Le parole chiave della settimana, dal locale al globale, il governo Meloni, Trump e in città il risanamento
di Marco Olivieri
7 GIORNI D’ORDINARIA FOLLIA – Le parole chiavi della settimana per orientarsi, da Messina al mondo.
A come Autonomia differenziata. Il centrodestra italiano si conferma incapace di concepirsi come una forza moderata e conservatrice all’interno dei valori della Costituzione italiana. Per fortuna c’è un “giudice a Berlino”. La Corte costituzionale ha demolito buona parte della legge che porta il nome di Calderoli. Che si possa proporre, se non una secessione, uno spostamento massiccio di risorse a favore delle regioni ricche, condannando ancora di più il sud, va contro i principi della nostra Carta.
Ma è bene non farsi illusioni. Giorgia Meloni, anche perché contrastata da un’opposizione debole e divisa, è un’abilissima politica. E lei, con Fratelli d’Italia, senza dimenticare la Lega di Matteo Salvini, le cui frasi populiste andranno un giorno studiate nei libri di scuola, faranno di tutto per minare dall’interno il sistema di pesi e contrappesi democratici. Il premierato è un’altra proposta da respingere ma è proprio l’idea di democrazia che sembra lontana e fragile in questo centrodestra. Una parte della destra italiana sarà sempre più ammaliata dalla nuova coppia da horror show della politica Trump e Musk. Su questo punto è bene non farsi illusioni.
H come horror e g come guerre. Un horror show politico che vede le destre dei muri e dei confini chiusi, da Trump a un’Europa e un’Italia senza ampio respiro politico, trionfare sul piano dell’egemonia culturale. Nel frattempo, le guerre continuano. E l’orrore per la guerra istraeliana a Gaza è seguito allo sgomento per l’invasione in Ucraina e all’attacco dei tagliagole di Hamas. Il mondo è in fiamme e la politica e la diplomazia appaiono pavide e impotenti. A volte tragicamente complici.
R come risanamento. Una delle poche iniziative positive portate avanti dal centrodestra nel sud d’Italia è quella del risanamento a Messina. Un giorno Messina non avrà più baracche, anche la strada è ancora davvero lunga. E, in questi casi, come in occasione della visita del presidente della commissione Periferie Battilocchio, il sindaco Basile ricorda anche il ruolo propulsivo svolto da Cateno De Luca. Appare probabilmente esagerato definirlo un modello nazionale, quello del risanamento a Messina, ma di sicuro l’impegno in tutti gli ambiti c’è e i risultati stanno arrivando. E dovrebbero continuare a esserci.
Con la bonifica della zona falcata, il parco e l’affaccio a mare dell’ex Fiera, e tanti altri elementi da risanare, sognare un’altra Messina è possibile. Ma, per farlo, occorre un processo sociale, economico e culturale che faccia davvero far rinascere la città. E c’è tantissimo da fare, a tutti i livelli.
P come ponte sullo Stretto. Il via libera sul piano ambientale non cancella i dubbi sulla grande opera. Dubbi di sostenibilità finanziaria e legati, ad esempio, agli aspetti geologici e sismici. E che dovranno essere affrontati da esperti. Nel frattempo, la lotta politica è ancora in corso e tutt’altro che scontata, in Italia e in Europa.
L come il lavoro che non c’è. Il rapporto Istat sulle città metropolitane conferma che il territorio messinese va male su occupazione, salute e istruzione. A Messina il tasso di occupazione (20 – 64 anni) è del 48,8 %, su una media nazionale del 66,3%. A Catania il 48,9%, a Palermo il 46,5, a Napoli il 45,4, a Reggio Calabria il 45.
Ci siamo interrogati più volte, anche in relazione al Sud Innovation Summit e al futuro polo tecnologico dell’I-hub, su quale futuro concepire per Messina. Tutto il Meridione ha bisogno di un piano europeo e nazionale di rinascita, trovando il proprio modello di sviluppo e riscatto sociale. Dal locale al nazionale, nel 2023 sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,2 milioni di famiglie (8,4% sul totale delle famiglie residenti, valore stabile rispetto al 2022). E quasi 5,7 milioni di individui (9,7% sul totale degli individui residenti, come nell’anno precedente).
La povertà in crescita
Ricorda l’Istat: “L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si mantiene più alta nel Mezzogiorno (dove coinvolge oltre 859mila famiglie, 10,2%,), seguita dal Nord-ovest (8,0%, 585mila famiglie) e Nord-est (7,9%, 413mila famiglie), mentre il Centro conferma i valori più bassi (6,7%, 360mila famiglie).
Tra le famiglie povere, il 38,7% risiede nel Mezzogiorno (41,4% nel 2022) e il 45,0% al Nord (42,9% nel 2022). Il restante 16,2% risiede nel Centro (15,6% nel 2022). E la Caritas ricorda, nel suo ultimo rapporto, che “la povertà assoluta in Italia interessa quasi 5,7 milioni di persone, quasi un decimo della popolazione”. All’abolizione del reddito di cittadinanza non è seguita alcuna misura alternativa efficacia e i danni sociali sono destinati ad aumentare.
R come revisione della Giunta Basile. Dietro l’apparenza, poco e nulla. Le dimissioni in massa di presidenti e Cda delle partecipate sembrano più un gioco di riposizionamento politico da parte del leader Cateno De Luca, piuttosto che un’attenta verifica dell’attività amministrativa, da estendere anche alla Giunta Basile.
A come Albania, m come migranti e v come vergogna. Vergogna che si prova di fronte a scelte, come quella del centro albanese, in violazione del diritto internazionale e dell’umanità. Un giorno l’Italia e l’Europa dovranno chiedere scusa per questa ostinata ottusità, antistorica e contraria a ogni sviluppo del mondo.
C come carcere, che non interessa a nessuno. Ha ragione Luca Bizzarri, del duo comico Luca e Paolo: sulle carceri “hanno fatto tutti schifo, destra e sinistra, e intanto siamo arrivati a 80 suicidi dall’inizio dell’anno”. “Hanno fatto schifo”, assecondando il sentire comune dell’opinione pubblica.
Le parole del sottosegretario Andrea Delmastro, alla presentazione delle nuove auto per detenuti al 41 bis, riguardo al suo “provare gioia nel non lasciare respiro a chi sta dentro la macchina della polizia penitenziaria”, saranno state pure equivocate. A sostenerlo è Fratelli d’Italia. Ma nel lapsus, come insegna Freud, c’è la spia di un sentire più autentico.
Il partito di Giorgia Meloni è l’erede, senza quella preparazione politica, dell’Almirante che invocava la pena di morte. In più la presidente del Consiglio non ha una classe dirigente all’altezza, per essere eufemistici. Ma lei, sul piano mediatico, rimedia. Per ora, il suo carisma è sufficiente per non calare nei sondaggi. Per la politica di un certo livello c’è tempo. O forse non ci sarà mai.
Buona domenica.

illusione di democrazia
illusione di coscienza
Articolo, secondo il mio modo di vedere i problemi di Messina, Sicilia ed Italia, semplicemente perfetto. Poi, chiaramente c’è chi pensa solo al suo orticello ed ai suoi vantaggi personali e che sarà critico (eufemismo)…… Non ti curar di loro e passa…
Come non concordare in pieno Egregio Direttore…ma vorrei parlare solo di Buddacilandia ancora ci illudiamo du pubbirazzu dei nostri politici….ad oggi tanti bla bla bla da parte di “tutti” compresi gli espertoni dei vari Convegni ( ho partecipato a quasi tutti ) ,,,e sono andato via , pieno di rabbia ,,,paroloni inglesismi ..ma di costrutto niente….Leggo dell’enfasi dei politici per gli spiccioli avuti per il risanamento , ridicolo …….dovrebbero solo vergognarsi , 83 anni visssuti a Messina …..ne ho visto di tutti i colori ..e mi vergogno per loro……..ridicoli …mi vien che ridere pensare alla Tela di Penelope del Porto di Tremestieri , i milioni spesi …….La Zona Falcata e dal Mille A.C ahahahah che se ne parla , e l’acquedotto ??? Autostrade che chiamarle trazzere e dir poco, il Lavoro che manca ci pensate la disoccupazione al 50%, vero ora Germana , Siracusano Ciucci , e i gettonieri della Commissione Ponte , e loro……(.omissis) ….troveranno loro lavoro per la Costruzione de Ponte e opere connesse…..mi fermo qui….scusate lo sfogo…si potrebbe scrivere un libro di MILLE pagine diciamo dagli ultimi 40 anni degli inutili Politici Siciliani e Messinesi che abbiamo , putroppo, mandato a rappresentarci sia In Parlamento Nazionale, Regionale e nell’Amministrazione Locale specie quelli di Buddacilandia.
Questo centro destra è composto da una copiosa maggioranza di barbari senza alcun senso dello stato.
Ciò non toglie nulla alla pochezza della opposizione come dotto nell’articolo, ma una così bassa qualità nei rappresentanti della maggioranza io non me la sarei mai immaginata.
Mi chiedo anche perché non si stia dando la giusta risonanza al caso del deputato regionale di FDI Auteri svergognato da La Verdara e dai servizi giornalistici di LA7.
Centinaia di migliaia di fondi regionali utilizzati in modo assai dubbio ad essere generosi.
questo è ormai un giornale di partito, del partito democratico, nella fattispecie, in cui si scrive sempre e soltanto per criticare l’operato delle destre o dei conservatori europei. Lecito, basta dirlo.
Buonasera,
non è così.
Cordiali saluti
Onestamente, mi aspettavo una coalizione di Governo, piu’ compatta e coesa e senza tensioni dai partners. Pensavo : questi hanno vinto, ed invece di marciare compatti verso gli obiettivi prefissati, non trovano di meglio che giocare quasi a “fotti-compagno”. Credetemi, se vi dico, che questi ultimi avvenimenti, non promettono davvero nulla di buono. A meno che …. non sia tutto una recita. Bah …. staremo pazientemente a vedere gli sviluppi. Vorrà dire che ne ricorderemo alle prossime elezioni ….
P.S: PERO’ … SCHLEIN, BERSANI, CONTE, STURNIOLO …. alzatevi dalla sedia e datevi da fare … ADESSO, NON ALL’ULTIMO SECONDO.
Disamina perfetta per spiegare una destra che non sa cosa sia la Costituzione, incapace di governare se non con atti di forza, sorprusi, arroganza e non ultima cerchi magici parentela e nostalgia del fu.
Analisi approfondita e assolutamente appropriata.
Complimenti 👏
Non sono un ex MSI e nemmeno un estimatore di Giorgio Almirante, ma credo che sull’autonomia differenziata quel politico avrebbe preso a calci nel sedere tutti i FdI oggi al governo, Premier per prima e Ministri.
Cosimo, perché Beppe Alfano morto per amore di verità, uomo di destra ma con fortissimo senso dello stato, cosa avrebbe scritto di questo centro destra in stile vecchia DC?
Dopo gli olocausti nucleari, come è stato politicamente parlando la fine della prima repubblica sopravvivono solo poche specie.
Questo giornale fa articoli allucinanti che neanche un centro sociale farebbe! Se volete essere la succursale dell’Unita’ a Messina liberi di farlo ma molti (probabilmente la maggioranza) non la pensa come voi!
Complimenti
Articolo politico
Completamente schierati a sinistra
Sono d’accordo con il commento di Lillo Arena. Questo è diventato un giornale politico e Olivieri è un degno seguace di Molinari e di Travaglio. Ricordo che in Italia vige la democrazia cioè governo del popolo e la maggioranza del popolo ha votato il programma del centrodestra condividendolo. Se questo governo condividesse ciò che dice la sinistra andrebbe contro il popolo. Rassegnatevi e fatevi un esame di coscienza, invece di criticare tutto ciò che fa il governo pensate a ciò che negli anni passati ha fatto la sinistra per Messina, la Sicilia e l’Italia intera . NIENTE
maumau…..ma sai chi erano ??????
Caro giornalista. Lei avrebbe tutte le ragioni di questo mondo, se aprisse la sua casa a tutti gli avventurieri del mondo, e condividesse la sua casa, i suoi spazi, e il suo cibo, con tutti quelli che vogliono entrarci. Anche senza il suo consenso. Ma lei non puo’ imporre ad altri, la sua bizzarra concezione della vita. A casa mia, faccio entrare quante persone posso fare entrare, e voglio accogliere io. A casa mia, non entra chi vuole, e senza il mio permesso. Altrimenti sarebbe il caos. Per quanto riguarda Messina, si dovrebbe vergognare a sminuire il lavoro che sta portando aventi per Messina, De Luca e la sua banda, che io non ho mai votato, ma che adesso voterei, senza paura . Messina non e’ mai stata cosi’ bella e pulita. I suoi comunisti e tutti gli altri, ci hanno solo riempito di clandestini da campare, che bighellonano ben vestiti con costosi cellullari, per li vie della citta’ a non far nulla. Mentre i nostri pensionati, dopo una vita di lavoro, fanno fatica a mangiare e a curarsi. I suoi amici, si sono mangiati tanti soldi, ma per rendere Messina, uno schifo, come prima dell’era De Luca. Si vergogni a scrivere queste cose.
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