Messina. Ecco il nuovo Polo di Scienze, i docenti: "Grande opportunità"

Messina. Ecco il nuovo Polo di Scienze, i docenti: “Grande opportunità”

Gianluca Santisi

Messina. Ecco il nuovo Polo di Scienze, i docenti: “Grande opportunità”

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mercoledì 09 Febbraio 2022 - 16:37

Dopo anni di difficoltà, il Polo Papardo si presenta rinnovato con oltre 240 laboratori. Lettera aperta di 188 docenti universitari

MESSINA – Una lettera aperta per suggellare la “rinascita” del Polo di Scienze dell’Università di Messina e le grandi opportunità che ne conseguiranno. L’hanno scritta e firmata 188 docenti del Polo Papardo, dopo un lungo periodo di difficoltà legato all’incuria, alla pandemia e ai lavori di ristrutturazione della sede. “Anni di grandi disagi ed estremamente faticosi – scrivono -. Cionondiméno, da subito, abbiamo adattato la nostra organizzazione, le nostre professionalità e la logistica, anche con il determinante contributo del personale tecnico-amministrativo, cercando in tutti modi di alleviare i disagi soprattutto per gli studenti. Abbiamo continuato a svolgere quella che è una missione importante, l’interazione con il territorio di cui ben conosciamo caratteristiche e criticità, per esempio attraverso diversi progetti con le scuole nell’ambito anche di progetti nazionali in cui l’Università di Messina è parte attiva. Adesso siamo pronti per ripartire”.

“Il nuovo Polo Papardo – scrivono i docenti universitari – è all’altezza degli sforzi profusi che hanno restituito dignità al nostro luogo di lavoro; esso ha spazi totalmente rinnovati, nuove aule e nuovi laboratori di ricerca e didattica attrezzati con strumentazioni all’avanguardia, in cui accogliere studenti e dottorandi, dove poter finalmente continuare con rinnovato entusiasmo e mezzi adeguati la nostra attività scientifica. Tutto questo è possibile grazie alle decisioni ed alle azioni intraprese negli ultimi tre anni”. Azioni per le quali i docenti hanno voluto ringraziare il Rettore, Salvatore Cuzzocrea, “interlocutore sensibile e pronto ad ogni sollecitazione, e tutta la governance dell’Ateneo”. 

240 laboratori e nuovi corsi di studio

Il nuovo Polo Papardo può contare oltre 240 nuovi laboratori per la ricerca e la didattica, ed “è stata anche compiuta – continuano i docenti – una scelta politica importante che ha comportato ulteriore lavoro ed impegno: riunire nel Polo di Papardo la gran parte dei ricercatori di numerose aree scientifiche (Matematiche, Informatiche, Fisiche, Biologiche, Scienze della Terra, Chimiche e Farmaceutiche), ponendo le basi per una ricerca e didattica multidisciplinare, al passo con le esigenze dei tempi”.

Nella lettera aperta viene ricordata la ristrutturazione dell’Aula Magna “Vittorio Ricevuto” e la sua trasformazione in moderno Auditorium, disponibile ad accogliere congressi scientifici a carattere nazionale ed internazionale, concerti ed eventi di pubblico rilievo. “Ulteriori e continui progetti sono in cantiere per rendere ancora piùattraente, accogliente e funzionale il Polo, per esempio attraverso la realizzazione di nuove aree per gli studenti, sia in termini di aule studio che come aree di condivisione e aggregazione, utilizzabili quando la pandemia ci daràfinalmente tregua”.

Negli ultimi tre anni sono stati inoltre reclutati molti giovani ricercatori che potranno far ulteriormente migliorare il livello della ricerca scientifica ed è stata rinnovata l’offerta formativa dei corsi di studio esistenti. Si sono aperti nuovi percorsi, come i corsi di studio triennale in Sostenibilità ed innovazione ambientale, triennale in Scienze nutraceutiche e alimenti funzionali, magistrale in Scienze dell’alimentazione e nutrizione umana, magistrale in lingua inglese Geophysical sciences for seismic risk. Si stanno anche ristrutturando nuove residenze per studenti, per aumentare la recettività  dell’Università di Messina, aspetto che, nel 2018, in occasione della visita dell’Anvar aveva penalizzato il giudizio generale sull’Università.

Un commento

  1. Finalmente! È difficile non arrendersi; da siciliana so quanto le battaglie contro i “mulini a vento” sono logoranti. Occorre una pazienza infinita, si trascorrono notti insonni pensando a come si può fare, a quali muri occorre abbattere; la sensazione di sconforto è costante e il desiderio di avere la forza di un dragone emerge. Complimenti a chi non si è arreso!

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