanciare questo grido d’allarme è il consigliere della terza circoscrizione, Libero Gioveni. L’esponente dell’Udc, che è anche presidente del comitato di gestione dell’asilo nido di Camaro, manifesta tutta la sua preoccupazione, oltre che per l’ulteriore aggravio nell’economia delle famiglie, anche e soprattutto per un provvedimento che “creerà scompenso e discriminazione fra tutti i bambini ospiti nelle strutture”.

“Attualmente, infatti – spiega Gioveni -, le rette pagate dai fortunati inseriti dalle precedenti graduatorie sono quelle minime previste ma, così come sta già accadendo per molti servizi, anche questo del Nido pare non possa più godere di una grande compartecipazione pubblica, per cui si renderà certamente necessario alzare le tariffe. Tale eventualità, però, comporterà una forte discriminazione fra nuovi e vecchi inserimenti”.

Il consigliere ricorda la sentenza 4362 del 31 luglio 2012 del Consiglio di Stato: “Questa sentenza ha previsto il blocco dei rincari delle tariffe durante l’anno in corso prendendo in esame un caso simile avvenuto nel Comune di Bologna, il cui ex commissario straordinario (l’attuale ministro Anna Maria Cancellieri), aveva stabilito nell’aprile 2011 un innalzamento delle quote di iscrizione per gli asili nido della città al fine di reperire risorse. Quel provvedimento venne quindi giudicato illegittimo e pertanto Palazzo Zanca non può non tenere conto di questo autorevolissimo precedente”.

Gioveni, però, punta l’indice in particolare sull’effetto discriminante che un simile provvedimento potrebbe avere: “Come si potrebbe detenere, infatti – si chiede – in una stessa struttura ricettiva due fazioni di bambini che, alla luce della suddetta sentenza, pagherebbero rette di entità diametralmente opposte?”

Infine, il consigliere esprime amarezza sui ritardi che questa “spada di Damocle” sta causando sul nuovo inserimento dei bambini che, dopo l’approvazione delle nuove graduatorie, si sperava potessero essere anticipate prima di gennaio, il loro abituale periodo previsto ai sensi del vigente Regolamento sugli asili nido: “L’auspicio adesso – conclude il consigliere – è che questa matassa venga al più presto sbrogliata al fine di dare continuità ad un servizio ritenuto troppo prezioso sotto l’aspetto sociale e pedagogico”.