Convocati i vertici del Consorzio autostrade siciliane e di Uil Trasporti
MESSINA – I problemi dei lavoratori del Consorzio autostrade siciliane. La prefettura di Messina convoca per mercoledì 11 settembre i vertici Cas e Uiltrasporti, che ha attivato lo scorso luglio le procedure di sciopero. Si tratta di un tentativo di conciliazione obbligatorio.
Sottolineano Katia Di Cristina, segretaria generale Uiltrasporti Sicilia, Nino Di Mento, segretario generale Uiltrasporti Messina, e Angelo Passari, segretario provinciale del settore: “Ribadiremo in prefettura le enormi problematiche già più volte evidenziate. Dalla cronica carenza di personale che si registra in tutti I settori, cominciando dall’adeguamento dell’orario del personale part-time dei 105 lavoratori alla mancata discussione della pianta organica relativa alla riqualificazione del personale”.
E ancora “la sospensione da parte del Consorzio delle assunzioni a seguito di concorso pubblico bandito, la chiusura improvvisa dei punti “blu” nei mesi estivi con conseguenti disagi per l’utenza. E infine, ma non per ultimo, registriamo una situazione critica di alcuni servizi essenziali quali il Centro Radio e Sicurezza al Traffico con personale insufficiente per coprire anche la turnazione base”.
Le problematiche di cui sopra concludono Di Cristina, Di Mento e Passari, non sono più rinviabili, che passano dalla sicurezza dei lavoratori, all’assistenza all’utenza che attraversa le Autostrade Siciliane, pagando un pedaggio oneroso in cambio di cantieri infiniti, restringimenti, incidenti e disservizi, problematiche che meritano le dovute attenzioni e risoluzioni, ma in mancanza di risposte concrete ma soprattutto credibili, da parte dei vertici del CAS, saremo costretti nostro malgrado, ad indire la prima azione di sciopero.
È una storia infinita, quella della gestione del C. A. S. che va definitivamente risolta, con la revoca della concessione da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e la gestione affidata all’Anas per gravissime deficienze gestionali che continuano a rendere un servizio di terzo mondo agli utenti, con costi stellari e sfruttamento del precariato che ha bisogno di essere inquadrato nei ruoli per assicurare serenità ai dipendenti, e quindi più efficienza nella erogazione dei servizi. E per quanto riguarda gli infiniti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, che non hanno prodotto che scarsi miglioramenti alla viabilità autostradale, bisogna che la magistratura intervenga ancora una volta per verificare la regolarità degli affidamenti, che hanno reso le due autostrade affidate in concessione al C. A. S. non solo insicure, ma oserei affermare anche pericolose, basta percorrere le gallerie della Messina – Palermo, in buona parte ad una sola corsia, ed anche sconnesse. Ed è inutile affermare da parte dei Vertici aziendali che occorrono due miliardi per rimettere in sesto la A 18 e la A 20,perché non è solo un problema di soldi, ma di incapacità tecnicovutmcirca – gestionale, e noi automobilisti non possiamo continuare ad essere il bancomat del C. A. S.. Ricordo a me stesso che per costruire la autostrada del sole che univa il Paese, l’Anas impiegò circa sette anni.,mentre dalle nostre parti siamo ancora all’anno zero.