Domani a Roma verrà inaugurata la mostra: ''1908 il terremoto di Messina. Un percorso iconografico''

Domani a Roma verrà inaugurata la mostra: ”1908 il terremoto di Messina. Un percorso iconografico”

Domani a Roma verrà inaugurata la mostra: ”1908 il terremoto di Messina. Un percorso iconografico”

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martedì 07 Luglio 2009 - 06:12

Intanto oggi puntata di “Con parole mie”, trasmissione radiofonica di Rai Radio 1, tra Messina e Taormina

La puntata odierna di “Con parole mie”, trasmissione radiofonica che va in onda sulle frequenze di Rai Radio 1, viaggerà tra Taormina e il Porto di Messina. Il conduttore Umberto Broccoli, aprirà la puntata in onda alle 14.07 con un ex voto marinaro proveniente dal Santuario di Sant’Agostino a Sciacca. Lo scrittore francese Guy de Maupassant descrive il teatro di Taormina come unico al mondo per la sua meravigliosa collocazione. Nel 1787 Johann Wolfgang Goethe arriva a Messina e trova uno spettacolo desolante : una citta’ distrutta, formata da rovine, priva di abitazioni, lugubre e silenziosa.

La saggezza degli antichi: un proverbio toscano sottolinea che più grande è il mare nel quale si naviga, più forte sarà un’eventuale tempesta. Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, la voce di Alfredo Provenzali che nel 1969 intervista Mario Rovere, elettricista che ha montato nella sua casa cento serrature per difendersi da eventuali ladri. In chiusura una poesia di Albert Wendt dal titolo ”Mare”.

Intanto domani, mercoledì 8 luglio, alle 11, presso il Museo Centrale del Risorgimento a Roma (in via San Pietro in carcere), la Fondazione Banco di Sicilia, l’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano e la Fototeca Nazionale dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, in collaborazione con la Societa’ Geografica Italiana, verrà inaugurata la Mostra ”1908 il terremoto di Messina. Un percorso iconografico”, curata da Paola Callegari, Antonio Ciaschi e Marco Pizzo.

La mostra intende ricostruire non solo l’immagine della città distrutta dal sisma, ma anche come il tema delle ”rovine” sia esplicitato nelle fotografie seguendo una tradizione che ha le sue radici nell’Ottocento (fotografie della distruzione di Palermo del 1860; fotografie dei luoghi delle battaglie del Risorgimento del 1859 o della Repubblica Romana del 1849). L’esposizione prosegue quel percorso di ricerca avviato dalla Fondazione Banco di Sicilia e dalla Fototeca Nazionale dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, culminato lo scorso 14 febbraio a Messina in una grande manifestazione per ricordare il terremoto del 1908 e nella pubblicazione del volume La furia di Poseidon: l’incontro con l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano consente, adesso, di scrivere una nuova pagina di questa ricerca, che, approfondendo la storia italiana e il recente passato, favorisca una più consapevole valorizzazione dei beni culturali e del territorio.

Molte delle fotografie esposte sono frutto dell’attivita’ del Gabinetto Fotografico Nazionale che intervenne allora, quasi in tempo reale, per documentare la situazione provocata dall’evento dal terremoto sulla popolazione e sul patrimonio culturale del paese. Le pubblicazioni, invece, provengono dalla Biblioteca della Societa’ Geografica Italiana, tra le piu’ significative sarà esposta ”La catastrofe sismica calabro messinese”, relazione e documenti cartografici, redatta immediatamente dopo il terremoto dal noto geografo e sismologo Mario Baratta. Tra i prestatori anche il Museo Storico della Guardia di Finanza che, attraverso una serie di fotografie realizzate dai fotografi militari, mostra l’attività di soccorso svolta dai finanzieri.

A corredo dell’iniziativa sarà presente un contributo del giornalista Roberto Olla (TG1). Tra i documenti fruibili, anche la proiezione di un raro documento filmico della ricostruzione della citta’ di Messina del 1909 della durata di circa 10 minuti. Primo documento conosciuto di cronaca storica in diretta, restaurato e conservato dall’Istituto Luce, fu un vero e proprio reportage degli avvenimenti che utilizzò le tecniche cinematografiche dell’epoca. L’esposizione vuole essere anche una occasione per far vedere come il patrimonio culturale di istituzioni diverse concorra alla costruzione della storia degli eventi dell’Italia del Novecento.

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