Messina. Il Consiglio approva la rimodulazione del Piano di riequilibrio

Messina. Il Consiglio approva la rimodulazione del Piano di riequilibrio

Marco Olivieri

Messina. Il Consiglio approva la rimodulazione del Piano di riequilibrio

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giovedì 28 Luglio 2022 - 08:52

Hanno votato a favore in 18 e si sono astenuti in quattro. L'assemblea torna a riunirsi a Palazzo Zanca oggi alle 16

MESSINA – Sul piano tecnico si chiama rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Sul piano simbolico richiama la speranza di un passo graduale, ancora lontano, verso una normalità economico-finanziaria. Il Piano dovrà tornare al ministero dell’Interno ma intanto è necessario il passaggio in aula. Ieri sera, in un Consiglio comunale in formato ridotto rispetto ai 32 eletti e dopo aver ascoltato il sindaco Federico Basile e i tecnici, hanno votato a favore in 18, della maggioranza, e si sono astenuti in quattro: Libero Gioveni e Dario Carbone di Fratelli d’Italia, Antonella Russo (Partito democratico) e Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia).

Il sindaco annuncia che “il Comune libererà risorse per oltre 10 milioni di euro dal 2023, consentendo all’amministrazione di poter attivare nuovi servizi per la comunità”.

Se per Basile il traguardo poteva essere raggiunto prima, con la discussione da parte del precedente Consiglio, la consigliera del Pd Russo, autrice di un emendamento di minoranza, ha espresso riserve su questo punto e non solo: “Dopo le dimissioni dell’assessora Previti e di tutta la Giunta, in seguito alle precedenti dimissioni del sindaco De Luca, non eravamo nelle condizioni di poter discutere il Piano”.

Riserve e richieste dei chiarimenti, in generale, sono state sollevate da Calabrò (il consigliere del Pd ha poi lasciato l’aula prima della votazione), dalla stessa Russo e dal capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni, che si sono poi astenuti.

Il Consiglio torna a riunirsi oggi pomeriggio alle 16. All’ordine del giorno la variazione di assestamento generale ai sensi dell’art. 175, comma 8, Tuel al Bilancio di previsione finanziario 2022/2024.

Basile: “Un abbattimento della massa debitoria da 550 a 150 milioni di euro”

Ieri sera è toccato al sindaco ricostruire l’iter del Piano di riequilibrio, con la rimodulazione da parte dell’amministrazione De Luca nel 2018: “Quel Piano – ha dichiarato Basile – ha prodotto effetti unici di abbattimento della massa debitoria e sul quale, rispetto al passato, si è espressa la commissione ministeriale per la stabilità finanziaria degli enti locali. Ricordo che si tratta di uno strumento per evitare il dissesto. Il Piano del 23 novembre 2018, dopo un iter lungo circa sei anni, dal 2012, ha visto produrre i suoi effetti positivi, come confermato dal ministero nel 2020. Nel dicembre 2021, la Corte dei conti ha chiesto un’implementazione dei documenti, chiedendo alcuni chiarimenti. L’ente ha risposto prontamente alla richesta e si è arrivati al Piano rimodulato dalla delibera 56 il primo febbraio 2022”.

Basile ha anche ricordato l’altro passaggio chiave: l’adesione del commissario straordinario Santoro al decreto Milleproroghe ha portato alla rimodulazione del Piano lo scorso marzo, “con il 29 luglio termine ultimo per la ripresentazione dei Piani”. Archiviate le polemiche politiche, il sindaco ricorda che “noi oggi ci troviamo a discutere una rimodulazione già presentata l’1 febbraio e rispetto alla quale non ci sono stati mutamenti”.

“I risultati economici superano le previsioni”

Aggiunge il primo cittadino: “Con l’aggiornamento periodico e conclusivo della massa debitoria dell’ente, si scende da 550 milioni a 155 milioni di euro. Dal 2023 in poi, l’ente potrà accantonare minori quote, ingessando meno il bilancio. Stiamo parlando di un ente – sostiene Basile – che ha saputo gestire la massa debitoria che aveva in pancia, abbattendo il debito con accordi transattivi, rateizzazioni e ponendo in essere una serie di azioni che hanno portato avanti obiettivi maggiori rispetto alla previsione. E la Corte, nell’ultima delibera, lo conferma”.

Ecco le priorità per ridurre ancora il debito: il contrasto all’evasione ed elusione tributaria, la riduzione dei costi fitti passivi, le minori spese dei mutui, la razionalizzazione dei Servizi sociali (su questo il sindaco ha cercato di rassicurare le richieste di chiarimenti dei consiglieri d’opposizione), la riduzione dei costi della politica, la razionalizzazione dei servizi municipali, il risparmio delle spese del personale ed energetiche.

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Un commento

  1. Piano di riequilibrio a parte, si deve evitare che la gestione del Comune e delle partecipate crei nuovi deficit altrimenti sarà un disastro. Bisogna che si approvino bilanci di previsione e consuntivi entrando nel merito delle previsioni di spesa e della formazione delle tariffe non più incrementabili a causa della fragilità economica dell’utenza!
    Propongo che i membri della 1 commissione bilancio avviino una attività ispettiva sulle gestioni chiedendo subito di verificare i bilanci di previsione ed i flussi di cassa delle partecipate.

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