Le grandi alluvioni messinesi del 73, quando Antillo superò i 2429 mm annui

Le grandi alluvioni messinesi del 73, quando Antillo superò i 2429 mm annui

Daniele Ingemi

Le grandi alluvioni messinesi del 73, quando Antillo superò i 2429 mm annui

Tag:

venerdì 13 Novembre 2020 - 07:04

A cavallo fra la fine del 1972 e l’inizio del 1973 il messinese fu colpito da una serie di eventi alluvionali, uno dietro l’altro

A cavallo fra la fine del 1972 e l’inizio del 1973 il messinese fu colpito da una serie di eventi alluvionali, uno dietro l’altro, che misero in ginocchio una provincia intera, risparmiando solo l’area urbana di Messina. In quei mesi, tra fine dicembre 1972 e inizio gennaio 1973, sia la zona ionica che la fascia tirrenica, in particolare le solite aree al confine fra Peloritani e Nebrodi, vennero flagellate da una serie di forti ondate di maltempo, davvero violente. La causa di innesco è da ricercare, come al solito, all’avanzata di un vortice depressionario dal Mediterraneo occidentale verso il Canale di Sardegna e le coste algerine. L’evoluzione verso levante del vortice depressionario veniva rallentata da un possente anticiclone di blocco, con massimi di oltre i 1040 hPa, centrato fra i Balcani e il sud della Russia europea e Ucraina.

Una carta sinottica di rianalisi mostra il vortice ciclonico bloccato ad ovest della Sicilia dal possente promontorio anticiclonico sull’est Europa

Tale situazione barica di blocco ha reso quasi stazionario il vortice di bassa pressione ad ovest della Sicilia, creando al contempo un netto infittimento delle isobare, fra Italia e Balcani, che è stato all’origine di un impetuoso flusso sciroccale che per più giorni ha battuto lo Ionio e il messinese, in particolare l’area dello Stretto, sino ai Peloritani meridionali e all’Etna. L’aria molto umida, tiepida e instabile (aria sub-tropicale) trascinata dalla sciroccata si è intrufolata all’interno delle vallate dell’Alcantara e d’Agrò generando il famoso “effetto Alcantara-Agrò”, con la formazione del solito cumulonembo orografico sottovento ai crinali settentrionali dell’Etna e dei Peloritani meridionali.

Immagine di repertorio dei gravi danni causati dalle inondazioni

L’evoluzione, molto lenta, della circolazione depressionaria verso levante, causa il blocco anticiclonico sull’est Europa, rallento la dinamica perturbata, mentre il possente flusso sciroccale nei bassi strati durò per 4 lunghissimi giorni, lasciando all’asciutto la zona dello Stretto di Messina e l’alta costa ionica, da Scaletta a Nizza, mentre, contemporaneamente, il resto della provincia affondava sotto le piogge torrenziali e violentissimi temporali che cagionarono enormi danni per allagamenti, smottamenti e continue esondazioni dei torrenti, sia sul lato ionico che tirrenico. Tanto per citare qualche dato, ad Antillo, nell’alta valle d’Agrò, dal 30 Dicembre 1972 al 2 Gennaio 1973, caddero’ oltre 1000 mm di pioggia.

Un valore davvero impressionante se si pensa che quell’anno Antillo accumulò oltre 2429 mm, di poco inferiore ai 2762 mm del 1976. Non per caso le zone più colpite, dove si registrarono i maggiori danni, furono quelle fra Antillo, Castroreale, Barcellona e Montalbano, dove si verificarono delle piogge torrenziali ben più abbondanti di quelle durante gli eventi alluvionali occorsi nel 2009 e nel 2011. In tutta la provincia si contarono oltre 15 vittime per frane, smottamenti, crolli di abitazioni ed esondazioni di torrenti e canali.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007