L’ex deputato reggino di Forza Italia Matacena jr. muore nell’“esilio dorato” degli Emirati Arabi

L’ex deputato reggino di Forza Italia Matacena jr. muore nell’“esilio dorato” degli Emirati Arabi

mario meliado

L’ex deputato reggino di Forza Italia Matacena jr. muore nell’“esilio dorato” degli Emirati Arabi

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venerdì 16 Settembre 2022 - 19:30

L’armatore stroncato da infarto. Per anni latitante a Dubai, aveva mantenuto rapporti coi media, s’era sposato e solo ieri aveva festeggiato i suoi 59 anni

REGGIO CALABRIA – Un infarto, a Dubai ‘vecchia’, ha stroncato l’armatore ed ex deputato reggino Amedeo Matacena, catanese di nascita. Un ‘colpo’ che purtroppo non gli ha dato scampo: secondo le prime ricostruzioni l’ex parlamentare s’è sùbito accasciato al suolo, anche se è deceduto soltanto dopo il trasporto in ospedale.

Solo ieri aveva festeggiato il compleanno: 59 anni

Era latitante a Dubai, ma per anni aveva mantenuto i rapporti coi media e con vari interlocutori politici, s’era risposato dopo il divorzio da Chiara Rizzo. E solo ieri, particolare davvero incredibile, aveva festeggiato i suoi 59 anni.

Un dettaglio che è confermato anche plasticamente, graficamente dai tanti messaggi d’auguri ricevuti dallo stesso Amedeo Gennaro Raniero Matacena – questo il suo nome per esteso -, appunto solo un grappolo di ore fa, dai suoi contatti sul proprio profilo Facebook (vedi foto sulla destra), che aveva mantenuto e continuato ad aggiornare, specie negli ultimi tempi.

La vita da latitante a Dubai

La notizia del decesso di quello che, di Forza Italia, fu anche il primo coordinatore provinciale è stata confermata anche dai legali dell’ex parlamentare: Marco Tullio Martino, Enzo Caccavari e Renato Vigna.

La carriera politica di “Matacena junior” – com’era spesso chiamato in quanto figlio dell’omonimo Amedeo Matacena senior, morto nel 2003, l’armatore che fondò la “Caronte”, straordinario personaggio nella vita politica di Reggio Calabria, a iniziare dalla Rivolta del ’70. Ma fu anche presidente della Reggina – era peraltro iniziata nel segno del laicismo, sotto le insegne del Partito liberale italiano.

Condannato a tre anni di reclusione nel 2014 con sentenza della Corte di Cassazione passata in giudicato per il terzo troncone del processo Olimpia – lo storico maxiprocesso contro la ‘ndrangheta, incardinato molti anni fa dall’allora coordinatore della Dda di Reggio Calabria Salvo Boemi -, per non finire in carcere Matacena aveva scelto di ‘autoesiliarsi’ negli Emirati arabi uniti, di fatto vivendo una latitanza ‘dorata’ a Dubai.

Nuova città, nuova vita, nuova moglie

Nel cuore degli Emirati arabi s’era completamente rifatto una vita. E dopo il divorzio dall’ex moglie Chiara Rizzo – poi imputata nel processo Breakfast circa il presunto favoreggiamento all’ex marito insieme, fra gli altri, soprattutto all’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola – s’era anche risposato: con l’avvenente medico Maria Pia Tropepi, ex modella.

Del resto, le donne a Matacena erano sempre piaciute: secondo una nota ‘leggenda metropolitana’, ai tempi in cui militava nel Pli chiedeva il voto alle sue interlocutrici per posta, in modo costoso e indubbiamente glamour, abbinando alla classica ‘lettera agli elettori’ una scatola di cioccolatini.
E non si può certo dimenticare il legame che per anni l’ha visto sentimentalmente impegnato con Alessandra Canale, ben nota annunciatrice della Rai.

Paradossalmente, il decesso dell’uomo politico e imprenditore avviene in uno dei radi momenti a lui complessivamente favorevoli da una dozzina d’anni almeno: non solo per il nuovo amore, ma anche perché – come lui stesso aveva sottolineato sempre sui social network – solo il mese scorso aveva ottenuto, nell’ambito del procedimento “Breakfast”, la revoca degli arresti disposti a suo carico anche nel contesto di quell’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, nonché il dissequestro dei beni.

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