"L'aumento delle indennità per sindaco e assessori è discrezionale e va annullato"

“L’aumento delle indennità per sindaco e assessori è discrezionale e va annullato”

Redazione

“L’aumento delle indennità per sindaco e assessori è discrezionale e va annullato”

domenica 04 Dicembre 2022 - 07:35

Lo sostengono i consiglieri comunali Felice Calabrò e Antonella Russo (Pd), che firmano un'interrogazione urgente a Messina

MESSINA – “L’aumento dell’indennità non è un atto dovuto ma discrezionale e non era opportuno in un ente sottoposto a procedura di riequilibrio e in una città con un tasso d’occupazione drammatico. Tra l’altro, l’ente deve mettere mani nelle proprie tasche per pagare questi soldi. Doveva essere la Giunta a deliberarla e noi ne chiediamo l’annullamento”. I consiglieri comunali Antonella Russo e Felice Calabrò contestano l’aumento delle indennità per sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale. I due esponenti del Partito democratico hanno presentato un’interrogazione urgente con risposta scritta a primo cittadino, segretaria generale e ragioniere generale del Comune e così si esprimono: “È doveroso chiedersi, scrupolosamente e in maniera approfondita, se, all’interno di una collettività in cui molte famiglie hanno serie e concrete difficoltà a garantirsi l’essenziale, in cui molte imprese affrontano enormi disagi, tali da metterne in dubbio l’esistenza stessa, era così necessario adottare una determina del genere? Riteniamo di no, assolutamente di no”.

La determina del 25 luglio 2022, firmata dalla direttrice generale Rossana Carrubba, oltre che segretaria generale del Comune, ha aumentato, fino a 14mila euro complessivi, le indennità per sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale. “Un adeguamento legislativo, un rinnovo automatico”, è stato sottolineato ma il caso, con una nuova appendice in occasione dello scontro con l’ex presidente di Arisme Giorgianni, non smette di fare discutere. Per presidenti e componenti del Cda delle partecipate, ha precisato Basile, si tratta di un adeguamento normativo alla legge regionale del 5 aprile 2010, stabilendo gli importi corretti rispetto a una determina del 2013, firmata dal segretario generale Le Donne con sindaco Accorinti.

RIguardo all’incremento deciso a luglio, per Calabrò e Russo, dato l’ulteriore “peggioramento del divario tra nord e sud” e “l’asfittica economia cittadina”, ci si interroga sull’opportunità “dell’adozione della determinazione n. 6428 del 25.07.2022, passata ormai agli onori della cronaca come l’aumento dello stipendio dei politici, di alcuni politici”. Va ricordato pure che, in tema d’indennità, quattro presidenti delle Municipalità, esclusi dall’incremento, hanno fatto ricorso al Tar.

Russo e Calabrò Messina Social City, da Russo e Calabrò "richiesta urgente di verifica della regolarità dei bandi"
Antonella Russo e Felice Calabrò


E ancora: “Senza entrare nel merito della nostra non condivisione del provvedimento, appare, invece, utile evidenziare l’inopportunità assoluta della determinazione in relazione alla situazione economico-finanziaria deficitaria del nostro ente, che ricordiamo essere ancora sottoposto a procedura di riequilibrio, il cui esito è ancora incerto. Diversamente te da quanto sostenuto all’amministrazione, l’aumento in questione non è un atto dovuto, non è un adeguamento automatico, ma è un atto facoltativo, o ancora meglio discrezionale”.

“L’ente locale deve mettere le mani nelle proprie tasche”

Sostengono i due consiglieri comunali e anche avvocati: “La legge 234/2021 (legge statale) all’articolo 1 commi 583,584 e 58, ha previsto gli aumenti delle indennità degli amministratori locali, stanziando anche le relative risorse, ma soltanto per gli amministratori degli enti locali ricadenti all’interno delle
regioni a statuto ordinario. Per contro, nelle regioni a statuto speciale, come la nostra Sicilia, è il legislatore regionale che deve recepire la norma nazionale, cosa che la Regione siciliana ha fatto con la legge del 25.05.2022 n. 13, articolo 13, comma 51. Tuttavia, con tale ultima disposizione, il legislatore isolano, concedendo ai Comuni la facoltà di adeguarsi alla norma nazionale, ha specificato chiaramente
che in tal caso le risorse per far fronte alla maggiore spesa devono essere prelevate dal bilancio del singolo ente locale”.

Per gli esponenti del Pd, “in soldoni, l’ente locale che dispone l’aumento delle indennità degli amministratori dovrà mettere le mani nelle proprie tasche.Ma allora, era davvero opportuno?”.
RIlevano Calabrò e Russo: “Sotto altri profili, squisitamente tecnico-giuridico-finanziari, il provvedimento adottato pone notevoli dubbi: la forma del provvedimento adottato, ovvero la determinazione dirigenziale, è corretta? Riteniamo di no. La nostra opinione, umilissima e per nulla pretenziosa, trae origine da un ragionamento logico-giuridico”.

“Scelta discrezionale che spetta esclusivamente alla Giunta”

Ecco il ragionamento: “Come detto i Comuni siciliani, attesa la norma regionale del maggio scorso, hanno la facoltà di adeguarsi, facoltà che presuppone l’esercizio di un potere discrezionale, che presuppone una chiara scelta politica, scelta che spetta soltanto ed esclusivamente alla Giunta municipale, del resto non potrebbe essere altrimenti. Tale impostazione trova riscontro nella condotta di molti Comuni siciliani, i quali, esercitando la facoltà concessa dall’Assemblea regionale, per adeguare le indennità degli amministratori locali, hanno emesso, correttamente, una delibera di giunta municipale”.

Per i consiglieri del Pd. “con circolare del 16 gennaio 2020. l’assessorato regionale alle Autonomie locali, con riferimento ai Comuni più piccoli, ha evidenziato che l’ammontare delle indennità degli amministratori è stabilito con delibera di Giunta o delibera consiliare. In più ci domandiamo: sono stati posti in essere tutti gli adempimenti contabili-finanziari necessari? Anche in questo caso riteniamo di no, ragione per la quale abbiamo inoltrato apposita interrogazione agli organi competenti”.

Russo e Calabrò contestano all’amministrazione anche di non essere riuscita a “corrispondere, nei tempi dovuti, ai propri dipendenti parte del legittimo salario accessorio”, e chiedono “l’immediata manifestazione dell’indirizzo politico volto a ottenere l’annullamento del provvedimento contestato”.

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5 commenti

  1. un’altra vergogna aggiunta alle altre

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  2. Nulla da commentare sono i fatti che parlano da soli….mica viviamo in un altro pianeta!!

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  3. Francesco Cantello 4 Dicembre 2022 16:32

    i soliti del pd che hanno l’invidia di essere fuori

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  4. sempre pronti a mungere non la vacca ma il cittadino

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