La Regione proverà a occuparsi dei lavoratori Triscele, parola di Genovese

Sono rimasto profondamente deluso dalla famiglia Faranda sia sul piano personale che su quello imprenditoriale”. Sono le primissime battute del deputato del Pd Francantonio Genovese che oggi è andato a trovare i 41 ex lavoratori Triscele davanti gli stabilimenti di via Bonino. Una visita arrivata all’indomani dell’intervento del capogruppo cittadino del Pd Giuseppe Grioli, anche lui oggi insieme a Genovese, che ieri aveva commentato duramente l’operato della famiglia Faranda usando parole forti per quelle promesse non mantenute. Oggi qualche rassicurazione è arrivata da Genovese che prima ha ascoltato gli operai, ha raccolto le loro amarezze e ha chiaramente detto di non avere intenzione di fare false promesse ma di fare un passo alla volta e creare un percorso che porti risultati concreti. Genovese ha assicurato che a livello regionale qualcosa si è già messa in moto e che nella prossima settimana potrebbe esserci un incontro alla Regione, incontro che i lavoratori Triscele chiedono da qualche settimana. Il deputato si è impegnato a chiedere personalmente al Presidente Crocetta i convocare sia i Faranda sia nuovi imprenditori per provare a individuare qualcuno pronto a investire. Il cammino sarà certamente lungo ma si deve studiare una giusta strategia e creare strumenti che possano essere un incentivo ad investire nel rilancio di questa realtà produttiva. Si proverà a gettare le basi di un nuova formula di delocalizzazione per spostare la produzione altrove e far ripartire le attività. Agli operai interessa però anche riavere lo storico marchio “Birra Messina” che ormai di messinese ha solo il nome. Nei giorni scorsi avevano detto che è una vergogna che nessuno si indigni per il fatto che in commercio esiste una birra che porta un nome vecchio 90 anni e che è simbolo della città dello Stretto, ma che viene prodotta da tutt’altra parte. Anche su questo si proverà a lavorare. Da non dimenticare che Francantonio Genovese era sindaco ai tempi dell’accordo che sancì il passaggio dello stabilimento di via Bonino dal gruppo Heineken ai Faranda. Da primo cittadino appoggiò la causa dei Faranda, partecipò a tutti i tavoli delle trattative. Per questo i lavoratori gli hanno chiesto di riprendere le carte di quell’accordo per dimostrare che erano stati presi impegni che non sono stati mantenuti, per avere la verità su quali erano state le condizioni dell’accordo. Il deputato ha annunciato che coinvolgerà anche il commissario di Palazzo Zanca Luigi Croce. L’obiettivo è evitare che la politica si chiuda su se stessa e fare squadra per ripartire da un progetto serio, che veda tutte le Istituzioni coinvolte.

Sulla stessa linea anche il segretario della Flai Cgil Giovanni Mastroeni che conferma che “oggi bisogna ripartire con un solo obiettivo possibile: costruire un diversa fase della vertenza Triscele cercando nuovi soggetti disposti a investire in un settore in crescita, quello della birra, avvalendosi dell’esperienza e della professionalità di questi 41 lavoratori. Tale impostazione si è resa necessaria all’indomani dell’incontro del 18 dicembre in Prefettura laddove la famiglia Faranda comunicò la fine della Triscele e la richiesta la Tribunale di Messina di concordato preventivo. L’annunciato incontro della prossima settimana con il presidente della Regione Crocetta è utile per rafforzare e concretizzare una simile prospettiva sulla quale il sindacato continuerà il proprio impegno nella ricerca di una prospettiva per 41 lavoratori e per un’attività storica per la nostra città”.

I lavoratori sono pronti a dare qualsiasi tipo di aiuto, anche economico, affinché ciò accada. Avevano ceduto il loro Tfr ai Faranda nel 2007 per facilitare l’acquisizione della società. Sarebbero pronti a farlo per qualunque altro imprenditore che abbia voglia di ridare futuro a 41 famiglie e ad un pezzo di storia messinese. Loro intanto restano in presidio. Questa mattina alcuni erano davanti il gazebo, altri arrampicati sul muro, tenevano in mano una lunga corda, qualcuno se l’è legata al collo come un cappio. Continuano a raccogliere firme, chiedono l’aiuto di tutti i messinesi. I lavoratori ex Triscele non si arrendono. (Francesca Stornante)