L'ex commissario dell'Asp di Reggio Gioffrè: «Su 14mila creditori, 1.300 risposte. Perché?»

L’ex commissario dell’Asp di Reggio Gioffrè: «Su 14mila creditori, 1.300 risposte. Perché?»

mario meliado

L’ex commissario dell’Asp di Reggio Gioffrè: «Su 14mila creditori, 1.300 risposte. Perché?»

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sabato 07 Gennaio 2023 - 12:27

Accorata missiva al Governatore. «Quello calabrese è un debito 'tossico': o i soldi li hanno già presi o tacciono per poi incassare per decreto ingiuntivo»

REGGIO CALABRIA – Il medico-politico-scrittore Santo Gioffrè, già commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, “non ci sta”. E davanti a resoconti ufficiali trionfalistici sulla ricognizione di un debito delle varie Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi che, in totale, ammonterebbe a «“soli” 1,2 miliardi» di euro, scrive una «lettera seria, ma non troppo, al Governatore» calabrese Roberto Occhiuto.

«Omesse parecchie cose»

Roberto Occhiuto e il debito sanitario

Secondo Gioffrè – addetto ai lavori che ha svolto il suo compito in modo intrepido, denunciando per primo i numerosissimi “pagamenti doppi” erogati a favore di numerose strutture sanitarie private –, tanto per cominciare, occorre rendersi conto che il presidente-commissario alla Sanità ha «detto tante cose vere ma, anche, molte cose lasciate, volutamente, mute».

Questo perché Occhiuto a suo avviso, «fin dall’inizio e fino alle Europee» sa bene che sulla Sanità si gioca tutto; ma anche perché, una volta ottenuti i galloni da commissario governativo alla Sanità calabrese appunto, quando il Governatore «incominciò a mettere le mani in pasta, s’accorse che dentro la pentola c’era, solo, brodo bollente».

Occhiuto “il cubano”

In tutto ciò, una sorta d’inquietante vaticinio di Gioffrè: «Il collasso del sistema dell’emergenza-urgenza, in Calabria, è imminente».

Occhiuto e i primi medici cubani

Ed ecco che, allora, malgrado gli amici-alleati di centrodestra al Governo Roberto Occhiuto «ha fatto ciò che a un qualsiasi Presidente di Sinistra della Regione Calabria sarebbe stato impedito con una feroce campagna di stampa nazionale e internazionale e da raggiri tipici della guerra fredda», cioè ricorrere a poco meno di 500 medici provenienti da Cuba, il Paese “di” Fidel Castro.

E la ricognizione del debito? Apparentemente lo splafonamento è solo di poco superiore a quello di altre Regioni italiane, proprio come lo stesso Occhiuto aveva pronosticato. «Solo che nelle altre Regioni che sono dotate, da sempre, di sistemi di controllo della spesa e hanno bilanci consolidati, quel debito è di normale gestione. Quello calabrese, invece, è un debito tossico», accusa Santo Gioffrè. In che senso? «Se su 14mila Pec inviate ai fornitori che risultano d’avere in portafoglio crediti presso le Asp calabresi rispondono solo in 1.300 può, solo, significare o che tutti gli altri, i soldi, se li siano già presi senza che le Asp o la Regione lo sappiano; o non lo vogliono dire perché, possedendo decreti ingiuntivi, assegnazioni o altro, non vogliono farlo».

Il bilancio bocciato e gli 800 commissari ad acta

E ricorda tra l’altro Gioffrè che nel 2013 l’Asp di Reggio Calabria s’è vista bocciare il bilancio «perché dichiarato non supportato da documenti certi», e rimasto tale anche per i dieci anni successivi; ma pure che per pagare più o meno il debito identificato adesso, all’Asp reggina dal 2016 in avanti si sono insediati «ben 800 commissari ad acta, nominati dal Prefetto come effetto d’ottemperanza presso i vari Tar perché solo così i tanti fornitori onesti sono riusciti ad avere ciò che era loro dovuto». Un dato ancor più drammatico, solo a pensare che i commissari vengono però pagati con le risorse già carenti della stessa Azienda sanitaria.

«Impensabile che nessuno paghi per quanto è accaduto»

La sede dell'Asp di Reggio Calabria

…Poi però c’è un’altra, grande partita. La partita di cui fin qui non s’è parlato neanche per un secondo.
Sulle conseguenze dei miliardi di euro che qualcuno avrebbe «rubato» alle casse dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, l’ex commissario di quella stessa Asp chiede lumi rivolgendosi direttamente al Governatore. «Presidente Occhiuto, per ciò che è successo in passato che facciamo, stendiamo un velo pietoso? Perché non apriamo un grande dibattito su questo?».

Dunque sì, «ora il debito è quello. Gran parte è stata pagata. Sì, ma quante volte? E perché dovranno restare, i presunti ladri, se mai fosse vero, impuniti? – si chiede Gioffrè con veemenza –. Ci sono, possibili e auspicabili, due modi d’agire paralleli: risolvere l’effetto ma, anche, scoprire la causa. Altrimenti, grideremmo alla luna nel pozzo perché l’effetto, se non si conosce ed estirpa la causa, permane e può causare il collasso definitivo».

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