Oggi e domani al teatro il testo di Gianni Clementi per la regia impeccabile di Pierluigi Iorio tra commedia e noir
Messina – Si muove tra la commedia e il noir, con un inatteso finale dall’effetto straniante, L’Ebreo di Gianni Clementi, al Vittorio Emanuele ancora stasera e domani. Forse la meglio riuscita commedia in ospitalità di quest’anno del teatro, vede in scena Nancy Brilli, Flavio Bussotti e Claudio Mazenga. La regia è di Pierluigi Iorio che cuce sartorialmente intorno ai protagonisti i costumi, la colonna sonora, con un risultato impeccabile che deve molto anche alla bravura degli attori. Almeno due gli omaggi-citazione: lo spogliarello della Loren ad un Mastroianni che scimmietta sul bordo del letto in “Ieri, oggi e domani” e il Macbeth di Shakespeare.
E’ propri Nancy Brilli- Immacolata una nuova lady Macbeth che convince amante e marito ad uccidere l’ebreo, l’ex padrone tornato dalla guerra e la prigionia, che minaccia la ricchezza conquistata da Marcello Consalvi, ex garzone al quale aveva intestato tutto prima della guerra, quando le leggi razziali hanno costretto tanti ebrei a cedere i propri possedimenti a fidati per evitare la confisca. Un pezzo di storia italiana vera: quasi tutti gli ebrei tornati a casa non sono riusciti a riappropriare dei propri averi, tranne forse una sparutissima minoranza.
Le cose non andranno come Immacolata ha progettato e, prima dell’agghiacciante finale a sorpresa, i protagonisti riflettono e si tormentano tra i loro sentimenti più genuini e la trasformazione che ha operato in loro il benessere economico conquistato grazie a quel padrone creduto morto e che ora, “resuscitato”, torna a minacciarli. Vivendo in casa come topi, Marcello e Immacolata un poco si riscoprono, singolarmente e come coppia, di più si perdono nei pensieri di morte.
A rendere ancor più esplicito il dualismo che caratterizza tutta la commedia sono le scenografie di Alessandro Chiti: un elegante soggiorno che neppure le monumentali tende riescono a salvare dal sembrare spoglio.

