Pene ridotte per i Calbo e Marullo, all'epoca in servizio al Policlinico
Messina- Sono tre condanne anche in secondo grado per la vicenda delle certificazioni false per impiantare protesi plastiche al seno, scoperta a Messina nel 2016. Sotto processo ci sono tre medici che hanno definito la loro posizione in Corte d’Appello di Messina. I giudici hanno dichiarato la prescrizione di due accuse di falso e confermato la responsabilità dei tre camici bianchi per le altre due ipotesi ancora in piedi.
La condanna finale è di un anno e 10 mesi per: Letterio Calbo, 75enne, all’epoca dei fatti direttore del reparto di Endocrinochirurgia del Policlinico, il figlio Enrico Calbo, 47 anni, allora specializzando, e il vice direttore dello stesso reparto, Massimo Marullo, 66 anni.
L’Accusa aveva sollecitato la conferma delle condanne di primo grado, oltre tre anni per tutti, decise nel 2023 ma la Corte (presidente Mangano), dopo aver ascoltato anche gli avvocati Giuseppe Carrabba, Luigi Giacobbe, Giuseppe Vadalà Bertini e Piero Pollicino, ha emesso una sentenza che riduce la pena a tutti; per loro la pena è sospesa e le sanzioni accessorie sono state revocate. Nel processo era parte civile l’azienda Policlinico, assistita dall’avvocato Carmelo Scillia.
L’inchiesta della Polizia portò i tre ai domiciliari nel 2016, per fatti avvenuti tra il 2011 e il 2013. Secondo l’accusa i tre diagnosticavano falsi tumori o la necessità di sostituire protesi mammarie già impiantate, quando ciò non era affatto necessario. Almeno 12 le donne che avevano pagato circa 2 mila euro a testa per le protesi e che si sono dette tutte all’oscuro del falso.
ì
Pena risibile … Ma del resto in Italia non c’è da aspettarsi altro…
Pena troppo mite. Fate più ispezioni e ne vedrete delle belle!