Politica

Messina e il nuovo Piano del traffico, cosa siamo disposti a perdere?

MESSINA – Il Piano generale del traffico urbano è stato approvato dal Consiglio comunale. Una svolta, da attuare in dieci anni, secondo l’assessore Salvatore Mondello. Ma per molti cittadini, come si evince anche dai commenti dei lettori, Il progetto del Pgtu di una città più vivibile appare inconciliabile nel qui e ora con le esigenze dei commercianti in centro e con molti aspetti strutturali dell’attuale Messina. Ma è possibile pensare che le cose possano cambiare? Ci sono elementi sui quali puntare per concepire un cambiamento graduale di mentalità, cultura e rapporto tra cittadinanza e auto? O siamo condannati a una visione di Messina e del suo traffico come elemento irredimibile?

Dall’estensione dell’isola pedonale a partire da piazza Duomo fino a piazza Cairoli, senza dimenticare l’isola pedonale finalmente più estesa a Torre Faro, il Piano rappresenta un cambiamento culturale rispetto all’attuale “modello” caotico di città. Un modello, però. strutturato, radicato quasi nel nostro Dna di messinesi che, per ogni esigenza, optiamo, senza generalizzare ovviamente, per l’uso dell’automobile. E concepiamo come ossigeno per i negozianti la possibilità di parcheggiare ovunque, a un passo dalle vetrine.

Da una visione monocentrica alla centralità del pedone e del ciclista

Come ha annunciato l’ingegnere Guido Francesco Marino, della società di ingegneria Tps Pro di Perugia, gruppo appaltante del Piano del traffico ma anche del Pums: “Nei piani precedenti c’era una visione monocentrica sull’auto. Questo piano definisce delle priorità: abbiamo al primo posto la pedonalità, il muoversi al piedi o in bici, poi il trasporto pubblico e solo infine il mezzo privato. Così vengono ridefiniti i criteri con cui guardare gli spazi pubblici. Le strade non devono essere viste e vissute soltanto come ambito di spostamento veicolare ma come luogo d’incontro”.

Si tratta di un obiettivo ambizioso in linea con un’idea diversa di città, con un potenziamento del trasporto pubblico e zone a traffico limitato. Ma il confronto con i cittadini sarà importante per far sì che Messina partecipi al cambiamento, nel tempo, e non lo subisca. Come? Sarà da studiare.