Affidata in gestione per vent'anni all'Università di Messina e contemporaneamente inserita nel piano alienazioni
Lo scorso 6 dicembre l’Amministrazione comunale ha affidato per vent’anni la gestione della Piscina Cappuccini all’Università di Messina.
Ieri, invece, in Commissione Bilancio, l’assessore Francesco Caminiti ha presentato la delibera sul piano delle alienazioni e valorizzazioni.
“E cosa abbiamo trovato al suo interno? La stessa Piscina Cappuccini”. Lo dice il consigliere comunale di Sicilia Futura, Nino Interdonato. “È evidente che qualcosa adesso non torna. Con un atto l’impianto natatorio si dà in gestione all’Università, e con altro atto la medesima struttura viene posta in valorizzazione. Una semplice svista? Assolutamente no. Stessa storia per l’asilo nido di via Brasile, da un lato si stanziano finanziamenti per ristrutturare, dall’altro lo si mette in valorizzazione. Idem il chiosco di piazza Cairoli, è stata data notizia di un nuovo punto informativo Atm e dopo si è appreso che anche questo bene fa parte delle alienazioni. Ovviamente ho già depositato un emendamento per tappare la falla, basterà? Lo scopriremo presto”.
La Piscina Cappuccini, tra l’altro, è oggetto di un contenzioso con la società Waterpolo che si definirà nel prossimo gennaio con sentenza inappellabile del Cga. “Il buon senso – conclude Interdonato – imporrebbe di attendere la sentenza prima di compiere atti gestionali sullo stesso bene”.

E questo atto determinerà la morte dell’ultima piscina funzionante di Messina e con essa del nuoto cittadino.
Che quest’Amministrazione non avesse un buon rapporto con lo sport si era capito da tanto, ma no che potesse giungere a tanto.