Messina. I salesiani lasciano il Savio, la gestione passa alla Diocesi

Messina. I salesiani lasciano il Savio, la gestione passa alla Diocesi

Marco Ipsale

Messina. I salesiani lasciano il Savio, la gestione passa alla Diocesi

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giovedì 24 Settembre 2020 - 15:40

La struttura, comunque, almeno per il momento non chiude e tutte le attività continuano. La Diocesi dovrà decidere cosa farne

La notizia era stata pubblicata sul sito dell’Ispettoria Salesiana Sicula già lo scorso 24 luglio, ma in pochi se n’erano accorti, ed è stata annunciata alla comunità solo avantieri sera. I salesiani lasciano il “Domenico Savio”, struttura storica che ha formato intere generazioni di messinesi, e si tratta addirittura del quarto addio nel territorio messinese negli ultimi nove anni: 2011 San Luigi Boccetta di Messina, 2015 Taormina, 2020 Sant’Agata Militello e Savio di Messina.

La struttura, comunque, almeno per il momento non chiude e tutte le attività continuano. La scuola, affidata a una cooperativa già dal 2013, proprio quest’anno ha aperto la prima media, in aggiunta alle scuole elementari e dell’infanzia. L’oratorio proseguirà grazie al supporto dei laici, così anche il centro psicopedagogico e il Cepas (Centro di prima accoglienza Savio).

“Non certamente con cuor leggero ma con sentimento di velata tristezza, comunico la chiusura della Comunità di Messina – S. Domenico Savio – scrive l’ispettore dei salesiani in Sicilia, il messinese Giovanni D’Andrea -, come ribadito dagli orientamenti degli ultimi due Capitoli ispettoriali e dopo un periodo di preghiera e di discernimento da parte mia e del Consiglio ispettoriale. Il Rettor Maggiore ha approvato la chiusura col consenso del suo Consiglio a norma dell’articolo 132 delle nostre Costituzioni. Pur considerando il grande valore che rappresenta il “Savio” di Messina siamo chiamati ad adottare delle scelte anche dolorose riguardo il nostro riposizionamento sul territorio siciliano alla luce di vari fattori. Non vi nascondo che diventa sempre più difficile rispondere ai bisogni dell’lspettoria con il personale che abbiamo. Non dobbiamo scoraggiarci, ma restare con i piedi per terra, alimentando la speranza che viene dal Signore che ha caratterizzato l’esistenza di Don Bosco. Dovremmo seriamente e con distacco riflettere attentamente sul tema della “visione della nostra Ispettoria” dei prossimi 10 anni”.

La proprietà è dell’Arcidiocesi di Messina, che ora dovrà decidere cosa farne. “Così come indicato dal Capitolo Ispettoriale 30 entreremo in stretto dialogo con la Diocesi, che riprenderà l’immobile, per garantire il prosieguo di alcune attività pastorali come la scuola, già gestita da una Cooperativa – conclude don Giovanni D’Andrea -. In dialogo con la Comunità si provvederà ad individuare un incaricato ed un piccolo nucleo di confratelli che cureranno il passaggio alla Diocesi”.

I salesiani vanno via per “la perdurante carenza di personale ecclesiastico – si legge in una nota dell’ufficio di comunicazione sociale dell’Ispettoria. “Purtroppo ci impone questa scelta dolorosa, coscienti che essa provocherà in entrambe le parti profondo dolore e smarrimento, soprattutto in quanti hanno condiviso con noi esperienze di vita e cammino di fede. Questa volontà si manifesta dopo un attento discernimento, frutto di ragione e ponderatezza, già iniziato con il Capitolo Ispettoriale 29° (2016) continuato nel Capitolo Ispettoriale 30° (2019) e conclusosi nei giorni scorsi, che non ci lascia spensierati e freddi alla sofferenza per il distacco emotivo. Riteniamo, però, che questo sviluppo sia necessario al fine di dare la consistenza qualitativa e quantitativa alle comunità salesiane radicate sul nostro territorio regionale che continuano ad operare al servizio dei giovani. L’opera educativa nei confronti dei ragazzi non viene meno, anche se in futuro potrà ricevere una diversa fisionomia”.

Entro la fine di settembre verrà indicato un Salesiano referente della Comunità Educativo-Pastorale che assolverà agli impegni correnti della Congregazione salesiana per completare le procedure di cessione dell’opera.

2 commenti

  1. Un altro pezzo di Messina che sparisce…che tristezza povera città

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  2. Anche i Salesiani. Un’altro pezzo della storia di Messina, che si perde.Ma evidentemente, alla “Ispettoria Salesiana”, questo aspetto, in pratica non conta.
    Francamente, resto molto deluso, da costoro. Ma, del resto, ormai, i sacerdoti che conoscevo, da bambino, sono gia’ passati “ad altra e piu’ alta Amministrazione”. Ben altro carattere, ben altra educazione. Ben altro tempo. E come nella scena finale di un noto film di Gianni Magni (Il nome del Papa RE), ripeto quanto disse Tognetti, davanti al patibolo, “Buonanotte Monno”

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