Edilizia: la metà dei lavoratori è in nero. Il 27 maggio la protesta dei Forestali alla Regione

Edilizia: la metà dei lavoratori è in nero. Il 27 maggio la protesta dei Forestali alla Regione

Edilizia: la metà dei lavoratori è in nero. Il 27 maggio la protesta dei Forestali alla Regione

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mercoledì 21 Maggio 2014 - 13:26

La Cisl punta i riflettori su due settori in profonda crisi: edilizia e forestali. L'allarme sul comparto edile riguarda soprattutto il laavoro in nero e il sindacato rilancia lo Sportello Denunce. Solidarietà ai forestali nebroidei che per protesta hanno consegnato le schede elettorali in vista delle prossime elezioni europee. Vicina ai forestali anche la Cgil

Nei cantieri edili il 50% della manodopera lavora in nero. L’allarme arriva dalla Filca Cisl di Messina che nell’ambito del progetto #MessinaImpresaFuturo rilancia lo Sportello Denunce, un servizio e un’opportunità per tutti i lavoratori del settore di Messina e provincia. Il sindacato denuncia come da troppo tempo l’edilizia sia vittima della mancanza di controlli e ostaggio di alcuni avventurieri dell’impresa che fanno scontare i costi della crisi sulla vita dei lavoratori.

“Per questo – afferma Giuseppe Famiano, segretario provinciale della Filca Cisl – stiamo rafforzando la campagna di denunce, anche anonime, sul lavoro nero, grazie al nostro sportello attivo ormai da alcuni anni che garantisce ai lavoratori edili assoluto anonimato e la speranza di una regolarizzazione nel rapporto di lavoro. Chiediamo da tempo maggiori controlli ma nella nostra provincia, a causa del taglio dei fondi operato dalla Regione, sono soltanto 6 gli ispettori del settore edile della Direzione Territoriale del Lavoro. È inaccettabile – continua – che il Governo regionale contini a mostrare disinteresse verso il fenomeno del lavoro nero e senza la previsione di fondi neghi agli ispettori la possibilità di svolgere il proprio lavoro nell’interesse della collettività”.

La Filca Cisl rilancia la proposta, reiterata più volte negli ultimi anni, di istituire una Task Force in Prefettura con tutti gli attori istituzionali interessati per ricevere le segnalazioni di irregolarità e contrastarle efficacemente e in tempi brevi.

Il sindacato chiede a tutti di aprire gli occhi di fronte al lavoro nero, senza sottovalutare però altri fenomeni sempre più diffusi come l’utilizzo di tipologie contrattuali improprie, l’evasione contributiva e il mancato rispetto delle norme di sicurezza. “Il dato allarmante è l’utilizzo diffuso del part-time che spesso nasconde lavoro a tempo pieno con tutele dimezzate o addirittura senza tutele né previdenziali, né assicurative”.

Non va meglio però nel settore dei forestali. Oggi una forte azione di protesta da parte dei forestali dei comuni nebroidei che questa i che questa mattina hanno consegnato le schede elettorali nelle mani dei sindaci. “È la dimostrazione – afferma il segretario provinciale della Fai Cisl Calogero Cipriano – come questa categoria, pur in ginocchio, protesti civilmente contro la politica del parlare, dei giochi di potere, delle poltrone e delle lite sterili e puerili che affamano la gente. Lavoratori che, per legge e per pochi mesi, dovrebbero svolgere i lavori stagionali nei boschi messinesi e invece sono ancora in attesa dell’avviamento”.

La Fai Cisl ricorda, inoltre, come la provincia di Messina sia la più boscosa della Sicilia. “I nostri boschi – spiega Cipriano – sono abbandonati a se stessi, senza viali parafuochi e in caso di incendio non c’è alcuna squadra antincendio che possa tutelare i cittadini per lo spegnimento degli stessi”.

L’attesa dei lavoratori e del sindacato, adesso, è per il 27 maggio. “Confidiamo – sostiene il segretario provinciale della Fai – che questa politica irresponsabile trovi tutta la copertura finanziaria per i forestali, e non solo pochi spiccioli, per poter avviare i lavoratori. Noi non staremo a guardare e continueremo a stare vicino a lavoratori che per un tozzo di pane devono aspettare i lunghi tempi di una classe politica che vive nell’abbondanza”.

Anche il segretario della Flai-Cgil di Messina, Giovanni Mastroeni, ritiene comprensibile la rabbia dei lavoratori e stando al fianco degli stessi come il prossimo martedì 27 maggio, osserva comunque che non esercitare il diritto al voto rischia di essere una dannosa rinuncia alla libertà dell’individuo. Bisogna invece continuare la mobilitazione e auspichiamo sulla vertenza dei forestali la solidarietà degli enti locali, così come già richiesto con le lettere inviate ai sindaci della provincia lo scorso 6 maggio, e dell’intera comunità.

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